Tu sei qui

Celle di San Vito, “Cèlle de Sant Uite” o “Vite” in lingua francoprovenzale, sorge sull’Alta Valle del Celone ed è il borgo meno popolato della Puglia.

Il Borgo di Celle di San Vito

Le origini del centro abitato pare siano legate alla residenza estiva dei monaci benedettini del convento di San Nicola. Celle di San Vito costituisce, con Faeto, la “Daunia arpitana”, unica isola linguistica francoprovenzale della Puglia. Dal 1999, questa minoranza linguistica, è ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano.

 

La Storia

La storia di Celle di San Vito sembra iniziare intorno nei primi secoli dell’anno 1000.

Nei pressi del torrente Freddo vi era un piccolo convento dedicato a San Nicola, nato per accogliere e difendere i pellegrini che andavano in Terra Santa. Col passare dei secoli, i religiosi si spostarono in montagna, e il convento venne chiuso.

Nel 1228, grazie all’intervento di papa Gregorio IX, l’edificio venne recuperato dallo stato di semi abbandono in cui versava ma, senza le annuali riparazioni di cui avrebbe avuto bisogno, presto cadde in rovina.

Ciò che rimase furono poche celle occupate, verso la fine del 1200, da una colonia di provenzali mercenari di Carlo d’Angiò. Da queste celle, occupate dai provenzali, e da ciò che rimaneva del convento di San Vito, nacque l’attuale paese di Celle San Vito.

 

Da vedere

Il piccolo borgo di Celle di San Vito offre la possibilità, se lo si osserva con sguardo attento, di scoprirne tutta la bellezza.

All’arrivo nel Borgo, una sosta alle Fontanelle permette di rinfrescarsi e gustare l’acqua fresca che nasce dal cuore della montagna. Addentrandosi per Celle di San Vito è possibile ammirare la Fontana e i lavatoi pubblici, un tempo luogo di incontro per le donne del posto. Sul lato opposto alla Fontana si trova un punto panoramico dal quale ammirare il paesaggio, i monti e le valli che circondano il borgo.

Celle San Vito Chiesa

Un altro punto di interesse storico e architettonico è costituito dalla Porta dei Provenzali e dall’Arco, antico accesso alla fortezza. Nelle vicinanze si può anche ammirare un bellissimo battistero che risale al 1400. Da vedere è anche la zona più antica del paese, con i suoi vicoli caratteristici, le scale e le loggette, che fanno respirare ancora oggi l’atmosfera medievale del borgo.

 

Ad agosto 2018 è stato inaugurato il Museo della Civiltà Contadina Francoprovenzale "Vincenzo Rubino" presso Palazzo Don Nicola Perrini "Il Castello"

Da gustare

La cucina tradizionale di Celle di San Vito ricorda le antiche ricette, quelle che venivano preparate quando gli ingredienti a disposizione erano pochi ma si riusciva a cucinare degli ottimi piatti semplici e genuini. Alla base di queste ricette troviamo la farina, la carne, il latte e i legumi.

Tipica è, per esempio, la pasta fatta in casa, soprattutto le tagliatele, i cicatelli o le orecchiette.

 

Cosa fare

Diversi sono gli eventi e le feste che vengono organizzati nel borgo di Celle di San Vito. In occasione del Venerdì Santo e della Via Crucis, si svolge una processione serale molto suggestiva che, partendo dalla Chiesa di Santa Caterina, si snoda per le vie del paese.

Il 25 aprile viene organizzata la tradizionale Sagra dell’Agnello durante la quale è possibile degustare assaggi di agnello cucinati secondo la tradizione enogastronomica locale.

Tra le feste religiose più importanti troviamo quella di San Vito, San Modesto e Santa Crescenza, commemorati il 15 giugno e l’8 agosto. Per la celebrazione del mese di giugno si organizza la processione, nella tarda mattinata, accompagnata dalla banda musicale. L’ 8 agosto, invece, le statue dei Santi vengono portate in processione su carri adornati da drappi e fiori, accompagnati a piedi dai fedeli, muovendo dalla chiesa di Santa Caterina per arrivare a quella del vecchio santuario di San Vito. A questo rito religioso segue un momento conviviale, un pranzo, organizzato all’aperto, mentre il pomeriggio, sempre in processione, le statue dei santi vengono ricondotte nel Borgo.

Il 12 agosto si celebra la Festa dell’Emigrante con una Santa Messa in lingua Franco-Provenzale e numerosi spettacoli musicali.

San Vincenzo Ferrer, Patrono del Borgo, viene festeggiato il 13 agosto e il 18 agosto si svolge la Sagra dei Cicatelli, caratterizzata dalla presenza di numerosi stand gastronomici, dove i presenti possono gustare le tipicità locali, ascoltare musica e ballare.