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Rete dei borghi caratteristici di Sardegna: approvate le linee guida

18.11.18

La Giunta ha approvato le Linee guida con i parametri per l’adesione alla Rete dei borghi caratteristici di Sardegna, tra cui spiccano qualità ambientale, storicità e numero degli abitanti.

Sono state approvate nell’ultima seduta della Giunta Regionale le Linee guida contenenti i parametri per l'adesione alla nascente “Rete dei borghi caratteristici di Sardegna”, e contenute in una delibera proposta dall’Assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas. Tra questi parametri emergono qualità ambientale, storicità e integrità del paesaggio urbano, presenza di attrattori turistici rilevanti e strutture ricettive, e numero degli abitanti.

Le nostre piccole comunità sono uno dei tesori più autentici della Sardegna – dice Argiolas – e vogliamo che diventino il fulcro di un'offerta turistica strutturata, riconoscibile e sostenibile, capace di attrarre nuova domanda, sviluppare nuove stagionalità che si affianchino al balneare e valorizzino le zone interne dell’isola dal punto di vista turistico”. 
La “Rete dei Borghi caratteristici di Sardegna” è stata istituita dall’articolo 39 della legge regionale sul turismo del 2017. Spiega Argiolas: “In Italia e in Europa, i borghi sono una destinazione emergente che sta ottenendo crescente attenzione mediatica e richiama sempre più visitatori: offrono occasioni di turismo lento incentrate sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e abitanti locali, e permettono di immergersi nella storia, nella cultura, nelle tradizioni e nei sapori del territorio. È un’ascesa certificata anche dal Mibact, che ha celebrato “L’Anno dei Borghi” nel 2017, con molteplici iniziative alle quali hanno partecipato anche la Regione e le nostre comunità". 

Sull'inestimabile valore culturale, storico, sociale e ambientale dei piccoli borghi, e sulla loro crescente centralità nell'ambito di un turismo slow, sostenibile e consapevole, si è espresso anche Renzo Soro, Dirigente Nazionale della nostra Associazione Borghi Autentici d'Italia, che ha dichiarato: “I borghi autentici sono i veri custodi di un patrimonio fatto di conoscenze, tradizioni, cultura e garantiscono la condizione ideale per essere luoghi “esperienziali”. Nel modello “Comunità Ospitale” i turisti/ospiti diventano parte attiva e protagonisti della vita del borgo. L’opportunità di iniziare un percorso comune con Portale Sardegna rappresenta un'efficace strategia di valorizzazione turistica ed apre importanti prospettive, non solo economiche ma anche di consapevolezza culturale e sociale.”

In Sardegna sono 57 i piccoli centri certificati da associazioni nazionali: 6 da Borghi Bandiera Arancione (Touring Club Italia), 6 da Borghi più Belli d'Italia e 45 sono nella nostra rete dei Borghi Autentici d'Italia. “I Borghi – commenta la titolare del Turismo - sono un tassello fondamentale del progetto contenuto nel nuovo Piano strategico del turismo e basato su sostenibilità ambientale, economica e sociale, su tutela e riproposizione in chiave innovativa delle ricchezze materiali e immateriali dei piccoli centri”. 

Fra i parametri contenuti nelle Linee Guida per l'adesione alla Rete c’è in primo luogo il numero degli abitanti, che deve essere pari o inferiore a 5000 abitanti. Per i comuni più grandi, ma aderenti alle associazioni Borghi più Belli d’Italia, Borghi Bandiera Arancione (Touring Club Italia) e Borghi Autentici d’Italia, in possesso di tutti gli altri requisiti necessari all’iscrizione, è prevista una deroga.

I borghi dovranno inoltre essere centri di antica formazione che conservino l’originale modello insediativo, i caratteri costruttivi degli edifici riconoscibili e curino il decoro del centro urbano.

Inoltre devono avere attenzione per la gestione sostenibile del territorio, offrire servizi di informazione e comunicazione turistica, presentare attività organizzate e aperte ai visitatori del borgo, di carattere culturale, tradizionale, sportivo, musicale, avere produzione di “Filiere di qualità certificata” o di prodotti DOC, DOCG, DOP, IGP nella rete commerciale e nei pubblici esercizi del Borgo, ospitare strutture ricettive e di ristorazione aperte tutto l’anno.

“La “Rete dei Borghi caratteristici di Sardegna” si propone come offerta di comunità che diventa turistica e culturale, improntata ad accoglienza e qualità, nei circuiti di promozione nazionali e internazionali. Nei borghi infatti ritroviamo un’idea di Sardegna incentrata sulle persone, la cultura e l’identità più autentica, dal quale può nascere uno sviluppo turistico sano, che valorizzi i progetti territoriali attraverso una governance centrale capace di creare relazioni tra tutti i soggetti coinvolti. La capacità dei centri minori di attrarre flussi turistici è legata alla partecipazione a “reti territoriali” e “reti di comunità”, che rendono fondamentale il protagonismo delle comunità nel loro insieme, e quello degli amministratori, operatori economici, sociali e culturali intorno a comuni interessi e obiettivi. Sarà così possibile anche attivare percorsi virtuosi dei territori che contribuiscano alla riduzione dello spopolamento nelle zone interne creino nuova occupazione. Inoltre- conclude l’assessora - il riconoscimento a livello regionale consentirà di beneficiare di incentivi finalizzati al mantenimento e al miglioramento degli standard richiesti per l’inserimento nella Rete e l’utilizzo di risorse comunitarie che l’Assessorato mette a disposizione proprio per i borghi”. 

Sarà ora compito dell’Assessorato regionale del turismo predisporre il Disciplinare che indicherà il procedimento amministrativo di riconoscimento come “Borgo Caratteristico di Sardegna” dei Comuni sardi in possesso dei requisiti indicati nelle Linee Guida.