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Moscufo 2500 anni di storia

"Moscufo 2500 anni di storia. Un'antica comunità nel territorio dei Vestini" è il titolo della Mostra archeologica che verrà inaugurata nel Borgo Autentico di Moscufo sabato 13 aprile.

Sabato 13 aprile 2019 all’interno dell’edificio storico Ex Frantoio, ridenominato Frantoio delle Idee, a Moscufo, verrà inaugurata la mostra archeologica “Moscufo 2500 anni di storia”, un'esposizione che illustra la storia e l’archeologia di una delle più antiche comunità nel territorio degli antichi Vestini, poi sopravvissuta dall’antichità al medioevo, ed infine sino all’età moderna.

La mostra è un'iniziativa del Comune di Moscufo, Sindaco Alberico Ambrosini, Vicesindaco Claudio De Collibus, Assessori Emanuele Faieta, Massimo Di Domenico e Loris Orsijena, ed ha visto la luce grazie ad una decennale collaborazione prima con la Soprintendenza Archeologica e poi con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, che oggi vede alla direzione Rosaria Mencarelli.
Il progetto relativo alla ristrutturazione dell'Ex Frantoio per la realizzazione di una struttura culturale polivalente, redatto dagli architetti Ester Zazzero e Vincenzo La Rosa, ha dotato il borgo di Moscufo di una degna sede per il museo archeologico e documentale, ed anche per un auditorium e una sala convegni. Tale progetto è stato realizzato grazie ai finanziamenti della Regione Abruzzo nell'ambito del PAR FAS 2007 – 2013 (Linea di azione I.3.3.a – finanz. Regione Abruzzo, cofinanz. Comune di Moscufo).

Il merito va poi alla Fondazione PescarAbbruzzo, che ha reso possibile l'iniziativa aquistando l'edificio e mettendolo a disposizione del Comune.
Nella mostra, curata da Andrea R. Staffa, sono esposte per la prima volta al pubblico tre tombe italiche del V secolo a. C. dalla necropoli scavata nel 2008 a Via Petrarca, finalmente restaurate grazie all'impegno attivo del comune, e ridonate alla comunità, che possono fungere bene da simbolo di questi oltre 2500 anni di storia di una comunità di antichissima origine vestina.

2500 anni vissuti negli stessi luoghi: dal versante meridionale della collina del villaggio medievale, sino all’insediamento romano, tardoantico, ed altomedievale sul pianoro presso S. Maria del Lago, per tornare infine sul sito della Moscufo medievale, non lontana da quella italica.
Queste tombe, come anche le altre 22 ancora da restaurare, sono una delle testimonianze archeologiche più importanti dell'antico popolo italico dei Vestini, abitanti di una vasta fascia dell'Abruzzo centrale, sui due versanti del Gran Sasso, i Vestini Cismontani al di qua nell'Aquilano, ed i Vestini Transmontani al di là nel Pescarese.

Altri importanti ritrovamenti archeologici documentano la presenza dell'Uomo e la sopravvivenza di una comunità in questi luoghi in un lunghissimo arco cronologico.
Si prevede infatti in un futuro prossimo l'esposizione nella nuova sede museale di preziosi reperti dall’abitato antico presso la celebre chiesa di S. Maria del Lago, interessato negli anni recenti da estesi scavi (2006, 2013), dal sito dello storico monastero di S. Scolastica in Pischiarano, una delle due principali dipendenze altomedievali dell'abbazia di Montecassino in Abruzzo, interessato fra 2010 e 2011 da scavi resi possibili dall'impegno dell'Archeoclub d'Italia, Sede di Pescara a fianco di comune e Soprintendenza, dal villaggio altomedievale in località Senarica , ampiamente indagato fra 2009 e 2010.

L'Ex Frantoio, finalmente restaurato e trasformato in una moderna struttura culturale polivalente, diviene dunque grande motivo di orgoglio per la comunità di Moscufo, ed anche un elemento di forte attrazione per il turismo culturale, per far conoscere ai visitatori le bellezze, la storia, ed anche le tipiche risorse dell’economia agricola di questo territorio, in primis l’olio, che rappresenta la vera eccellenza di questo territorio.
Un prodotto che gli antichi Vestini producevano ben oltre 2000 anni fa, e che i turisti possono ritrovare oggi nel borgo, andando alla scoperta del centro storico di impianto medievale, della splendida chiesa romanica di S. Maria del Lago, e delle tante testimonianze archeologiche e culturali, sparse in ambiti paesaggistici e naturali di grande bellezza e suggestione.