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L'appello per la legge "salva borghi" verrà presentato alla Camera

31.10.18

Nella mattina del 13 novembre alla Camera dei Deputati verrà presentato l’appello al Presidente del Consiglio Conte e al Governo per l’attuazione della legge “salva borghi”.

I Sindaci dei piccoli Comuni italiani stanno firmando l’appello al Presidente del Consiglio Conte e al Governo per l’attuazione della legge nazionale 158 del 2017 sui piccoli Comuni. Tale legge, detta "salva borghi", è il primo provvedimento nella nostra storia focalizzato unicamente sui comuni più piccoli, ad alto rischio di marginalizzazione, spopolamento e degrado, con lo scopo di valorizzare questi centri, per dare vigore all'intero tessuto connettivo del paese.

L'iniziativa che ha portato a raccogliere le firme per l'appello è stata ideata congiuntamente da Legambiente, Uncem, Anci e dalla nostra Associazione Borghi Autentici d'Italia.

La mattina del 13 novembre alle ore 10.30 verrà finalmente presentato l'appello alla Camera dei Deputati.

La legge 158/2017 era stata approvata all'unanimità alla fine della scorsa legislatura, ma ha ancora bisogno di due decreti attuativi per divenire effettiva. Questo provvedimento è di primaria importanza per riequilibrare finalmente il territorio italiano, appianando le diseguaglianze da sempre esistite e a rischio di aggravamento tra piccoli comuni e grandi città. Vogliamo e dobbiamo credere che sia possibile una vita e uno sviluppo sostenibile anche per le realtà più piccole, per i piccoli borghi periferici.

Questa legge ha dunque bisogno di una improcrastinabile spinta politica, economica e sociale. “Riteniamo che sia immediatamente necessario non solo incardinare nella Legge di Bilancio le risorse non spese degli anni precedenti previste nel testo, ma prevedere risorse ulteriori che portino a 100 milioni di euro l’anno, e non in un quinquennio come previsto dalla norma, le risorse a disposizione”, si legge nel nostro appello firmato dai Sindaci.

È essenziale inoltre che venga velocemente compilato l'elenco dei Comuni beneficiari per poi predisporre un Piano Nazionale, per un progetto coeso e coerente per la riqualificazione di queste realtà, e per organizzare la selezione dei progetti finanziabili. “Riteniamo fondamentale che il Piano in questione debba indirizzare le risorse a disposizione non a pioggia su piccoli interventi sparsi ma su validi progetti pilota che siano un modello di innovazione d’area vasta, in grado di determinare un reale cambio di passo verso uno sviluppo sostenibile e indicare la direzione sul futuro anche ai successivi stanziamenti”.

Mettere al centro queste realtà è un passo imprescindibile, poichè che costituiscono il 54% del territorio nazionale, e noi crediamo che, con i mezzi necessari, possano svolgere un ruolo attivo nella crescita e nel miglioramento del futuro del Paese.