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Il Comune di Acquaviva delle Fonti si trova nell’entroterra pugliese. Sorge in provincia di Bari, a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare, a una distanza ravvicinata sia dalla costa adriatica sia dalla costa ionica. Il suo nome deriva dalla grande falda acquifera che scorre nel suo sottosuolo.

Il Borgo di Acquaviva delle Fonti

Il territorio di Acquaviva comprende anche le frazioni di Bellarosa, Notarangelo, Parco della Corte, Pratomastro e Quattro Cantoni.
L'abitato del borgo conserva ancora oggi tracce significative del suo passato, nonostante sia stato interessato negli ultimi decenni da una importante espansione edilizia.

 

La Storia

Le teorie più accreditate relative alle origini di Acquaviva farebbero risalire i primi insediamenti al IV –V secolo nei pressi della collina di Salentino, nelle vicinanze dell’abitato attuale. Gli scavi effettuati nel 1976 portarono alla luce diverse abitazioni, vicino alle quali furono ritrovati scheletri umani, testimonianza del fatto che il luogo fosse abitato stabilmente. Gli abitanti di questo primo centro furono indotti a spostarsi a valle, probabilmente a causa di qualche devastazione o attirati dalla fertilità dei terreni e dalla ricchezza delle acque sorgive.


Distrutta dai barbari durante il medioevo, Acquaviva venne poi liberata dall’Imperatore Ludovico II dal dominio di Longobardi e Saraceni.


Successivamente divenne dominio normanno, poi passò agli svevi, agli angioini e agli aragonesi. Dopo la dominazione di Napoleone, tornò ai Borboni e, nel 1861, entrò a far parte del Regno d’Italia.

Da vedere

Da visitare, nel borgo di Acquaviva, è sicuramente la cattedrale, chiesa parrocchiale intitolata a Sant’Eustachio. È una delle quattro basiliche palatine della Puglia. La sua costruzione fu terminata nel 1594 e la chiesa venne consacrata nel 1623. Al suo interno, colorato e arioso, attirano lo sguardo i numerosi archi, le volte a vela e la cripta.


Suggestiva è anche la Torre dell’Orologio che, nel suo aspetto attuale, è il risultato di un’opera di ristrutturazione realizzata tra il 1824 e il 1825. La costruzione della Torre, voluta dal duca d’Atri Andrea Matteo Acquaviva, risale però ai primi anni del Cinquecento come confermato dallo stemma del duca datato 1559 ancora presente sulla campana più grande.


Tra le architetture che caratterizzano la città, spicca il Palazzo De Mari-Alberotanza, realizzato per volere del principe Carlo De Mari alla fine del XVII secolo. Il palazzo, che nella sua costruzione inglobò un torrione dell’ex castello normanno, è opera dell’architetto genovese Riccobuono. Sulla facciata principale è presente una triplice balconata e un elegante portone di ingresso. Il palazzo si compone di oltre 100 ambienti e si caratterizza per una corte interna con loggiato al primo piano e per lo stemma araldico dei principi De Mari.


Strettamente legata alla storia del paese è la Cassarmonica, costruita nel 1907 grazie alle offerte dei cittadini che furono invitati, da un manifesto pubblico, a rendere onore al Gran Concerto Bandistico di Acquaviva, molto importante in quel periodo storico. Furono incaricati del lavoro i fratelli titolari della ditta Bellini di Bari che realizzarono l’opera in cemento armato. La statua di Santa Cecilia impreziosisce il frontone centrale insieme ai profili dei più grandi musicisti pugliesi riprodotti sui capitelli.


Da non perdere la mostra archeologica permanente “Salentino, alle origini della città” che raccoglie circa 100 reperti risalenti al periodo compreso tra il VI e il III secolo a.C. e che furono rinvenuti durante gli scavi effettuati tra il 1976 e il 1979.

Da gustare

Il prodotto che maggiormente caratterizza la produzione locale di questo borgo della Puglia è la cipolla rossa di Acquaviva, dal colore violaceo che si schiarisce verso l’interno fino a diventare completamente bianco, famosa per la sua dolcezza e per la tipica forma appiattita. La coltivazione della cipolla rossa segue, ancora oggi, gli antichi metodi: viene seminata in settembre, al tramonto, e la raccolta si effettua nei mesi di luglio e agosto.

Cosa fare

La ricorrenza che maggiormente riporta alla luce le tradizioni e le origini della comunità locale è la festa di Sant’Eustachio, patrono di Acquaviva, che si festeggia ogni anno il 20 maggio. La tradizione racconta che furono i Normanni a designare il santo come patrono della città. Nella cattedrale sono ancora visibili le sue reliquie e al santo è dedicato un altare costruito con un marmo di grande pregio e valore.


Altri appuntamenti che scandiscono il calendario di Acquaviva sono la festa dedicata a Maria Santissima di Costantinopoli, che ha luogo il primo martedì di settembre e durante la quale si può assistere al tradizionale lancio del pallone aerostatico, e la Sagra del calzone di cipolla, con degustazioni dei prodotti e dei piatti tipici del territorio.

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