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Borghi Autentici protagonisti di Sardinia Tourism Call2action

15.04.18

Grande successo all’Aeroporto di Olbia-Costa Smeralda della tre giorni chiusa il 6 aprile: confronto tra amministratori e operatori turistici per dare slancio alla destinazione Sardegna. Appuntamento dedicato ai Borghi Autentici.

Scegliere la Sardegna «per una vacanza nei borghi» e fare sì che questi «generino flussi nel corso di tutto l'anno»: è la sfida lanciata dalla tre giorni di Sardinia Tourism Call2Action che dopo due giorni di incontri presso l’Aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, il 6 aprile è divenuta itinerante visitando 3 borghi caratteristici sardi dei quali il primo è stato Galtellì.

Quello trascorso è il primo di sette appuntamenti di approfondimento professionale e confronto interattivo rivolti a operatori turistici e amministratori locali, attivati dalla Geasar, società di gestione dello scalo gallurese, e sostenuti dall'Assessorato regionale al Turismo nell'ambito del Piano di promozione e comunicazione attraverso il sistema aeroportuale sardo.

E proprio Barbara Argiolas, Assessora regionale al Turismo, Artigianato e Commercio, ha aperto l'evento dedicato a “borghi autentici e turismo rurale” spiegando che «nei borghi ritroviamo un'idea di Sardegna legata a comunità, paesaggio, cultura e identità autentiche, e da quest'idea si deve partire per un cambio di paradigma: occorre passare da valorizzazione e messa a sistema dell'unicità dei piccoli centri isolani a motivazione di vacanza».

LINEA COMUNE DI SVILUPPO. La Argiolas ha definito la Rete dei Borghi caratteristici della Sardegna «un segnale forte al quale bisogna dare corpo con una visione integrata di sistema della filiera turistica: circa 60 borghi sardi sono “candidabili”, alcuni con riconoscimenti ufficiali e servizi adeguati, altri sulla via giusta o con potenzialità, da “accompagnare” nel percorso. Bisogna creare condizioni di sviluppo e investire per intercettare la domanda rivolta a un'esperienza di vacanza legata a persone, comunità, tradizioni», aggiungendo poi la necessità di «creare insieme un'offerta competitiva e attraente, capace anche di porre le premesse per un argine allo spopolamento dell'interno».

BORGHI AUTENTICI COME RISPOSTA. Denso, in quest’ottica, l’intervento di Gianfilippo Mignogna, Sindaco di Biccari e Presidente di BAI Tour, che ha descritto l’impegno dell’Associazione (circa 250 comuni e 900mila abitanti tra 17 regioni) nel voler «aggregare tante realtà locali tramite un modello di sviluppo rispettoso dei luoghi e delle persone, attento alla valorizzazione delle identità locali», basandosi su un Manifesto che non riguarda solo l’amministrazione ma tutta la cittadinanza: «Il luogo, le risorse alimentari e culturali non bastano. Per migliorare la qualità della vita servono cittadini consapevoli».

Dopo aver parlato dei progetti speciali di Borghi Autentici d’Italia, a partire dalla Comunità del cibo buono e autentico, a cui, in questo 2018 Anno nazionale del cibo, hanno aderito una novantina di Comuni, Mignogna ha spiegato i vantaggi dei Piccoli Comuni uniti in un tessuto associativo: confrontarsi, crescere, adottare politiche similari, fare circolare modelli che funzionano, disporre di un tour operator di riferimento e di uno stile riconoscibile, studiare offerte a misura del visitatore, e soprattutto lavorare su politiche generative che possano produrre opportunità sia per i turisti che per i cittadini residenti, in particolare i più giovani.

Cenno speciale poi, al «progetto più importante di BAI dal punto di vista turistico», ossia La Comunità Ospitale. Un progetto di turismo esperienziale e di comunità, che unisce i concetti di esperienziale, sostenibile, responsabile e collaborativo, per creare in sede locale un’offerta turistica integrata. Il piano prevede dieci punti chiave, strutturati in uno schema a “orchestra”, ognuno dei quali è interdipendente dall'altro. La coalizione locale tra gli operatori, la rete ricettiva diffusa, la casa deli ospiti, la rete dei ristoranti e delle trattorie a chilometro zero, il cartellone unico degli eventi, un programma di fruizione e scoperta del territorio rispetto alla ruralità, la valorizzazione e la vendita dei prodotti del territorio, e ovviamente le azioni che ciascun comune coinvolto deve svolgere. In tutto questo la figura del Tutor dell'ospite, assume un ruolo di grande significato essendo questa persona l'agevolatore della scoperta dei luoghi e dell'interscambio tra cittadini e ospiti.  “La Comunità Ospitale” ha alla base alcuni punti di forza della rete BAI che Mignogna ha spiegato: la possibilità di far parte di un circuito nazionale, adottare politiche comuni, la dispobibilità di un tour operator di riferimento che è BAI TOUR, uno stile risconoscibile, un'offerta integrata per il visitatore e turista, ma soprattutto la possibilità di mettere in campo politiche generative. «Ad esempio: l'apertura di un parco avventura, la riqualificazione di un terreno agricolo sono tutte azioni che possono avere una prosecuzone nel tempo, generando iniziative correlate e promuovendo, dunque il rafforzamento delle comunità locali contro lo spopolamento dei borghi» ha concluso il Sindaco del Borgo Autentico di Biccari.

L'intervento di Antonio Cabitta, il Tutor dell'Ospite di Silanus, ha emozionato i partecipanti. Questo impegno da Tutor è stato da lui definito <<il lavoro più bello del mondo>> perchè trasmette al visitatore l'impegno, la bellezza e l'orgoglio di fare parte di una piccola comunità che si apre all'altro cercando di proporre il meglio di sé e di essere inclusiva e ospitale.

 

 

Andrea Altea, Assessore al Turismo del Borgo Autentico di Aggius, ha poi descritto il caso di successo del Borgo di Aggius, un comune della Gallura, che con i suoi 1500 abitanti annovera 4 info point (tra i quali la Casa dell'Ospite) e che ha fatto della cultura e del suo sistema museale costruito nel tempo, uno dei suoi principali punti di forza. Numerose le attività produttive artigianali sia agroalimentari che tessili. Un paese che ha studiato, ricostruito e valorizzato nitidamente la propria storia e le proprie tradizioni che oggi sono non solo elementi di orgoglio ma fattori attrattivi e di successo anche nel mercato turistico.

 

 

MERCATO E PROSPETTIVA. Tra il forte interesse degli addetti ai lavori, l’ampio coinvolgimento di pubblico sui social, i quattro momenti partecipativi e la tavola rotonda conclusiva. Si è rivelata quindi un successo la “chiamata a raccolta” di tutti gli stakeholder del mondo turistico regionale.
Lucio Murru, direttore commerciale della Geasar, ha illustrato il «percorso disegnato congiuntamente dall'assessorato e dalla società di gestione dell'aeroporto, sotto il coordinamento di Joseph Ejarque, esperto di marketing internazionale e destination management». Lo stesso Ejarque, nel suo intervento, ha detto: «Bisogna cambiare prospettiva. Fermo restando che il balneare è il prodotto di punta, la Sardegna deve essere multidestinazione, multiprodotto, mantenendo e trasmettendo la sua personalità identitaria, che nel caso dei borghi e di altre offerte la rende unica rispetto a qualsiasi altra destinazione».

 

Sardinia Tourism Call2Action