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Ad Aggius il Museo del banditismo

29.06.17

Nel Borgo Autentico di Aggius, nel cuore della Gallura, il Museo del banditismo, racconta tre secoli di storia e diffonde valori positivi per la costruzione di una mentalità che favorisca l’affermarsi della legalità e della moralità pubblica ad ogni livello

Il Museo del banditismo di Aggius, racconta tre secoli di una parte peculiare della storia dell'intera Gallura, di cui il borgo è stato l'epicentro.

Dalla metà del Cinquecento, in pieno periodo spagnolo, alla metà dell’Ottocento, sotto la dominazione sabauda, si sono susseguite in questo territorio feroci scorribande, furti di bestiame, agguati e omicidi.

 

Ad Aggius il Museo del banditismo - Particolari

 

Risale al 1766 il “pregone” del viceré Francesco Ludovico Costa in cui si minaccia la distruzione della villa di Aggius perché ritenuta “scandaloso ricovero e favore … di banditi e facinorosi”.

Sul versante popolare, la figura del bandito veniva però assimilata spesso a quella di chi, caduto in disgrazia per motivi d’onore era meritevole di rispetto e protezione. Ecco perché, come si legge nel sito del Museo, si è deciso di allestire un museo dedicato al banditismo senza correre il rischio di mitizzare la figura del fuorilegge e di esaltarne le sue gesta.
L’obiettivo di questo museo è infatti diffondere valori positivi per la costruzione di una mentalità che favorisca l’affermarsi della legalità e della moralità pubblica ad ogni livello a partire dalla scoperta di una figura controversa, da studiare e conoscere storicamente, ma senza mitizzarne l'aspetto del fuorilegge e esaltare le sue gesta. Una storia, come ha scritto Francesca Violante Rosso, di sangue e di orgoglio, di realtà e di leggenda, di arroganza e di onore, da non ripetere ma da ricordare.

Il Museo del banditismo, non a caso, è allestito nel palazzo della vecchia Pretura.

Altro importante obiettivo del Museo è compiere ricerche sulle testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente: acquisirle, conservarle, comunicarle e soprattutto esporle ai fini di studio, educazione e diletto.

 

Ad Aggius il Museo del banditismo - Allestimento

 

Il percorso espositivo si articola in 4 sale, che accolgono una ricca dotazione di documenti e oggetti appartenuti ai banditi: da lu gabbanu, il cappotto di orbace con cappuccio avvolgente, alle ghette antirovi e le scarpe con suole lisce per non creare impronte, a sa mastruca, il giaccone di pelle ovina che permetteva la mimetizzazione.

Una teca è dedicata al bandito aggese Sebastiano Tansu, “il Muto di Gallura” figura che ispirò l’omonimo romanzo di Enrico Costa.

Riporta la giornalista del Messaggero Sardo, Francesca Violante Rosso nelle Lettere al Messaggero, sul ruolo delle donne nel banditismo: 

l’esercito errante di irregolari era formato anche da donne dagli occhi di fuoco, forti e audaci, banditesse per libera scelta, già emancipate prima ancora che si iniziasse a parlare di emancipazione. E quelle soldatesse, pronte a tutto, erano avvezze all’uso delle armi. Le loro pistole, come conferma un pezzo esposto, erano più piccole e più eleganti delle altre. Dovevano essere utilizzate solo per lanciare avvertimenti, ma potevano uccidere e uccidevano.

Il borgo di Aggius, il cui centro storico è esso stesso un museo all’aperto, con le sue vie e le caratteristiche case in blocchi di granito, le chiese, le fontane e gli angoli caratteristici, propone un'articolata offerta museale, con anche il Museo Etnografico MEOC, consentendo così un piacevole ed interessante tuffo nella cultura e nelle tradizioni della Gallura e della Sardegna.

Qui il link alla pagina web ufficiale del Circuito dei Musei di Aggius.

Si parla di Aggius e dei suoi Musei anche nello speciale Comunità Ospitali su Radio Francigena, la voce dei cammini

 

 

 

 

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