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Aliano si candida Capitale della Cultura 2018

14.06.16

Il 31 maggio 2016 si sono chiuse le domande di candidatura per la Capitale della Cultura 2018, titolo consegnato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e il borgo autentico di Aliano (Mt) ha presentato la propria manifestazione di interesse.

Perché Aliano si candida Capitale della Cultura 2018

Aliano, situato nella provincia di Matera, è un piccolo centro in equilibrio sulle cime argillose dei calanchi lucani. I profumi di questa terra, la sua miseria e la vita dei suoi contadini che per secoli è trascorsa ai margini della storia sono stati teatro intenso e profondo nel “Cristo si è fermato a Eboli” scritto da Carlo Levi nel 1944 dopo il lungo periodo di confino trascorso in questo Comune.

Il centro urbano di Aliano è incastonato e modellato sulle creste scoscese degli strapiombi dei calanchi e rappresenta una realtà estremamente singolare dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.

Nel suo piccolo centro storico si è pervasi da un senso surreale di antico e di misterioso dove nel silenzio delle distese dei calanchi si ode solo il rumore dei propri passi in sincronia con quello degli zoccoli dei somari.

Il  Ministero per i Beni e le Attività culturali, con un apposito Decreto Ministeriale del 31 maggio 2006 Prot. Ndgbap/S02/34.07.13/10736/2006 ha dichiarato l’ambito territoriale “Centro storico di Aliano e aree calanchive limitrofe” di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art.136 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, sottoponendo l’area a tutti i vincoli ed a tutte le prescrizioni di legge contenuti nel Decreto medesimo.

Aliano è oggi inserito nei circuiti nazionali de “I Parchi Letterari” che si propongono di organizzare e divulgare le straordinarie peculiarità del suo arido paesaggio esaltandone le valenze letterarie, etnografiche, storiche, socio-antropologiche, gastronomiche ed archeologiche.

Il libro “Cristo si è fermato a Eboli” ha avuto un successo straordinario, è stato tradotto in moltissime lingue dalla Cina alla Francia, dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica, dall’Islanda alla Grecia, all’Inghilterra, dal Giappone all’America Latina, ed ha ricoperto un ruolo di primo piano nella storia della Basilicata perché alla sua uscita, nel 1945, suscitò l’interesse di intellettuali, artisti, politici tanto che tutta l’opinione pubblica fu sensibilizzata di fronte ai gravi problemi socio-economici della nostra regione.

Il capolavoro letterario, considerato ormai un classico della nostra letteratura, ambientato nell’immaginario paese di Gagliano (Aliano) nel quale per circa due anni il Levi ha potuto penetrare negli arcani misteri, nelle storie, nelle leggende, nelle magie e nelle miserie dei contadini del mezzogiorno.

“Le nostre terre si muovono da parere fiumi e i morti, tutti i morti, i bambini e i vecchi vivono sulle nude terre tremanti e nei boschi”.

Il borgo di Aliano comincia quindi questa avventura: ne seguiremo i passi, nella speranza che la sua cultura e la sua unicità vengano valorizzate al meglio e possa diventare davvero Capitale della Cultura.