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La forza e la versatilità di essere “presenti nell’assenza”

13.07.21

Come la comunità del Borgo Autentico di Rende (CS) ha reagito al lockdown e alla pandemia nella testimonianza di Claudia Scalise.

Il respiro delle tante dominazioni subite (Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi) per un centro storico che profuma di arte e di cultura grazie, ad esempio, all’imponente Castello Normanno (costruito nell'XI secolo da Boemondo d’Altavilla e sede del Museo Bilotti Ruggi), alla Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore (edificata una prima volta intorno al 1100 e poi ricostruita nel Cinquecento e nel Settecento a causa di diversi eventi sismici) e alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita nel 1500 ma oggi dall'aspetto barocco. Anche il Borgo Autentico di Rende (CS) è sprofondato nel buio della pandemia e del lockdown, ma da quell’abbraccio eterogeneo di stili e architetture è gradualmente emerso il coraggio di una comunità che non si è arresa, come ci ha raccontato Claudia Scalise, componente dello Staff dell’Assessorato alla Cultura.

«Il Covid ha sconvolto le nostre esistenze, i modi di vivere e le nostre abitudini. Non solo rendendoci consapevoli della fragilità ma dandoci anche modo di reinventare i nostri punti di vista. È della forza che vogliamo parlare, della versatilità che ci ha fatto essere presenti nell’assenza e di quella necessità di ritrovare una nuova dimensione, differente ma ugualmente autentica.

Il taglio netto con il mondo conosciuto fino a quel momento, per la nostra città, ha del grottesco. Avevamo appena finito di fare baldoria e ballare a ritmo di Samba durante il “Gran Carnevale di Rende”, avevamo da poco terminato la mostra "Geni comuni" al Museo del Presente e quella fotografica “Le scene calabresi” di Frank Gruber al Museo Civico, mentre al “Cinema Santa Chiara” si proiettavano le pellicole di Tarantino e dei fratelli Coen, quando i DPCM ci hanno catapultati nelle prime restrizioni sociali e poi nel lockdown. Nel frattempo il 29 febbraio 2020 è venuto a mancare il nostro Serafino Loizzo, Finuzzo, uno dei personaggi più amati nel Borgo.

Con il lockdown ci siamo fermati. Abbiamo valutato il da farsi, le possibilità d’azione e ci siamo organizzati per offrire sostegno e compagnia, anche tramite social, con varie rubriche, ricordi delle attività passate e il video-progetto “Quarantena d’artista”.  Il nostro borgo ha ascoltato musica provenire dai balconi, ha gioito, ha partecipato e si è messo in gioco, in prima linea per aiutare l’altro. Ogni famiglia in difficoltà è stata sostenuta dai propri vicini, ci si è sentiti un tutt’uno con la comunità, con buoni spesa governativi e regionali, gift card comunali, opere di solidarietà e atti di vicinanza, che ci hanno fatto sentire tutti un po’ meno soli. Le iniziative solidali sono state numerose e hanno coinvolto tutta la città: la raccolta e la distribuzione di pacchi alimentari e pasti caldi con Croce Rossa e ‘La Terra di Piero’, le attività della Protezione Civile, la nascita di uno sportello d’ascolto psicologico con ‘Centro traumi Ippocampo’ e ‘EMDR’ e l’apertura del Parco ‘Robinson’ per i diversamente abili.

A giugno siamo ripartiti con le mostre “Intrecci contemporanei”, “I Futuristi calabresi” e “Novecento”, con l’evento “Solstizio d’estate tra scienza e mistero”, al Museo Bilotti e con la consegna della Pietra per il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale in Piazza degli Eroi, nel cuore del borgo.  Siamo arrivati così anche quest'anno all’“Estate Rendese”, un’iniziativa ricca di concerti, campi estivi a scopo educativo, come ‘Grest’ e cinema all’aperto, quest’anno svolti in sordina. Ma proprio allora, si sono visti per le strade del borgo Gianmarco Tognazzi, Vanessa Incontrada, Francesco Pannofino e Alessandro Haber, giacché la nostra città è stata scelta come location per il film “Ostaggi” di Eleonora Ivone.

I concerti, le presentazioni dei libri e i seminari, come “Fabbriche creative al Sud”, hanno ripreso spazio durante la 55° edizione del “Settembre Rendese” e hanno fatto respirare una pseudo-normalità; in quest’occasione Jorit ha abbellito la facciata del nostro “Palazzetto dello Sport” con un murales che ritrae l’immagine del ‘pugno alzato’ di Smith e Carlos e ha cenato nel borgo antico, godendo del panorama dalla terrazza di un ristorante.  A settembre, non potendo celebrare con eventi la settimana della Cultura Ebraica, abbiamo passeggiato nella Giudecca del Centro Storico.

E abbiamo proseguito e stiamo proseguendo ottemperando ai vari DPCM e alle ordinanze regionali consci della forza dimostrata dal primo salto nel buio del lockdown, organizzandoci e riorganizzandoci con maggiore determinazione e cercando di non disperdere nulla dell'esperienza passata