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Il borgo di Masullas sorge nel territorio della Marmilla, regione storica della Sardegna caratterizzata da un paesaggio incontaminato verde e prevalentemente collinare.

Il Borgo di Masullas

Masullas è all’interno del Parco Naturale del Monte Arci e nel contempo ricade nell’Area 1 (il Monte Arci) del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Il territorio del borgo è attraversato dal Rio Mannu, corso d’acqua che ha da sempre favorito lo sviluppo dell’agricoltura.

Il centro storico si articola attraverso una serie di viottoli che raccordano i quattro edifici religiosi presenti con le abitazioni costruite in arenaria locale, una tecnica di costruzione ereditata dall’antico passato del borgo.

 

La Storia

La zona dove oggi sorge il piccolo Borgo Autentico di Masullas era abitata già in epoche antichissime, come testimoniano i numerosi reperti pre-nuragici ritrovati poco distanti dall’abitato. Non vi sono però documenti ufficiali che confermino la fondazione del borgo, fino all’epoca medievale, quando Masullas entrò a far parte del Giudicato di Arborea.

Dominato da numerosi Signori fino alla metà del 1700, nel 1821 Masullas fu annesso alla provincia di Oristano, da cui poi si distaccò nel 1848 quando vennero abolite le provincie, entrando a far parte della divisione amministrativa di Cagliari.

Secondo alcuni studi, Masullas si trovava un tempo in una posizione di notevole importanza, posta al centro della rotta dei traffici che si muovevano dal Campidano verso l’entroterra. Nello specifico il borgo veniva utilizzato come “tappa”, dove poter sostare durante il lungo e stancante viaggio. I viandanti creavano così dei “masones” (rifugi), da cui si pensa derivi il nome stesso del paese. Secondo altre fonti invece, Masullas potrebbe derivare dal latino “masiullas” (piccole abitazioni) o “mansio” (piccolo centro agricolo).

Masullas

 

Da vedere

Masullas è situato all’interno del Parco Regionale del Monte Arci che rappresenta un ecosistema di fondamentale importanza per tutta la zona della Marmilla. Il Parco – ricco concentrato di flora e fauna – presenta specie endemiche particolarmente rare e determinanti per la sopravvivenza della biodiversità locale. La fauna è invece caratterizzata da cinghiali, raganelle tirreniche, diversi tipi di farfalle, corvi imperiali, gechi verrucosi e diverse specie di serpenti, tra cui il biacco. Il parco del Monte Arci è un luogo ideale per escursioni e itinerari nella natura, per gli amanti della montagna e del trekking, offrendo scenari estremamente suggestivi.

Una volta lasciati i sentieri, ci si addentra nel cuore dell’antico Borgo  di Masullas. Questo piccolo centro, nei secoli passati, era abitato da proprietari terrieri di cui rimane forte la testimonianza soprattutto nel palazzo settecentesco denominato “Casa Eredi Niccolò Salis”.

Chiesa Cappuccini

L’abitato di Masullas conserva al suo interno importantissimi edifici religiosi di notevole interesse storico e artistico. La chiesa più antica è in assoluto quella intitolata a San Leonardo, edificata nel periodo medievale e costituita da una sola navata absidata. Anche la piccola chiesa di Santa Lucia è di periodo medievale, ma dal punto di vista cronologico si presenta poco leggibile per i vari rimaneggiamenti subiti.

La chiesa parrocchiale è intitolata alla Vergine delle Grazie, meglio conosciuta come “Sa Gloriosa“. Realizzata attraverso diverse fasi costruttive, non è stimabile con certezza cronologica la costruzione della prima fabbrica, tuttavia è datato precisamente l’anno del termine dei lavori al 1694.

L’edificio religioso più recente è la chiesa di San Francesco (XVII sec.) con annesso l’ex convento dei frati cappuccini che oggi ospita il GeoMuseo MonteArci “Stefano Incani”, dedicato al Monte Arci, ai suoi minerali e alle sue rocce.

Masullas è conosciuta anche per il Museo i Cavalieri delle Colline dove si racconta la storia dell’aristocrazia rurale, formatasi con l’avvento del feudalesimo, e le sue implicazioni nell’amministrazione della giustizia, sia civile che ecclesiastica.

Nella parte nord-occidentale del territorio comunale di Masullas si trova il giacimento di ossidiana di Conca'e Cannas, che alcuni studiosi definiscono il più grande di tutto il Mediterraneo. Sono di rilevante interesse le forme rocciose presenti in località Su Columbariu che si distinguono per l’intensa tafonatura, presente su una parete verticale alta circa 80 metri.

Da gustare

La cucina tradizionale di Masullas si caratterizza per piatti costituiti da diverse varietà di pasta, confezionata in casa con farina di grano (crogoristas, caombas, pillus e tallutzas) e condite solitamente con salsa di pomodoro e di pollo ruspante.

Tra i piatti di carne spiccano l’agnello arrosto o in umido con patate, carciofi e cardi di stagione, maialetto arrosto e per finire il pollo, realizzato con la ricetta tradizionale di  "su caboniscu ammuttau", a base di carne di gallina e foglie di mirto.

La produzione di dolci a base di pasta di mandorle è molto diffusa nel borgo di Masullas. Tra i dolci tipici ricordiamo amarettus, gueffus, padruas, biancheddus e zippuasa.

Cosa fare

Tra gli eventi più importanti di Masullas troviamo Sa Gloriosa, festa patronale: i festeggiamenti si aprono il 29 giugno con la discesa della statua (in sardo “sa cabada de sa santa”) dal polittico in cui viene conservata per tutto l’anno. La notte del 1 luglio si svolge lo spettacolo dei fuochi d’artificio, mentre la mattina del 2 luglio si tiene la processione per le vie del paese seguita dalla messa solenne. Eventi musicali tradizionali e degustazioni di prodotti locali vengono organizzati in concomitanza della festa religiosa.

Nel mese di maggio viene organizzata la sagra del “Caboniscu ammuttau binu nieddu e pani indorau” (sagra del polletto ruspante), con annesso concorso “Cabonis e puddas”. La manifestazione è caratterizzata da degustazioni enogastronomiche di polenta, faraona, vino nero e “pani indorau”, seguite da concerti e balli popolari.

Masullas Sa Gloriosa

La prima domenica dopo il 6 di novembre si celebra la festa religiosa in onore di San Leonardo e, durante il pomeriggio, nella piazza omonima, si distribuiscono caldarroste e vino bianco. In concomitanza con la festa viene organizzata la Sagra del Melograno: gli abitanti del borgo aprono le proprie case a i visitatori e distribuiscono salsiccia, olive, prodotti tipici del borgo e marmellata, dolci, distillato realizzati con il frutto di melograno.

Santa Lucia viene festeggiata la sera del 12 dicembre con la recita cantata di “s’arrosarieddu”, il rosario in sardo, all’interno della piccola chiesa dedicata alla Santa. Al termine del rosario il sacerdote benedice “su focadoni” cioè il falò, acceso poco prima nella piazza antistante.

 

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