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Calascio, piccolissimo Comune di soli 127 abitanti della provincia de L’Aquila, fa parte del territorio della Comunità Montana Campo Imperatore – Piana di Navelli. Il borgo appartiene al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il Borgo di Calascio

Calascio è una piccola comunità di montagna dalle antiche origini medievali, caratterizzata da un territorio molto diversificato: foreste, praterie e pascoli aridi, fino ad arrivare alle altitudini più elevate, alle rocce calcaree del Gran Sasso. Il centro abitato si affaccia invece su una valle chiusa dal fondo pianeggiante, Piano Buto, e offre una vista unica sui massicci della Majella e del Sirente.

La Storia

Borgo di origini normanne, l’attuale Calascio deriva dalla fusione di due comunità: quella di Calascio e quella di Rocca Calascio. Intorno all’anno 1000 viene fondata la rocca sul monte che sovrasta il territorio del borgo, nata come semplice torre di avvistamento per prevenire gli assalti nemici.

La rocca, col passare del tempo, acquisisce sempre più importanza strategica e il suo controllo passa nelle mani di diverse famiglie, da quella di Carapelle nel XIV secolo a quella dei Piccolomini nel XV, fino ad arrivare ai Medici nel XVI secolo. Negli anni la struttura della rocca viene modificata e ampliata, fino a vedere la formazione, ai suoi piedi, di un piccolo centro abitato.

Per un lungo periodo i due borghi, Calascio e Rocca Calascio, vivono in maniera quasi indipendente l’uno dall’altro, ognuno con una precisa funzione strategica: il borgo di Calascio, situato alle pendici del monte, come punto di controllo per la strada che porta a Santo Stefano di Sessanio e a L’Aquila. Rocca Calascio, invece, con funzione di controllo dell’intero altopiano di Navelli, fino ai pascoli di Campo Imperatore.

Nel 1703 un violento terremoto danneggia fortemente la rocca, che viene quasi completamente abbandonata. Quasi tutta la popolazione si trasferisce nella sottostante Calascio che, a partire da quell’episodio, si sviluppa come unico centro abitato.

Da vedere

Sulle montagne che sovrastano il borgo di Calascio ancora oggi svettano la rocca e i ruderi del castello costruiti nella tipica architettura difensiva della casa – torre. La Rocca, restaurata e consolidata alla fine del XX secolo, è stata diverse volte set cinematografico di film nazionali e internazionali ed è oggi un’importante meta turistica. Tra i monumenti più importanti del centro abitato spiccano le chiese. Il Convento di Santa Maria delle Grazie o chiesa di San Francesco custodisce al suo interno un candelabro e un ciborio del XVII secolo, una tela dipinta da Giulio Bradeschini e risalente al XVI secolo e un dipinto raffigurante una Madonna con Bambino. Da visitare la chiesa di Santa Maria della Pietà, edificata tra il XVI e il XVII secolo e la chiesa di San Nicola interessante per il suo portale cinquecentesco e per le statue di terracotta del XVII secolo e una fonte battesimale risalente al XVIII secolo.

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Da gustare

La cucina del borgo di Calascio e del suo territorio è caratterizzata da piatti realizzati con prodotti legati alla terra: tipici sono, per esempio, la zuppa di lenticchie servita con quadratini di pane fritto in olio di oliva; le lenticchie vengono anche cucinate con le patate, le volarelle (pasta fatta in casa e tagliata a quadretti) o le salsiccie

Di altissima qualità sono le carni degli agnelli allevati nell'altopiano di Campo Imperatore, e la ricetta che meglio le valorizza è "l'agnello alla chiaranese con formaggio e uova".

Cosa fare

Per gli appassionati di cultura e di storia, ideale per scoprire il borgo e i suoi dintorni è l’itinerario medievale che parte con la visita alla Rocca. Quest’ultima, con i suoi quasi 1.500 metri di altitudine, è il castello più alto d’Italia e uno dei più alti d’Europa.

Per maggiori informazioni sull’itinerario medievale, leggi qui.

 

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