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Nel tacco d’Italia, in provincia di Lecce, a pochi minuti dalle ampie spiagge sabbiose intervallate da affascinanti scogliere a picco sul mare, sorge Poggiardo

Il Borgo di Poggiardo

Poggiardo è un antico borgo di origini trecentesche, che ancora oggi può vantare di un ricco patrimonio storico e architettonico conservato all’ombra di verdi lecci, pini e uliveti.

Il centro storico è costellato di antiche case posizionate “a corte” e strette vie con un unico accesso dalla strada principale.

Di grande importanza anche il patrimonio naturale di Poggiardo. Qui la Serra rappresenta l’unico modesto rilievo della zona, coperta da fitti boschi “nereggianti”, pinete tra un mix di profumi di erbe aromatiche e piante tipiche della macchina mediterranea. A caratterizzare il territorio, scarseggiante di risorse idrografiche, le grotte carsiche, erosioni della roccia, in tempi antichi abitate, oggi ricche di stalattiti e stalagmiti.

Il comune di Poggiardo comprende anche la frazione di Vaste.

Poggiardo scorcio notturno

 

La Storia

Poggiardo, il cui nome pare derivare da Podium Arduum, cioè Poggio Arduo, in riferimento alla Serra di Poggiardo, fu abitato fin da tempi remoti. Una leggenda ne affida le origini ad un bue. Si narra infatti che dopo il 1156, anno della distruzione di Bastae, oggi Vaste, i tre casali superstiti (Soranello, Puzze e Casicalvi) affidarono, proprio ad un bue, l’individuazione del luogo su cui costruire il nuovo abitato, oggi Poggiardo.

Il borgo, successivamente dominato da diverse casate, conobbe il suo periodo di maggior sviluppo economico e sociale sotto Giovanna I D’Angiò. Risale proprio alla fine del XIV secolo la costruzione delle mura e del castello a difesa degli attacchi saraceni.

A partire dalla metà del 1400, il territorio fu affidato al controllo della famiglia feudataria Guarini, i quali, ultimi possessori fino al 1806, intrapresero vari lavori di fortificazione.

Dopo il trasferimento a Poggiardo della sede vescovile nel 1573, il borgo fiorì anche dal punto di vista artistico ed architettonico.

Poggiardo centro

 

Da vedere

Poggiardo vanta un importante patrimonio storico, architettonico e naturale, grazie ai numerosi edifici di ordine religioso, civile e militare ancora oggi ben conservati, e alle grotte carsiche e ai boschi, abitati da rare specie di flora e fauna locale, che lo rendono un paradiso incontaminato. Il tutto a due passi dalla costa salentina, dove acqua cristallina, sole e aria fresca la fanno da padroni.

La Chiesa Madre di San Salvatore, risalente al XIV secolo, è uno tra gli edifici religiosi di maggiore importanza. Ricostruita tra il 1716 e il 1737, presenta una pianta a croce latina, e tre profonde cappelle, una per ogni lato. Il campanile, a forma di torre tozza, è formato da due campane, una delle quali, installata nel 1921, è dedicata a Sant’ Antonio da Padova. Il soffitto è finemente decorato, e tra le tele di maggior valore certamente quella attribuita a Corrado Giaquinto, la Madonna del Rosario.

Un altro edificio di grande importanza è la chiesa di San Francesco d’Assisi, eretta alla fine del cinquecento in concomitanza all’attiguo convento. Restaurata, a seguito di un parziale crollo nella seconda metà dell’800, presenta una pianta ad una sola navata rettangolare. All’ interno ancora oggi sono conservate numerose statue in cartapesta.

Risalente al settecento invece è l’edificio religioso dedicato alla SS. Vergine Immacolata. Il portale della chiesa è in stile rinascimentale mentre la pianta presenta una sola navata rettangolare. Al suo interno spicca  l’imponente altare maggiore in pietra leccese, datato alla fine del XVIII secolo.

Poggiardo piazza

L’edificio religioso più antico di Poggiardo è la cappella della Madonna della Grotta.

Tra i monumenti più rappresentativi di Poggiardo troviamo il castello, o palazzo ducale Guarini. La sua torre angioina, risalente al XIV secolo e di forma circolare, è la parte più antica dell’edificio. Fu a partire dal 1466, quando la famiglia Guarini prese possesso del castello, che la struttura venne ampliata e fortificata.

Risalente al cinquecento è invece il palazzo vescovile, utilizzato dapprima come caserma e poi come tabacchificio. La Villa, un tempo annessa al Palazzo e oggi di proprietà del Comune di Poggiardo, è chiamata anche  “giardino d’Europa” per il suo stile più inglese, con vialetti, aiuole e diverse specie di piante mediterranee nonché piccole grotte e un campo da tennis.

Camminando tra i vicoli del centro storico non si può non rimanere affascinati anche dalle antiche dimore nobiliari. Palazzo Muscio, Circolone, Zaccaria, Urso, Cotrino, Lucrezio, Sticchi, e Palazzo Episcopo, tra quelle di maggiori prestigio.

La frazione di Vaste, ospita una vasta area archeologica di grande importanza, il Parco dei Guerrieri, dove sono conservati i resti di quella che si pensa essere stata la più importante città messapica.

Da gustare

Alla base dei piatti tipici poggiardesi troviamo prodotti poveri della cultura contadina, come farine, legumi e verdure.

Il pane è un alimento base della cucina di Poggiardo: dalla puccia, tipico pane con le olive, alle friseddhe frise, ciambelle di pane biscottato realizzate con grano d’orzo e consumato solo dopo averlo ammollato in acqua e condito con sale, olio e pomodoro fresco. Sulle tavole delle feste anche taralli e tortini. Specialità del borgo è lu Cranu Stumpatu,  grano bollito nelle apposite “pignate” e condito successivamente con soffritto di prezzemolo, cipolla verde e pepe in abbondanza.

Lo stesso condimento, con l’aggiunta di ceci e seppie, viene utilizzato anche come sugo per la massa cu lli ciciri, tagliatelle fatte in casa. Un altro primo piatto tipico dei giorni di festa sono i Vermiceddhri , pasta casereccia con cavoli e ceci, ricoperta con una spolverata di pane grattugiato e zucchero.

Tra i secondi, prevalgono quelli a base di pesce, come alici e pesce a salsa, il vope, pesce azzurro fritto e alternato a strati di mollica di pane imbevuta in aceto e profumato con aglio e menta.

Tra le carni, la più diffusa è quella di cavallo, utilizzata nella preparazione dei pezzetti, uno spezzatino di carne di cavallo al sugo piccante.

Gustosi e ricchi anche i piatti a base di verdura: lampascioni (particolari cipolle dal retrogusto amaro, consumati sott’olio oppure in frittata con le uova), lupinipittule (pastelle fritte ripiene di ortaggi),  fai e fogghji (purea di fave con le cicorie).

E per finire in dolcezza, zeppole e una fetta del tipico pane a forma di grossa ciambella con finocchi e arance.

Poggiardo prodotti

 

Cosa fare

Un ricco calendario di eventi arricchisce nel corso dell’anno la vita del borgo di Poggiardo, tra manifestazioni religiose, festival e sagre, queste ultime soprattutto nel periodo estivo.

Una delle feste più attese e sentite da tutti i cittadini è San Giuseppe da Copertino, organizzata la prima domenica dopo Pasqua.  Nel tardo pomeriggio, in seguito alla processione  per le vie del borgo, viene celebrata la santa messa al termine della quale, dopo la benedizione degli alimenti tipici delle “Taule te San Ciseppe”, avrà inizio la degustazione tra le vie cittadine.

Nel mese di Maggio viene invece organizzata la festa dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino, nella frazione di Vaste, per celebrare i tre fratelli che, nella prima metà del 200 d. C. circa, furono perseguitati in quanto cristiani.

Il 13 Giugno si festeggia Sant’Antonio da Padova, con celebrazioni liturgiche accompagnate da una grande fiera della gastronomia e dell’artigianato tradizionale.

Di grande rilevanza è la sagra de lu cranu stumpatu, l’11 e il 12 Agosto.

Ultimo tra gli eventi più importanti, il 26 e 27 settembre si tiene la celebrazione dei Santi Medici Cosma e Damiano. Due giorni di celebrazioni liturgiche e concerti offerti dalla banda cittadina e, in concomitanza, viene organizzata la fiera degli ortaggi.

Poggiardo dettaglio