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Il borgo di Sennariolo, tra i più piccoli della Sardegna, si trova nel versante occidentale del Montiferru e annovera un ricco patrimonio paesaggistico e archeologico.

Il Borgo di Sennariolo

Sennariolo sorge in un territorio pianeggiante, abbracciato dai fiumi Rio Mannu e Rio di Marale o Marafè. Questa sua caratteristica territoriale ne ha garantito la frequentazione sin da tempi antichissimi.

Il centro storico presenta le tipiche architetture della zona del Montiferru, case di buona fattura in conci di basalto e arenaria, talvolta abbellite da stipiti, architravi e cornici marcapiano in arenaria lavorata. Vicoli e vie strette si aprono in ampie piazze, luoghi di incontro e di ritrovo. Inoltre, con la riqualificazione del centro storico, sono stati realizzati numerosi murales che riflettono la storia e le tradizioni del luogo.

La Storia

Frequentato sin dall’epoca preistorica, il borgo di Sennariolo compare su alcuni documenti risalenti all’epoca medievale dove viene riferito che fece parte prima del Giudicato di Torres e poi di quello di Arborea.

Passato sotto il dominio di numerose famiglie spagnole in seguito alla conquista aragonese della Sardegna, a partire dal 1720 seguì le sorti del resto dell’Isola sotto il dominio dei Savoia.

Nel 1848 divenne provincia di Cagliari, nel 1922 passò alla provincia di Nuoro e dal 1974 fa parte di quella di Oristano.

 

Da vedere

Il territorio di Sennariolo annovera un ricco patrimonio naturalistico e archeologico.

Risalente agli inizi del Bronzo medio, Sa Cobelcada è uno dei rarissimi esempi in Sardegna della cosiddetta tipologia architettonica “Allée couverte”.

Vari inoltre i nuraghi tra cui: S’Ena ‘e Tiana, Murcu e Leortianas. Quest’ultimo, raro esempio di nuraghe arcaico, si caratterizza per il corridoio circolare percorribile per due terzi della sua lunghezza.

A breve distanza dal paese possono essere ammirati gli imponenti resti della chiesa campestre di San Quirico, sede, fino alla prima metà del Novecento, dei solenni festeggiamenti in onore del santo.

 

Da gustare

Il borgo di Sennariolo è rinomato per la produzione di formaggio, olio d’oliva e miele di qualità. Tra le ricette tipiche locali ricordiamo: le budelline d’agnello, preparate con indivia e altre erbe aromatiche; le lumache ripiene, cucinate con pecorino, prezzemolo e aglio; l’ogliastra di patate, ravioli ripieni con patate, pecorino o caprino fresco, menta e formaggio in salamoia, detto viscidu.

Tra i dolci spiccano i cattas, frittelle a forma di spirale tipiche del carnevale, preparate con una punta di zafferano, succo d’arancia ed un bicchierino di vino Moscato secco.

Cosa fare

Molto suggestivi e coinvolgenti sono i riti della Settimana Santa di Sennariolo, carichi di evocazioni antiche e in grado di ricreare un’atmosfera fuori dal tempo.

La seconda domenica di maggio, presso la chiesa campestre situata in cima all’omonima collina, si festeggia Santa Vittoria.

La festa del patrono, Sant’Andrea Apostolo, ricorre il 30 novembre: a lui è intitolata la chiesa parrocchiale risalente al 1676, come si evince dall’architrave in trachite rossa all’ingresso.

Il 20 gennaio si festeggia invece San Sebastiano e, in occasione di questa festa, la sera della vigilia viene acceso un grande falò a lui dedicato.