Tu sei qui

Macchiagodena è un piccolo borgo della provincia di Isernia conosciuto con l’appellativo di “Terrazza sul Matese” perché, tutto il paesaggio circostante il borgo, è dominato dal massiccio del Matese.

 

Il Borgo di Macchiagodena

Il borgo di Macchiagodena è sormontato dall’antico castello di origine longobarda o forse angioina, attorno al quale sorge il centro abitato. Le case in pietra preservano gli originari caratteri medievali.

Il territorio è molto vario, tratti collinari lasciano spazio alle aree pianeggianti e ai prati per il pascolo, circondati da ripide pareti rocciose. Boschi di conifere, ricchi di funghi, fragole, more, mirtilli, ribes e lamponi che nascono spontanei tra gli arbusti, circondano il centro abitato. La zona vanta ampie tartufaie naturali che custodiscono il bianco pregiato o l’apprezzato scorzone nero.

Queste caratteristiche fanno di Macchiagodena un vero paradiso ambientale dove la LIPU ha costituito una riserva naturale.

 

La Storia

Fondata probabilmente nel X secolo (le prime notizie risalgono al 964) Macchiagodena era in quel tempo conosciuta con il toponimo di Maccla de Godino, evoluto nel Duecento in MacclaGodina.

Alcuni reperti, venuti alla luce di recente (tra i tanti una brocca in bronzo, databile tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C.), testimonierebbero l’esistenza di un agglomerato già nel periodo arcaico. È intorno all’anno mille, tuttavia, che il centro storico si sviluppa secondo quella che è la sua attuale conformazione.

Da vedere

Fortezza di avvistamento per il controllo dei confini, il Castello di Macchiagodena si innalza su uno sperone di roccia calcarea con tre lati inaccessibili, posti a strapiombo sulla parete rocciosa. Nel recinto dell’antico castello si conservano ancora un gruppo di statue e altro materiale scultoreo in pietra, come il grande leone situato presso il lato orientale, databile al XIII secolo.

Lesionato a causa di calamità naturali nel corso dei secoli, il Castello è stato più volte ristrutturato, perdendo cosi le sue peculiarità militari e strategiche, e trasformato in un lussuoso palazzo baronale.

Nel campo dell’architettura sacra, invece, l’opera più importante del paese è la chiesa di S. Nicola, anche questa di origine incerta, ma senz’altro antecedente al XVII secolo. Nel centro storico sorge il Villaggio San Nicola, una decina di case in pietra in parte ristrutturate nel 1992 per volontà di Don Francesco Romano, parroco del paese, che ricevette in dono le abitazioni.

In località Fosso Pampalone è inoltre visitabile lo scavo archeologico di Macchiagodena, che ha riportato alla luce un insediamento di culto risalente al periodo sannitico.

Da gustare

Alimento per eccellenza della tradizione gastronomica di Macchiagodena è la polenta, che è possibile degustare nelle due varianti: rossa, con salsiccia e peperoni, e bianca, con baccalà e cipolle; quest’ultima ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dall’Accademia Italiana della Cucina con il deposito della ricetta presso la Camera di Commercio di Isernia.

Altro prodotto è il tartufo. Il pregiato fungo, presente in grandi quantità nelle varietà di scorzone nero e bianco, è divenuto protagonista dei piatti della tradizione, ma viene utilizzato anche come ingrediente per altre specialità locali, ad esempio per rendere più saporiti salumi e formaggi.

Tra i prodotti della cucina di Macchiagodena anche il pane occupa un ruolo importante. Quello classico, lavorato a mano come un tempo facevano le nonne, è fatto con farine di tipo “0”, “00” o integrale, sale, lievito naturale e patate e, naturalmente, cotto nel forno a legna.

Cosa fare

Numerose sono le feste religiose che si avvicendano durante l’anno nel borgo di Macchiagodena. Il 17 gennaio si celebra Sant’Antonio Abate con la benedizione degli animali durante la mattina e l’accensione dei fuochi durante la sera.

Il 15 e 16 luglio si organizza un pic-nic presso la chiesa dedicata a Maria in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine.

Durante il mese di agosto si festeggia l’Assunta, il 14 e 15, e l’ultima domenica, si onora Sant’Antonio.

Tra le manifestazioni civili quelle più importanti sono la Sagra della Polenta, organizzata il terzo fine settimana di agosto nella frazione di Caporio e, nello stesso mese, la Sagra del Tartufo.

La comunità di Macchiagodena ha un forte legame con la cultura, con le tradizioni e con l’artigianato locale. Tra le attività artigianali ancora presenti, un posto di rilievo è occupato dall’arte di modellare la creta in ceramica. Per non disperdere tale patrimonio è stato aperto un laboratorio- scuola di ceramica.

Il sentiero LIPU è l’ideale per gli amanti della natura e del birdwatching: si snoda lungo la gola del torrente Rio Secco, e attraversa angoli suggestivi con viste panoramiche sulle montagne dell’Alto Molise. Qui è possibile osservare i rapaci come il nibbio reale e l’astore, mentre per i passeriformi si può udire il canto della tottavilla e dell’usignolo, diverse specie di farfalle e orchidee spontanee. La zona è anche frequentata da volpi e lupi.

Da non perdere l’atmosfera silenziosa e rilassante del pianoro montano di Vallefredda, che si estende a 1300 metri di altezza.

LINK UTILI