Unione dei Comuni Terra di Leuca

L'Unione dei Comuni Terra di Leuca annovera i Comuni di Morciano, Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Patù, Salve, Tiggiano, Gagliano del Capo, Miggiano e Montesano Salentino tutti in provincia di Lecce. Siamo nella parte meridionale della Puglia, tra il mare Ionio e l'Adriatico, tra spiagge e grotte marine, tra borghi storici, torri di avvistamento e monumenti rupestri attorniati da olivi.

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L'Unione di Unione dei Comuni Terra di Leuca

I Comuni dell'Unione, che ha sede nel comune di Salve, fanno parte del Sistema Ambientale e Culturale (SAC) Porta d'Oriente. Il SAC è un'aggregazione territoriale finalizzata alla valorizzazione e gestione integrata di beni ambientali e culturali già esistenti e fruibili (aree protette, beni monumentali e archeologici, musei, teatri storici, biblioteche, archivi).

<<Il primo obiettivo del SAC è che la cultura e il paesaggio ritornino ad essere un fattore chiave delle politiche di sviluppo territoriale: i parchi, le riserve, le biblioteche, i musei, i luoghi che producono cultura sono ambiti potenziali di sviluppo per nuove professionalità, nuove opportunità di crescita per il territorio. Il fine è che la valorizzazione dei beni culturali e ambientali diventi un motore di innovazione, di coesione sociale e soprattutto di nuove economie>>.

Provincia:

Lecce

Numero abitanti:

29.921

GPS:

39° 51' 40.745" N, 18° 17' 35.995" E

I borghi dell'unione

Alessano

Il territorio di Alessano si estende nella penisola salentina, nella parte meridionale della provincia, a sud dell’altopiano delle Murge salentine, vicino al capo Santa Maria di Leuca ai piedi della serra dei Cianci. Le origini di Alessano sono tramandate attraverso numerose tesi leggendarie tra cui, la più avvalorata, attribuisce i natali del borgo all’imperatore bizantino Alessio I Comneno. La frazione di Montesardo, da sempre utilizzata come fortezza grazie alla sua posizione privilegiata, vanta origini molto antiche come dimostrato dai resti di strutture di epoca messapica risalenti al IV sec. a.C. Durante il medioevo divenne la sede di importanti scuole di matematica e musica ma non perse mai il suo ruolo di piazzaforte. Il borgo di Alessano vanta la presenza di pregevoli edifici in stile rinascimentale come Palazzo Ducale, che sorge nella parte più antica del centro abitato. Fatto costruire nel 1400 dalla famiglia Del Balzo divenne poi, nel XVI secolo, la residenza della famiglia Gonzaga che lo trasformò in un frequentatissimo centro culturale. Palazzo San Giovanni sorge di fronte alla residenza ducale e si distingue per l’eccezionalità e l’estrosità della struttura architettonica e la cura dei dettagli. Allo stesso modo stupisce Palazzo Legari, raggiungibile percorrendo via Alessio Comneno con le sue case a corte decorate da portali di manifattura catalano – ispanica e da balconi in stile barocco. Il Museo internazionale Mariano d'Arte Contemporanea possiede una collezione di oltre 350 opere a tema mariano di firme illustri dell’arte italiana e internazionale: Salvatore Fiume , Ernesto Treccani, Luigi Guerricchio, Alessandro Nastasio. Sorge di fronte alla cattedrale settecentesca. In prossimità di Alessano sorge il complesso medievale rupestre di Macurano, un vero e proprio insediamento scavato nella roccia che ancora conserva le strade, le abitazioni, i ricoveri per gli animali con gli abbeveratoi, i pozzi e la necropoli. Abitato dai monaci basiliani provenienti dal vicino oriente, nel corso del cinquecento divenne un complesso masserizio di cui la parte oggi più interessante sono i frantoi ipogei per la molitura delle olive. Uno dei culti maggiormente sentiti ad Alessano è quello per San Trifone che liberò il paese dall'invasione delle cavallette nel 1545 e 1647. Il Santo viene festeggiato nel mese di luglio con la Fera Nova e, nuovamente, il 10 novembre. Il Montesardo, festival Internazionale di Musica Anticache si svolge l’ultima settimana agosto tra Alessano e Montesardo, è ormai diventato un appuntamento molto atteso per gli appassionati di musica legata al periodo del Rinascimento e del Barocco. Accanto agli eventi musicali si svolgono mostre di pittura, rassegne di cinema, spettacoli teatrali e incontri letterari. Anche il mese di settembre è dedicato alla musica con il “Festival Musiche di Pace”, nato nel 2006 grazie all'iniziativa di Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo, divenuto oggi uno degli eventi più attesi e seguiti in Puglia. La manifestazione è dedicata a Don Tonino Bello (1935 - 1993), vescovo di Molfetta, presidente di Pax Christi, voce profetica della Chiesa di fine millennio.

Castrignano del Capo

Il territorio di Castrignano del Capo si snoda tra zone prevalentemente pianeggianti e qualche piccolo dislivello. Il meraviglioso mare salentino e il verde della macchia mediterranea, in particolare pinete e uliveti, circondano il Borgo. Il capoluogo comunale rappresenta il cuore di Castrignano ma, la comunità, oltre che nelle frazioni, abita anche nell’insediamento temporaneo di Marina di Felloniche. Il Comune comprende le frazioni di Giuliano di Lecce, Santa Maria di Leuca e Salignano. Il nome Castrignano del Capo si pensa derivi dalla parola latina “castrum”, che significa “fortezza, accampamento”, e “Capo”, invece, deriverebbe da “Capo di Leuca”, indicazione geografica che distingue l’abitato da Castrignano de’ Greci. Il centro storico di Castrignano del Capo è caratterizzato da una parte molto antica, di origine medievale, chiamata Borgo Terra che rappresenta la prima società rurale che abitò il borgo. Molto suggestivo, si caratterizza per i suoi vicoli stretti e contorti, le case bianche e i loro tipici balconi. Qui si trovano molti frantoi ipogei e alcuni edifici storici molto importanti come Palazzo Muzi, costruito tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Il Santuario di Santa Maria di Leuca sorge nella frazione omonima. Esistente sin dal periodo del cristianesimo, venne distrutto durante il corso dei secoli e ricostruito definitivamente nel 1720. L’evento più caratteristico del borgo è “Lu Purgianella”, il carnevale. Nella tradizione carnevalesca di Castrignano, la maschera protagonista è una: Pulcinella. Originario della tradizione napoletana, l’abito di Pulcinella era proprio dei “villani” e presto si diffuse in tutto il Regno di Napoli, e dunque anche a Castrignano, dove però la figura acquistò altre caratteristiche che la resero differente dall’originale, come il copricapo, uno scialle e un limone in mano. Tra gli altri eventi e manifestazioni da citare sono la fiera di San Giuseppe, organizzata il 19 marzo a Salignano; la festa della Madonna di Leuca, il 15 agosto, celebrata con la tradizionale processione sul mare. Il patrono, San Michele Arcangelo, si festeggia il 29 settembre, con riti religiosi e varie cerimonie civili.

Corsano

Corsano è un borgo di circa 5.000 abitanti che si trova nel versante orientale del Capo di Leuca e il suo territorio comprende un breve tratto della costa del basso Salento. Tra gli edifici maggiormente degni di nota a Corsano, il Castello baronale Capece, costruito nel XVII secolo, sui resti di una fortezza precedente. Il borgo conserva ancora i resti delle antiche torri costiere, la Torre Specchia Grande e la Torre del Riccio. La prima si trova a circa 120 metri slm e risale al 1584, ma fu rimaneggiata durante la seconda guerra mondiale. La seconda, invece, eretta a 62 metri slm, fu costruita tra il 1563 e il 1569. Tra le chiese le più importanti sono quella dedicata a Santa Sofia, parrocchiale del paese a tre navate e ricostruita nel 1932 in seguito a un crollo, e la Congrega dell’Immacolata che si presume risalga indicativamente al 1700. Il litorale di Corsano è l’ideale per chi ama andare alla scoperta della natura tra le coste rocciose, ricche di piante selvatiche, all’ombra di lecci, pini marittimi e numerose grotte. Tra i piatti più caratteristici della cucina corsanese ricordiamo ‘a pignata, zuppa di legumi (fagioli, piselli, ceci, fave o lenticche) e acqua e sale; una zuppa con acqua, sale e “frizzuli” (pezzi) di frisa, con aggiunta di pomodoro tagliato a fette, origano, cipolla, peperoncino e profumata con basilico. Le frise vengono servite anche con olio e pomodoro e altri ingredienti a piacere. Tra le altre ricette tipiche spicca la paparotta, preparata con pane indurito e i resti di verdure e/o legumi e le fave nette, una purea di fave, che insaporita con sale e olio d’oliva si accompagna soprattutto alle verdure. Infine ricordiamo la massa culli ciciri, pasta fatta in casa e ceci e le pittule, piccole frittelle a base essenzialmente di farina, lievito, acqua e sale ma all’impasto si possono aggiungere vari tipi di verdura. Per gli amanti della natura il territorio di Corsano offre la possibilità di fare numerose escursioni alla scoperta delle grotte marine sommerse seguendo “La via del Sale”, lungo il litorale adriatico di Scalamasciu e Funnuvojere. Tra gli eventi che caratterizzano il calendario di Corsano ricordiamo la festa patronale con relativa fiera dedicate a San Biagio. L’evento si celebra il 3 febbraio e l’ultima domenica di luglio nella versione estiva. Il I maggio viene organizzata la fiera di Santa Maura: istituita nel 1979 e nata inizialmente come manifestazione agraria, oggi la fiera si volge nei pressi della cappella dedicata alla santa, e attira ogni anno un elevatissimo numero di visitatori. L’evento più antico del Borgo è la fiera dei SS Medici: nata nel 1926, si svolge ogni anno la seconda domenica di ottobre. Questa manifestazione è rimasta un punto di incontro di grande importanza per gli operatori del settore agricolo.

Gagliano del Capo

Gagliano del Capo (Gaiànu in dialetto salentino) è un comune di circa 5000 abitanti che comprende anche le frazioni di Arigliano e San Dana; la prima con importanti reperti archeologici, la seconda custodisce un gioiello di arte bizantina, la cripta di Sant'Apollonia.. Il territorio comunale si estende fino alla costa con le sue grotte marine di notevole interesse storico-artistico e paesaggistico e le importanti specie animali e vegetali. Sino all'XI secolo sotto l'influenza bizantina, Gagliano del Capo (il cui nome sembrerebbe derivare da un centurione romano) fu poi protagonista di varie vicende feudali. Ricco di chiese, cappelle, palazzi ed edifici storici, case a corte Gagliano del Capo è visitabile a piedi in un interessante trekking nel centro storico. Numerosi poi gli itinerari in ambiente, trekking di varia difficoltà che raggiungono il mare e che incontrano sul cammino edifici di culto e rurali, grotte e soprattutto la rigogliosa flora mediterranea.

Miggiano

Miggiano è situato in posizione strategica al centro-sud della penisola salentina. Dista 7,5 km dal Mare Adriatico, 21 km dal mare di S.M. di Leuca e 22 km dal Mar Ionio. Si estende in una zona pianeggiante protetta a occidente dalle alture delle Serre salentine. La vita economica di Miggiano vanta una energica attitudine artigiana e industriale, legata alla produzione di elementi di arredamento, tanto che il paese è conosciuto come Distretto del legno e del mobile. Secondo la tradizione storica documentaria, l’epopea feudale di Miggiano ha già inizio durante il dominio normanno con l’infeudazione di Filippo Monteroni da parte degli Altavilla. È tra i secoli XVII-XVIII che il casale inizia a vivere un periodo florido dal punto di vista sociale e finanziario, con il susseguirsi delle tre famiglie feudali salentine dei Lubelli, dei Gallone principi di Tricase e dei Vernaleone, ultimi feudatari. Autentico nella sua integrità è il paesaggio rurale, conservato e cinto dal pietrame dei muretti a secco, testimonianza delle tipiche e antiche architetture della civiltà agricolo-pastorale del Salento meridionale. Passeggiando nella campagna miggianese si possono incontrare le pajare, edifici rurali realizzati con le pietre a secco. Le pajare avevano differenti utilizzi, adoperate per esempio come deposito o nei mesi più caldi usate anche come abitazione dai contadini. In piazza Municipio vi è innalzata la Colonna di san Vincenzo martire, patrono della città, ed eretta dai miggianesi nel 1772. Lo scenario della piazza è dominato dalla presenza del Palazzo vecchio di città, restaurato di recente, conserva in cima l’orologio meccanico e il piccolo campanile civico. Maestoso è il Palazzo Vernaleone, per secoli sede rappresentativa del potere feudale. L’impianto dell’edificio ha origini cinquecentesche, sebbene l’intera struttura sia stata audacemente modificata nel corso dei secoli, sino a perdere completamente l’antica fisionomia militaresca. Proseguendo verso via santa Barbara si incontra la signorile Villa Episcopo, in precedenza occupata dai frati agostiniani. Nel centro vi sono numerosi esempi di arte bizantina datati XI, XIII e XIV secolo. Primo fra tutti la Cripta di Santa Marina, collocata sotto l’omonima cappella, la cui struttura risale al XIV secolo. L’opera più importante è certamente la Dormitio Virginis unica nel suo genere, essendo la sola raffigurazione ipogeica della Santa Vergine in Italia. Risale all’XI secolo e riproduce la scena della morte della Madonna. L’arte bizantina è presente nella Chiesa matrice intitolata al diacono San Vincenzo, protettore del paese. Il Frantoio ipogeo di Miggiano, che risale ad un’epoca antecedente il 1500, è ricavato in una grotta sotterranea scavata nel banco calcarenitico e si estende su un’area di circa 780 mq. Non è l’unico ma costituisce parte di un complesso a rete di più frantoi collegati. Oggi è sede del MOM, Museo dell’Olio di Miggiano, ed offre ai suoi visitatori un’attenta ricostruzione storica delle origini dell’olivicoltura e delle operazioni di molitura ed estrazione. L’edilizia popolare si mostra nelle tipiche Case a corte. Queste garantivano alle famiglie maggiore sicurezza e differenti tipologie di servizi in comune, come la cisterna per la raccolta delle acque, la pila per lavare e piccoli magazzini per la conservazione degli attrezzi e degli alimenti. Oltre alle case a corte si possono notare nell’abitato le Case a schiera, in genere a un piano e caratterizzate dalla presenza di una terrazza e una cantina: si affacciano su strette stradine chiamate strittule, che rappresentano il nucleo architettonico più caratteristico del paese. Miggiano organizza intorno all’antica Sagra del maiale della terza domenica di ottobre la Fiera regionale Expo 2000 Industria, Artigianato, Agricoltura e Turismo del Salento, riconosciuta ben oltre i confini regionali. Forte di una storia cominciata molti anni fa, è oggi divenuta una delle più importanti vetrine celebrative del territorio e delle sue risorse.

Montesano Salentino

Il borgo di Montesano Salentino sorge nella parte centrale del Capo di Leuca, nella provincia di Lecce a poca distanza dal mare Adriatico e dallo Ionio. Vai alla scheda del borgo »

Morciano di Leuca

Borgo di mare, Morciano di Leuca è caratterizzato dalla presenza di sbocchi sul mare che si presentano come insenature sabbiose intervallate da scogli piatti. Il suo territorio comprende anche la frazione di Barbarano del Capo e la marina di Torre Vado, località della costa ionica. Il castello di Morciano è un magnifico ed imponente esempio di architettura civile risalente alla seconda metà del XIV secolo. E’ a piante quadrate con torrioni angolari cilindrici e si sviluppa su due piani Torre Vado, frazione di Morciano, è una località marina molto conosciuta costituita da scogliere basse dove sgorgano numerose sorgenti di acqua freatica. Il Complesso Leuca Piccola in passato era l´ultima tappa per i pellegrini prima di arrivare al famoso santuario di S. Maria di Leuca. Risale al XVI secolo e nasce come un complesso polifunzionale costituito da ambienti destinati al ristoro, al commercio e al culto, come la chiesetta dedicata a S. Maria del Belvedere. Lateralmente alla chiesetta si trova l´ingresso ad un grande ambiente ipogeo lungo circa 15 metri, scavato interamente nella roccia tufacea e destinato al ricovero dei pellegrini. Un´altra costruzione che caratterizza questo complesso è situata di fronte alla chiesetta e anticamente costituiva l´insieme delle mangiatoie. Tra gli eventi e le manifestazioni organizzati a Morciano di Leuca, quello che introduce l’anno è la festa patronale, in onore di San Giovanni Elemosiniere, celebrata il 23 gennaio e negli otto giorni precedenti (si tratta di una novena) e l’ultima decade di luglio. I festeggiamenti di gennaio sono caratterizzati da un clima più intimo e dall’evento della cuccagna sul piazzale davanti alla Chiesa. I grandi festeggiamenti, invece, si tengono soprattutto a Luglio. Il secondo fine settimana di agosto a Barbarano del Capo si festeggia il patrono, San Lorenzo.

Patù

ll borgo di Patù, nasce dalle rovine dell’antica città messapica di Vereto, distrutta dai Saraceni nel IX secolo d.C., con lo scopo di ottenere un punto di riferimento nel Capo di Leuca e invadere così l'intera penisola salentina. Alcuni superstiti della città di Vereto si spostarono più a valle e fondarono, nel 924, Patù. Numerosi gli edifici religiosi degni di nota come la Chiesa di San Giovanni Battista, l’edicola Votiva di Sant’Aloia e la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo. Nel punto più alto dell’antica Vereto sorge la Chiesa di santa Maria di Vereto, edificata agli inizi del XVII secolo dal Principe Zunica e sempre fuori dal centro abitato di Patù è possibile visitare anche la cripta di Sant'Elia, costruita nei secoli VIII-IX dai monaci basiliani. Tra i principali luoghi d’interesse da visitare a Patù eccelle sicuramente la costruzione megalitica di Centopietre, monumento funerario dichiarato Monumento nazionale di seconda classe nel 1873. La visita al palazzo residenziale della famiglia di Liborio Romano, personaggio illustre del borgo e figura centrale durante il periodo risorgimentale, si snoda tra la biblioteca comunale, la mostra archeologica e laboratorio di archeologia ed il laboratorio dell’Ecomuseo di Vereto. L’intero territorio del borgo è sottoposto a vincolo paesaggistico per la composizione naturale caratterizzata da macchia mediterranea ed essenze locali, e per la presenza di antichi monumenti dall'inestimabile valore estetico e tradizionale come le pajare. Il 24 e 25 giugno si festeggia a Patù San Giovanni Battista. Per l’occasione viene organizzato il mercato di prodotti tipici, serate musicali e fuochi pirotecnici. Uno degli eventi più importanti di Patù è la Sagra della sciuscella, organizzata durante il mese di agosto, un’occasione ottima per degustare questo piatto della tradizione. Il 29 settembre si svolge la festa patronale in onore di San Michele Arcangelo. Il programma prevede la processione per le strade del paese e la festa civile con spettacoli musicali ed i fuochi pirotecnici a conclusione della festa.

Salve

Il nome del borgo di Salve racconta il desiderio di salutare, accogliere. E’ un invito a visitare le bellezze del territorio e a incontrare e scoprire i suoi abitanti, con le loro storie e tradizioni. Salve ha una storia molto antica: i primi insediamenti umani risalgono addirittura a circa 60 mila anni fa ed emergono dai rinvenimenti di punte e frammenti ossei ritrovati a Grotta Montani. Il borgo, invece, fu fondato, secondo la leggenda, dal centurione romano Salvius nel 267 a.C. Per chi ama perdersi davanti alla bellezza del mare, le Marine di Salve sono sicuramente un luogo da esplorare, con le loro sorgenti di acqua limpida e le distese di sabbia dorata. La parte antica del borgo di Salve è ricca di bellezze artistiche, tra cui la Torre dei Montano, risalente al 1563, Palazzo Ramirez, con le sue volte finemente affrescate e la sua loggia ricca di decorazioni, la Chiesa Madre di San Nicola Magno, risalente al VI secolo. Nella Frazione, Ruggiano, vi è poi il Santuario di S. Marina che ha origini medievali ma fu restaurato ed ampliato nel 1648, in pieno Barocco. Originale è la facciata che presenta due ingressi, elegantemente decorati e sormontati da altrettante finestre, il coronamento a timpano triangolare è arricchito da guglie di gusto barocco, l’interno è a due navate e rispecchia la struttura della facciata. All'interno è custodita la statua di Santa Marina che ha da poco subito un restauro pregevole per mano della restauratrice Claudia Schmidt che ne ha sapientemente riportato alla luce la bellezza di tutti i dettagli presenti nell’opera che potrà essere apprezzata dai visitatori nel pieno del suo valore storico e culturale. Da visitare anche le masserie che si trovano sul territorio che circonda il borgo e il seicentesco frantoio ipogeo Le Trappite scavato interamente nella roccia. Il prodotto gastronomico che maggiormente caratterizza Salve e il territorio che lo circonda, è l’olio extravergine d’oliva Terra d’Otranto ed antica la tradizione della coltivazione del pomodoro locale, per il quale si sta richiedendo l'inserimento nell'elenco nazionale delle PAT.

Tiggiano

Tiggiano, un comune con 2800 abitanti circa, dista 58 km. da Lecce e circa 2 km dal mare, con una costa alta e rocciosa. Il Comune comprende un breve tratto del litorale adriatico e include la cinquecentesca Torre Nasparo, un'opera di fortificazione e di difesa della costa adriatica salentina. L'economia di Tiggiano è basata sull'agricoltura e sull'allevamento. Sono presenti alcuni laboratori artigianali e piccole attività industriali nel tessile, abbigliamento e calzature. Parte del territorio del Comune di Tiggiano rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali. Da visitare: il Palazzo Baronale (oggi sede municipale), una costruzione seicentesca di oltre 3000 mq. con un giardino retrostante condotto a frutteto percorribile attraverso viali interni. Dal giardino si accede ad un esteso bosco di macchia mediterranea, un polmone verde nel quale passeggiare e riposare, circondati da una grande quiete; la Chiesa di Sant'Ippazio eretta nel XVIII secolo; la Cappella della Madonna Assunta l'Oratorio di San Michele Arcangelo del XVI secolo.

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