Unione della Grecia Salentina

La Grecìa Salentina rappresenta l’area grika della Provincia di Lecce: è quella zona della Puglia che viene definita ellenofona, dove si parla ancora oggi il dialetto neo-greco chiamato griko.

GALLERIA FOTOGRAFICA (9)

L'Unione di Unione della Grecìa Salentina

La Grecìa salentina è un'isola linguistica ellenofona del Salento formata da dodici comuni che condividono non solo la cultura e, in parte, la lingua, ma anche una serie di servizi comprensoriali.

LINK UTILI

EVENTI DEL BORGO

Evò ce Esù Visioni, edizione 2023, a Martignano (LE)

Torna a Martignano, il più piccolo borgo della Grecìa Salentina, la rassegna cinematografica Evò ce Esù Visioni, l’unica in Puglia che pone l'accento sul cinema delle lingue definite “minori”.

Il Carnevale abita qui

L’edizione speciale 2021 del Carnevale Martignanese e della Grecìa Salentina

Mostra Mercato della Ceramica Artigianale

La 48esima edizione della rassegna andrà in scena dal 9 al 19 agosto nel borgo di Cutrofiano (LE) rispettando le misure di sicurezza imposte dall'emergenza Covid-19

Provincia:

Lecce

GPS:

40° 15' 0.08" N, 18° 16' 50.618" E

Sito web:

Sito web di Unione della Grecìa Salentina

I borghi dell'unione

Calimera

Il nome di Calimera deriva dal griko Kalimera, che significa secondo alcuni studiosi “buongiorno” e secondo altri “bella contrada”: il Comune conta circa 7.000 abitanti e si trova a circa 16 chilometri da Lecce, in un territorio pianeggiante. Nell’area che circonda il paese si trovano numerosi monumenti megalitici, tra cui i dolmen: si tratta di monumenti sepolcrali composti da tre o più lastre di pietra conficcate nel terreno e sormontate da un’altra lastra che poggia sulle prime. Sulla strada che dal paese porta a Melendugno, a circa 3 km dal centro abitato, si trova il famoso dolmen Placa, importante reperto della storia antica del borgo. Da visitare segnaliamo anche la chiesa dell’Immacolata, la chiesa della Madonna di Costantinopoli, la chiesa di San Vito e la Sacra Roccia di San Vito: la tradizione vuole che nel giorno di Pasquetta la gente passi attraverso il foro per purificarsi, usanza legata ai riti propiziatori della fertilità. Da vedere sono anche diverse vie del centro storico, per le loro bellezze architettoniche, e i giardini pubblici dove si trova la Stele marmorea del IV secolo a.C., donata dalla città di Atene nel 1960.

Carpignano Salentino

Il Comune di Carpignano Salentino si trova nel Salento orientale, a soli 13 chilometri dal mar Adriatico e a 25 da Lecce. Il suo territorio comprende la frazione di Serrano. Il paese presenta tracce di abitanti risalenti a tempi remoti, come testimonia la presenza di diversi menhir, tra cui il menhir Grassi e il menhir Croce Grande o Staurotomèa. Da visitare è sicuramente la cripta di Santa Cristina o della Madonna delle Grazie, che rappresenta la prima testimonianza nella zona del rito greco bizantino ed è anche uno dei luoghi di culto pugliesi più antichi di cui si ha traccia ancora oggi. La cripta è scavata interamente nella roccia calcarenitica e risale al IX secolo: al suo interno si possono ammirare gli affreschi più antichi dell’Italia meridionale, firmati e datati. Altre architetture religiose da vedere sono la Chiesa Madre, la Cappella dell’Immacolata, il Santuario della Madonna della Grotta e la Chiesa di Santa Marina di Stigliano. Tra le architetture civili spiccano invece il Palazzo Ducale Ghezzi, la Torre Colombaia e il Palazzo De Donatis.

Castrignano dei Greci

Il Comune di Castrignano dei Greci, che conta circa 4.000 abitanti, sorge su un territorio pianeggiante di calcare magnesifero. La combinazione tra morfologia del terreno e clima mite ha portato gli abitanti della zona, nel tempo, a diventare grandi coltivatori di olive, fichi, mandorle e uva. Il nome del paese deriva dalla parola grika Kastrignàna o Kascignàna e si traduce Cascignanu in dialetto salentino. Da visitare, la Chiesa Madre dell’Annunziata, la Chiesa dell’Immacolata, la Chiesa della Madonna dell’Arcona, la Cripta di Sant’Onofrio e la Cappella della Madonna Addolorata. Caratteristico del borgo è però sicuramente il castello, di origine medievale, riedificato nel XVI secolo per volere della famiglia Gualtieri: nel Settecento fu oggetto di molte modifiche strutturali che avevano l’obiettivo di ingentilirne il prospetto e il cortile interno. Il castello viene ricordato nelle fonti come eccellente strumento di difesa grazie al suo fossato, visibile fino all’Ottocento, e alle cannoniere disposte al piano terra.

Corigliano d'Otranto

Il Borgo e i suoi edifici, ancora ben conservati, raccontano una storia lunga di secoli. Del periodo Romano resta il tessuto urbanistico del centro storico. Il patrimonio architettonico, storico, ambientale e archeologico di Corigliano d’Otranto è molto ricco e rappresentato da chiese, architetture militari e civili. La Chiesa Madre risale al 1622 ed è stata realizzata su una struttura più antica della quale restano alcuni elementi architettonici come il portale datato 1573 e sormontato dalle statue del Redentore, della Madonna e di San Nicola di Mira, patrono del paese. Tra gli altri importanti edifici religiosi troviamo: la Chiesa dell’Addolorata, costruita in stile neogotico tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del XIX secolo; la Chiesa della Madonna delle Grazie, databile intorno alla prima metà del Seicento; la Cappella della Madonna degli Angeli, costruita tra il XVI e il XVII secolo e la Cappella di San Leonardo eretta intorno alla seconda metà del Quattrocento. Tra le attrazioni più importanti il Castello de’ Monti, di impianto medievale, che fu radicalmente ristrutturato e ampliato tra il 1514 e il 1519 da Giovan Battista de’ Monti. È interamente circondato da un fossato e si sviluppa su una pianta quadrata ai cui angoli si innestano quattro poderosi torrioni circolari. Tra i numerosi eventi e manifestazioni tradizionali di Corigliano ricordiamo la fiera di San Giorgio, che si svolge dal 21 al 23 aprile ed è accompagnata dall'esibizione di canti grecanici. Il 22 agosto viene organizzata la festa del Patrono, San Nicola, celebrata con riti religiosi e varie cerimonie civili.

Cutrofiano

Il borgo di Cutrofiano si trova nel Salento centro-meridionale: dal 2007 fa parte dell’Unione Grecìa Salentina ma nel paese la lingua grika non si parla più da molto tempo, probabilmente addirittura da un secolo e mezzo. All’inizio del XIX secolo, insieme ad altri Comuni della Grecìa, formava parte dei Decatría Choría, cioè dei tredici paesi di Terra d’Otranto che conservavano la lingua e le tradizioni greche. Cutrofiano è noto per la lavorazione della ceramica ed ha ottenuto il riconoscimento ufficiale di"Città di affermata tradizione ceramica"da parte del Consiglio Nazionale Ceramico presso il Ministero dello Sviluppo Economico – MiSE. Tale riconoscimento permette a Cutrofiano di entrare di diritto nell’eccellente circuito delle 40 “Città della Ceramica” dell’AiCC. Ma Cutrofiano è noto anche per aver dato i natali a Uccio Aloisi, uno dei più grandi esponenti salentini della tradizione della pizzica e dei canti contadini, e a Ortensio Abbaticchio, religioso giustiziato a Roma dall’Inquisizione nel 1566. Da vedere, nel centro storico, la Chiesa Matrice, la Chiesa dell’Immacolata e Palazzo Filomarini, ma molto caratteristica, appena fuori dal paese, è la chiesa e cripta rupestre di San Giovanni Battista, accanto alla quale si trovano anche una piccola necropoli medievale, un frantoio sotterraneo e una grande cisterna. Nel territorio che circonda il paese si possono vedere grandi coltivazioni di olivi, viti, cereali e tabacco, mentre gli allevamenti più importanti sono quelli avicoli.

Martano

Martano sorge a pochi chilometri da Lecce, ai margini della piana Terra d’Otranto, nelle vicinanze degli affascinanti laghi Alimini. Vai alla scheda del borgo »

Martignano

Martignano, con i suoi 1.700 abitanti, è il più piccolo Comune della Grecìa Salentina. Si trova nel cuore della Grecìa e il suo nome in griko si traduce in Martignana. Il piccolo paese è noto per aver dato i natali a Giuseppe Palmieri, economista e intellettuale illuminista tra i più importanti del sud Italia. Il borgo di Martignano dista solo pochi chilometri dal Mar Adriatico e, la sua modesta altitudine – si trova a 90 metri sul livello del mare – è l’habitat perfetto per le piante di ulivo e la macchia mediterranea, che caratterizzano l’intera zona circostante. Tra le manifestazioni tradizionali spicca sicuramente il Carnevale, evento che coinvolge tutti i comuni di area grika e che nacque proprio a Martignano. Le manifestazioni legate a questa giornata prevedono una sfilata di carri e gruppi mascherati, mentre il martedì grasso è dedicato al rito de La Morte te lu Paolinu, spettacolo tragicomico dove gli attori rappresentano, in forma ironica, i principali personaggi e i fatti più curiosi verificatisi nell’ultimo anno nella comunità martignanese. Tra le architetture di pregio, segnaliamo la Chiesa di Santa Maria dei Martiri, la Cappella di San Giovanni Battista, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, Palazzo Palmieri e le pozzelle (in griko ta fréata), piccoli serbatoi per la raccolta dell’acqua tipici della zona.

Melpignano

Melpignano, da sempre crocevia di scambi commerciali, culture e lingue diverse fu colonizzato dai romani, e dominato poi per oltre cinque secoli dai greco-bizantini che ne caratterizzarono radicalmente gli usi, i costumi e la lingua locale. Il centro storico di Melpignano si caratterizza per la presenza di menhir, dolmen e case a corte nonché di architetture religiose e civili di pregio, come la Chiesa di San Giorgio, ristrutturata e ampliata alla fine del settecento sull’impianto dell’antica chiesa parrocchiale risalente al cinquecento, la Chiesa ed ex Convento degli Agostiniani, edificata a partire dal 1573. Nell’ampio spazio antistante questa chiesa si svolge ogni anno il concerto finale del Festival della Notte della Taranta. Nel cuore del borgo sorge Piazza San Giorgio, racchiusa da una serie di portici rinascimentali a tutto sesto, dalla Chiesa Madre, dalla Cappella della Madonna Assunta e dalla Torre dell’Orologio (1901). Da visitare inoltre il Palazzo Marchesale De Luca, edificato nel 1636, e il giardino al suo interno arricchito con balaustre in pietra leccese, una fontana al centro dei viali e un pergolato con panche in pietra.

Sogliano Cavour

Sogliano Cavour sorge tra l’altopiano delle Murge Salentine e la piana Terra d’Otranto, nella parte centrale della provincia di Lecce. Diversi studiosi fanno risalire le origini del borgo all’epoca pre-romana della Magna Grecia, altri all’epoca delle migrazioni bizantine. Chiesa di San Lorenzo Martire, probabilmente risalente al XV secolo. Chiesa Maria S.S. Annunziata, chiamata “chiesa del Convento”, sorge su un complesso di grotte delle quali resta visibile, nonostante i lavori e gli adattamenti subiti, la grotta della Madonna del Riposo. Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, edificata nel 1200 su un complesso di grotte che erano dedicate a S. Trifone, probabilmente risalenti al VI secolo e inglobate nell’allora perimetro del paese. Parco della Poesia, 20 ettari di pinete dove percorrere un viaggio unico alla scoperta della poesia in un contesto assolutamente particolare. I percorsi naturalistici che attraversano l’area sono caratterizzati da postazioni con leggii che sorreggono versi e poesie, area pic-nic, percorso ginnico, un progetto legato alla ricostruzione di habitat con nidi artificiali e un’area gioco attrezzata per i bambini. Tra gli eventi e le manifestazioni di Sogliano, citiamo qui la Festa di San Lorenzo, patrono del paese, che si svolge dal 9 all’11 agosto di ogni anno con celebrazioni religiose e civili in onore del santo. Sogliano fa parte inoltre del circuito di spettacoli e concerti inerenti alla Notte della Taranta.

Soleto

Soleto è un Comune di circa 5.500 abitanti il cui nome è Sulítu in dialetto salentino, Sulìto in griko e deriva da Soletum in latino. Patrimonio dell’UNESCO dal 1997, si trova esattamente al centro tra il mare Adriatico e lo Ionio, tra Otranto e Gallipoli, su un piccolo altopiano a 90 metri sul livello del mare che si affaccia sulla pianura salentina. Tra i monumenti che più rappresentano Soleto, spiccano diverse architetture religiose di grande pregio, come la Chiesa di Santissima Maria Assunta, la Guglia di Raimondello, la Chiesa e Convento della Madonna delle Grazie, la Chiesa di Santo Stefano, quella di San Nicola e quella delle Anime Sante del Purgatorio.

Sternatia

Il borgo di Sternatia (Chora o Starnaìtta in griko), piccolo Comune di 2.433 abitanti, è delimitato a est e a ovest dai lievi tratti delle serre salentine (“Serra di Martignano” e “Serra di Soleto e dei Litarà”) con il loro aspro terreno che vede la roccia affiorare e che si caratterizza per la vegetazione sempreverde della macchia mediterranea. Molte sono le chiese che si incontrano nel centro storico e nei suoi dintorni. Tra esse ricordiamo la Chiesa di Maria SS. Assunta, il Convento e Chiesa dei Domenicani, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, la Chiesa della Madonna di Farauli e la Cappella di San Vito. Tra le architetture civili spicca invece il Palazzo Granafei, che è stato residenza baronale dell’omonima famiglia dal 1733. La sua costruzione è attribuita all’architetto leccese Mauro Manieri prima del 1743 e fu realizzato seguendo lo stile del barocco salentino.

Zollino

Il borgo di Zollino, Comune di circa 2.000 abitanti, sorge nell’entroterra salentino: il suo nome, in lingua grika e dialetto locale, è Tzuḍḍinu e le sue origini sono controverse. Secondo una teoria il toponimo deriverebbe da Soletino (piccola Soleto), trasformatosi poi in Solino e Sollino: questa tesi sarebbe avvalorata dal fatto che i due paesi hanno lo stesso simbolo, il sole, e vedrebbe Zollino come una frazione di Soleto, fondata da alcuni abitanti di questo paese. Secondo un’altra ipotesi, invece, il nome del Comune deriverebbe da un cognome greco-bizantino, di radice tsuli, cioè “cencio”, che avrebbe dato origine a diversi cognomi ancora riscontrabili tra gli abitanti della zona. Infine, secondo una terza ipotesi il nome avrebbe radici germaniche e sarebbe stato introdotto dai normanni. Tra i monumenti da visitare, ricordiamo la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, la Chiesa di Sant’Anna, la Colonna votiva di San Pietro, la Cappella della Madonna di Loreto e il frantoio ipogeo.

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