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Stati Generali del Turismo, verso un nuovo Piano Nazionale del Turismo

09.04.16

Ha preso il via il 7 aprile a Pietrarsa (Na), presso il Museo Nazionale della Fondazione Ferrovie dello Stato, la nuova edizione degli Stati Generali del Turismo, una tre giorni che vede protagonisti circa 500 esperti della scena turistica e culturale del nostro paese, che si sono riuniti per elaborare il Piano strategico di sviluppo del turismo in Italia (2016 – 2021).

Dario Franceschini – Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – ha aperto i lavori illustrando la visione politica del Governo sul turismo in Italia. Il Ministro ha sottolineato la centralità del turismo rispetto alle strategie di sviluppo, coesione e competitività del nostro Paese. “E’ tempo di sceglierci il turista. Vogliamo attrarre chi ama, apprezza e vuole conoscere le eccellenze del nostro territorio” ha affermato.

Ciò che occorre è lavorare a un percorso che punti sul supporto al sistema degli imprenditori e sull’aumento dei flussi turistici in una strategia condivisa a livello nazionale, strategia che ci si propone di elaborare entro il mese di luglio, quando il Ministro la presenterà in Parlamento per l’approvazione.

Oltre ai risultati delle tre giornate di lavori, il Piano terrà in considerazione anche i seguenti documenti:

  • la carta di Pietrarsa di ottobre 2015, con i risultati degli Stati Generali del Turismo Sostenibile;
  • gli esiti del TDLAB, Laboratorio del turismo digitale del MIBACT;
  • il Piano Gnudi del 2013.

La prima sessione di lavori si è concentrata sulla visione e sulle strategie del piano strategico. All’interno del tavolo Arlecchino, a cui ha preso parte il referente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, si è discusso a fondo sull’importanza di lavorare insieme per far diventare l’Italia un “Paese per Viaggiatori”. L’Italia potrebbe puntare su un’accoglienza autentica a forte carattere esperienziale che sia rivolta a tutti (giovani, anziani, ecc.) e quindi accessibile anche ai viaggiatori con lievi o gravi disabilità. Il turismo di domani non sarà più concentrato nelle grandi città patrimoniali ma sarà diffuso nei territori più marginali, ricchi di tesori nascosti di cui l’Italia è piena.

Il Piano deve prevedere l’adozione, a livello nazionale, di un metodo aperto e partecipativo: tutti gli operatori del turismo italiano, sia pubblici che privati, potranno contribuire a definire le scelte e a realizzare le azioni necessarie per differenziare l’offerta e promuovere i territori.

Si lavora dunque a un nuovo paradigma di “turismo di comunità” basato sulla partecipazione dei soggetti territoriali e sull’interconnessione con gli enti regionali e nazionali.

A breve, le informazioni complessive dei tre giorni di lavori.