Barrea
Barrea è un piccolo borgo dell’Abruzzo, arroccato su di uno sperone roccioso di montagna. Importante località turistica, appartiene alla Comunità Montana Alto Sangro e all’Altopiano delle Cinque Miglia ed è uno dei centri principali del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Il Borgo di Barrea
Paesaggi montuosi, distese di boschi di faggio e corsi d’acqua cristallina caratterizzano il borgo di Barrea. La cima più alta, quella del monte Greco, raggiunge i 2249 metri di altitudine.
Meta ideale per gli appassionati dell’escursionismo, dal suo centro abitato parte una fitta rete di sentieri che conduce alle principali attrazioni della zona, tra cui si annoverano: il lago Vivo, il lago Pantaniello, il lago di Barrea, e il rifugio Resuni.
Molto suggestivo il centro storico che conserva ancora intatte le tracce di un antico passato in cui veniva utilizzato come incastellamento a scopo difensivo.
La Storia
L’etimologia del nome Barrea rimanda al latino “Vallis Regia” (Valle del Re), mentre il nome Barreiam richiama una base prelatina, “barr”, che potrebbe significare “burrone”, “dirupo”. Il territorio dove oggi risiede il borgo si ritiene fosse frequentato già in epoca preistorica, come testimoniano gli importanti ritrovamenti di alcune necropoli risalenti al periodo che va dal VII secolo al IV secolo a.C.
Il borgo con la sua struttura odierna, fu creato concretamente intorno all’anno Mille per opera di alcuni monaci, con l’intento di raccogliere le popolazioni della vallata in insediamenti più sicuri.
Nel corso dei secoli a Barrea si intervallarono momenti di crescita economica, e quindi demografica, a momenti di crisi e povertà. Nel corso del XVII secolo si susseguirono terremoti, epidemie di peste e forti carestie e il XIX secolo fu caratterizzato dal fenomeno del brigantaggio e da conseguenti flussi migratori.
Due degli eventi più importanti che coinvolsero Barrea verso la metà del ‘900 furono l’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo e la progettazione del lago che, creato agli inizi degli anni ’50, cambiò radicalmente l’aspetto della valle rubando all’agricoltura i suoi terreni più fertili.
Un altro evento che influenzò notevolmente lo sviluppo del paese fu il terremoto del 1984, che causò innumerevoli danni non solo alle strutture del borgo, ma soprattutto al suo tessuto sociale.
Da vedere
Le testimonianze più antiche di forme di culto dei morti nel territorio di Barrea sono le inumazioni della necropoli arcaica di Colleciglio, risalente al VI-VII secolo a.C. Le indagini archeologiche sul sito hanno permesso di ricostruire alcuni aspetti dei riti funebri dei più antichi abitanti della valle. I reperti rinvenuti durante gli scavi alla necropoli sono conservati nell’Antiquarium della Civilità Safina, un’esposizione permanente inaugurata nel 2007. Si tratta di corredi funerari risalenti al VI secolo a.C., tra cui di particolare pregio sono alcuni resti di una collana in vetro fuso di importazione fenicia e i vasi in “bucchero” di scuola etrusca, contenitori costruiti con argilla arricchita di ossidi di ferro e cotti in speciali forni in assenza di ossigeno.
Di notevole interesse è il centro storico che presenta la struttura di borgo fortificato derivata da un progetto portato avanti dai monaci benedettini. Le stradine acciottolate, le case in pietra, le antiche chiese e i palazzi circondati da una cinta difensiva, gli attribuiscono un carattere fortemente tradizionale.
La chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo risale al XIII secolo, ma fu più volte danneggiata e ricostruita nel corso dei secoli, perdendo in parte le sue caratteristiche originali. Gli affreschi, realizzati dal pittore Paolo Gamba da Ripabottoni, risalgono alla seconda metà del ‘700 come il crocefisso ligneo conservato al suo interno.
La Chiesa della Madonna delle Grazie, edificata nel XIV secolo nel perimetro in cui ora sorge il lago artificiale Barrea, fu ricostruita nella posizione in cui si trova oggi per evitare che venisse coperta dall’acqua.
Poco distante dal Borgo è possibile ammirare lo Studio, un convento-fortezza unico nel suo genere, edificato nell’anno Mille dai monaci benedettini.
Simbolo del potere feudatario il castello di Barrea, datato XI\XII secolo, caratterizzato da una torre a pianta quadrata e una a pianta circolare collegata da una cinta muraria fortificata. Il monumento è utilizzato come sede per gli eventi culturali del paese.
Da gustare
La tradizione gastronomica di Barrea si lega ai sapori della cucina abruzzese, ai suoi ingredienti semplici e genuini offerti dalla natura. Come l’orapo, spinacio selvatico che cresce nei campi recintati dove vengono custodite le greggi. Viene cucinato come zuppa insieme ai fagioli o come condimento degli gnocchetti di acqua e farina.
La muscischia, carne di pecora essiccata, denota il forte legame del borgo con le sue origini agro pastorali.
Tipiche ricette invernali sono: la pizza Ki Sfrijvie, una focaccia con pezzetti di lardo derivati dalla cottura del grasso di maiale per ottenere lo strutto; il capitone, dolce natalizio ricoperto di cioccolato, e la pizza di Natale, dolce tipico abruzzese.
In occasione del carnevale si cucina le scarcioffl’, dolce cosparso di zucchero, la cicirchiata, dolce a formato da tante palline d’impasto tenute insieme dal miele. Per gli amanti del salato si preparano i carraciglie e le screppell’.
I dolci caratterizzano soprattutto il periodo pasquale: u‘ cor’ viene realizzato con mandorle e un ripieno di amarene; i viscott’, preparati con farina, uova, semi di anice, sale e pepe, a forma e infine le ciammell’.
Cosa fare
Borgo di tradizioni e antiche credenze, Barrea introduce il calendario annuale degli eventi con una ricorrenza molto particolare: il 22 febbraio viene praticato il digiuno in onore della Madonna che in varie occasioni nei secoli ha protetto il borgo da numerosi pericoli.
L’ultima domenica di giugno si festeggia San Tommaso apostolo, patrono del Borgo. Le bande musicali accompagnano la rituale processione religiosa del santo protettore e proseguono la loro esibizione durante la serata. Il pomeriggio vede lo svolgimento di giochi popolari e l’estrazione dei biglietti della lotteria locale, che riserva uno dei premi più particolari che si possa immaginare: una pecora. I fuochi pirotecnici concludono lo svolgimento della manifestazione.
La sagra degli orapi, organizzata il 13 agosto nella panoramica piazza del Mammarino, è un’occasione unica per gustare uno dei prodotti tipici principali di Barrea.
La domenica successiva al ferragosto si festeggia la Madonna delle Grazie: la comunità si reca in processione nell’antica Chiesa di S. Maria della Baja per le funzioni liturgiche e, durante il pomeriggio, fa rientro alla chiesa parrocchiale.
Molto suggestivo è il presepe a grandezza naturale che, ogni anno, viene allestito dal 20 dicembre all’8 gennaio a ridosso delle gole del fiume Sangro.
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