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Il borgo di Pizzone sorge adagiato sul monte Mattone, racchiuso tra due corsi d’acqua, e fa parte del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

Il Borgo di Pizzone

Pizzone è racchiuso nella natura incontaminata del pianoro erboso di Vallefiorita e dei monti della Meta. Boschi di faggio e acero circondano il centro abitato che, dallo sperone roccioso del monte Mattone, si erge dominante sulla Valle Ura.

I boschi sono popolati da numerose specie faunistiche come l’aquila reale, l’orso bruno marsicano e i cervi.

 

La Storia

I primi documenti scritti relativi al borgo di Pizzone risalgono al XII secolo. Notizia certa è che il borgo venne formato dagli abitanti di numerosi villaggi dei dintorni che, tra il 935 e il 981 d.C., si trasferirono nel territorio dell’attuale borgo.

Feudo di Andrea d’Isernia nel 1295, nel 1320 Pizzone fu aggregato all’Abruzzo Citra (Chieti), momento storico in cui iniziò a delinearsi l’attuale centro abitato.

Da vedere

Il centro storico di Pizzone conserva ancora intatte le tre porte che vennero create per “contenere il paese” quando i diversi nuclei abitativi originari si unirono a formare l’attuale borgo: Porta Lecina, verso ovest, Porta dei Santi a Santa Liberata e Porta Borea o ”Vorea” verso San Rocco, che deriva il proprio nome dal freddo vento che spira da settentrione.

Da visitare è la chiesa di San Nicola, della quale la parte più antica è venuta alla luce in seguito agli eventi sismici del maggio 1984.

Numerose sono le cappelle devozionali presenti nel territorio. Sulla cima del borgo sorge la cappella dell’Assunta, destinata a cimitero dal 1840 al 1889 e detta “del Moricone”. Troviamo ancora la Cappella dei Santi Giovanni e Paolo e, fuori dalla Porta dei Santi, la Cappella di Santa Liberata, costruita nel 1637 sui ruderi di una chiesa preesistente. Infine, fuori Porta Borea, sorge la Cappellina di San Rocco, restaurata nel 1905.

Fulcro del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il territorio di Pizzone è l’ideale per escursioni tra le vette tondeggianti, tipiche dell’Appennino, pendii e dirupi.

 

Da gustare

La cucina locale di Pizzone vanta una tradizione storica legata ai prodotti genuini offerti dalla natura e dalle attività locali.

I “ravioli pizzonesi”, gli gnocchetti fatti con acqua, farina e orapi (spinaci selvatici), sagne e fagioli e le carni alla brace sono solo alcuni dei piatti tradizionali.

Tra i prodotti tipici quelli più diffusi sono il pecorino, la ricotta di pecora, il  caciocavallo di mucca, scamorze, la Marzolina, raro formaggio caprino, e il miele.

Tra le ricette tradizionali si inseriscono anche quelle dei dolci tipici come le pizzelle, le ferratelle e i mostaccioli. Non possono mancare i liquori digestivi tipici della zona come la Ratafià e la Genziana.

Cosa fare

Tra le feste religiose maggiormente sentite dalla comunità di Pizzone troviamo quella di Santa Liberata, festeggiata il 10 giugno. Dopo la celebrazione della messa, la statua della Santa viene portata in processione pe le vie del borgo. Nella piazza principale viene allestita una fiera dei prodotti locali e la giornata viene allietata attraverso spettacoli musicali.

Il mese di agosto è particolarmente ricco di manifestazioni folcloristiche organizzate in occasione della stagione estiva.

Nel borgo di Pizzone ancora si tramandano le attività artigianali e, in pieno centro abitato, è possibile visitare il piccolo laboratorio di calzature Marruca, dove vengono realizzate scarpe e sandali in cuoio a concia vegetale avvalendosi esclusivamente delle tradizionali tecniche manuali.

 

VIVI LE ESPERIENZE DI VIAGGIO A PIZZONE SUL SITO DELLA COMUNITA' OSPITALE