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Clima, vicini all'accordo

01.12.15
E' in corso a Parigi il vertice mondiale sul clima e secondo Livio De Santoli, Presidente di AiCARR - Associazione italiana Condizionamento dell'Aria, Riscaldamento, Refrigerazione - ci sarebbero le condizioni per un accordo.

Secondo De Santoli, infatti, il vertice sembra presentarsi con tutte le carte in regola per raggiungere un accordo sul clima: l'Europa ha deciso di ridurre le emissioni del 40% entro il 2030 e a questa decisione è seguito l'impegno ad arrivare a una riduzione dell'80-95% entro il 2050. Anche gli Stati Unici hanno annunciato una riduzione del 28% entro il 2025 rispetto ai dati del 2005 ma la notizia principale è l'impegno degli USA nei negoziati internazionali.

 

Critico invece nei confronti dell'Italia, De Santoli ha dichiarato:

Le proposte sono timide e non rientrano in una strategia complessiva. La nostra soddisfazione si risolve con gli ecobonus nel patto di stabilità, ed è tutto. Il percorso della de-carbonizzazione anche in Italia deve seguire una pianificazione che al momento non è neppure accennata, sebbene esista al riguardo più di uno studio programmatico. Non è Legambiente, infatti, ma Enea a fornire scenari al 2050 caratterizzati da un deciso utilizzo di fonti rinnovabili (fino al 90% di Fer sul fabbisogno elettrico) e da un incremento dell’efficienza energetica, che porterebbe alla riduzione dei consumi primari tra il 30% e il 40% rispetto al 2010, con una diminuzione fra il 50% e il 60% dell’intensità energetica (il rapporto tra energia impiegata e Pil) e un maggior ricorso all'elettricità come vettore anche negli usi finali dell’energia.

Ci presentiamo all'appuntamento sul nostro futuro come uno scolaro svogliato e distratto. Un atteggiamento sbagliato, che potrebbe mostrare la vera caratteristica del Summit, quella di palesare un pericoloso scollamento tra le decisioni delle Parti e la gente. Se condiviso anche in minima parte, questo atteggiamento ci consegnerà il vero risultato di Parigi: un drammatico e catastrofico flop.

(la dichiarazione originale, qui)

Serve dunque un cambio di rotta, un impegno concreto che porti il nostro paese a lavorare coerentemente con le direttive europee e mondiali, così come è indispensabile che dall'accordo si passi alla realizzazione delle azioni che porterebbero a un miglioramento delle condizioni ambientali dell'intero pianeta. Non è più sufficiente fare programmi di qualità, occorre realizzarli, a partire da subito.

(fonte: casaeclima.com)