Morino
Il borgo di Morino sorge alle porte della Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, un’oasi verde di 1.025 ettari nella Valle Roveto, una profonda incisione della terra che si estende, per circa 30 km, nel cuore dell’Appennino laziale-abruzzese.
Il Borgo di Morino
Faggi plurisecolari e castagneti, e un’ampia varietà faunistica, abbracciano il borgo di Morino che, nel suo territorio comunale, comprende anche le frazioni di La Grancia e Rendinara, e le falde del monte Pizzo Deta.
Poco distante dal centro storico si trovano i resti del vecchio borgo di epoca romana che, abbandonato dopo il terremoto del 1915, conserva ancora oggi il suo fascino più autentico.
Il borgo fa parte della'Unione dei Comuni Montagna Marsicana e la sua economia è da sempre basata su pastorizia e agricoltura con coltivazioni di grano, granturco, patate e legumi, vigneti e oliveti.
La Storia
Borgo di origini medievali Morino appare per la prima volta nei documenti storici nel 1089, quando venne donato al monastero di Montecassino. A partire dal 1175 il feudo venne ceduto alla Contea d’Albe e, come tutti i paesi della Valle Roveto, passò sotto la famiglia Orsini e in seguito, dopo il 1504, sotto il possedimento dei Colonna.
Ottenne ufficialmente l’indipendenza nel 1831.Dopo il 1915, a seguito del grande sisma che distrusse rovinosamente edifici e abitazioni, la comunità locale decise di ricostruire Morino nella parte bassa della vallata, in una zona pressoché pianeggiante.
Da vedere
Fattore principale di attrazione di questo piccolo borgo è sicuramente l’inestimabile patrimonio naturale che racchiude nel suo territorio. Si tratta della Riserva Naturale Zompo lo Schioppo che presenta habitat molto differenti tra loro, che esemplificano perfettamente la varietà paesaggistica della Valle Roveto.
Vera protagonista di questo spettacolo naturale è la cascata che, partendo da una sorgente carsica, situata sulla sommità dei rilievi, cade a strapiombo per 80 metri, formando il salto naturale più alto dell’Appennino. Lo spettacolo continua anche sottoterra, con una fitta rete di grotte, vallette carsiche, pozzi e doline, legati al fenomeno del carsismo.
Al suo interno la Riserva sviluppa una vasta rete di sentieri che permette di visitare agevolmente le aree più interessanti del parco. Tra quelli più interessanti troviamo quelli che, percorrendo l’antica via della pastorizia e costeggiando l’affascinante cascata, conducono alla scoperta dell’ antico Eremo del Cauto di Morino Vecchia, nella frazione di Rendinara.
Al suo interno è presente inoltre un ecomuseo, inteso come centro multimediale ed esperienziale, finalizzato a diffondere una cultura ambientale collettiva.
Da non perdere la visita alle chiese di Santa Maria Nuova e della Madonna del Cauto, immersa nella faggeta dello Schioppo. Scavata nella roccia a circa 1000 metri di altitudine fu edificata nel XII secolo.
Da gustare
La cucina tipica di Morino rispecchia l’espressione più autentica della tradizione. I primi piatti sono caratterizzati da gnocchi, sagne “pelose” al sugo o dagli speciali tagliarini, una pasta senza uova, che viene servita in brodo di fagioli e cotiche di maiale.
Tra le zuppe, primi tra tutti vi sono i ranati preparati con grano, granoturco, fagioli e ceci.
La pizza morinese ha caratteristiche davvero particolari e viene proposta con alcune peculiarità: la pizza “roscia ”, con farina di granturco, e la pizza bianca con verdura e salsiccia.
Il territorio regala inoltre ottime castagne, denominate roscette, da consumarsi sbucciate e lessate al fuoco del camino con il finocchio selvatico.
Piatti tradizionali sono le frittelle ripiene con cavolo, acciughe e sedano” e i “carascioni”, panzarotti farciti con uova e pecorino. Tra i secondi eccellono le prelibate carni di pecora e l’agnello alla brace, oppure, in alternativa, l’ottimo formaggio pecorino, prodotto da sempre negli allevamenti locali di Rendinara.
Altre ricette caratteristiche includono le fave con il guanciale, pasta e lenticchie, piatto tipicamente invernale e il baccalà alla griglia preparato con i peperoni e le tagliatelle al sugo di lumache.
Cosa fare
Il borgo di Morino si contraddistingue per il suo carattere dinamico e sempre attivo, come testimonia il ricco calendario di eventi, che si sviluppa durante tutto l’arco dell’anno.
Appuntamento fisso, l’ultima domenica di maggio, è la visita all’Eremo del Cauto che, dopo secoli, ancora oggi rappresenta un luogo sacro di meditazione e pellegrinaggio.
Tra gli altri appuntamenti ricordiamo la festa della Madonna del Buon Consiglio, il 25 aprile; il 24 agosto la festa della Madonna delle Grazie, nella frazione di Rendinara e l’8 settembre la festa patronale della Natività di Maria.
Nella stagione autunnale, nella frazione di Grancia, ha luogo la sagra della castagna mentre la sagra del formaggio di Rendinara, viene organizzata durante la primavera.
Molto atteso è il festival “Ambient’Arti” che si svolge tra luglio ed agosto a Morino. L’evento comprende spettacoli in ambiente naturale con artisti nazionali e si caratterizza soprattutto per le attività di analisi e ricostruzione della memoria orale, realizzate con la partecipazione dei cittadini.
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