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Il borgo di Silanus sorge nella regione storica del Marghine, in un territorio collinare della Sardegna centrale estremamente fertile e circondato da una natura lussureggiante.

Il Borgo di Silanus

L’economia del borgo di Silanus si basa prevalentemente su attività agro-pastorali e sull’artigianato tipico. Vasta è la produzione di tappeti, dolci e pani tradizionali.

L’agricoltura è favorita dalla presenza di un terreno molto fertile, coltivato soprattutto con cereali, orzo, fave, olivi, viti e alberi da frutta.

Il borgo detiene un record molto importante, quello del numero dei centenari, che sono stati ben sette in contemporanea: nei primi anni 2000 è stato studiato da numerosi scienziati di tutto il mondo e nel 2004 è stato citato nel National Geographic.

Silanus Scorcio

 

La Storia

La zona dove ora sorge il borgo venne abitata fin dal periodo pre-nuragico, come dimostrato dai numerosi ritrovamenti archeologici sul territorio.

In epoca giudicale il paese (Sjlano) faceva parte della curatoria del Marghine, appartenente al giudicato di Torres o del Logudoro, e in seguito alla morte della principessa Adelasia passò sotto il controllo del giudicato d’Arborea.

Incluso nel marchesato di Oristano sino al 1478 venne poi inglobato nella contea di Oliva e, dopo diverse signorie, venne concesso ai Pimentel ai quali rimase sino al 1843.

Istituita la provincia di Nuoro, nel 1927 il borgo entrò infine a far parte di tale provincia.

Da vedere

Il borgo di Silanus si caratterizza soprattutto per la presenza di edifici religiosi e costruzioni risalenti al periodo pre-nuragico e nuragico.

La chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1150, è caratterizzata da una facciata semplice, adorna di archetti pensili, terminante con un campaniletto a vela. L’interno è formato da un’unica navata che presenta resti di affreschi del trecento raffiguranti immagini di Santi.

Risalente al XVI secolo, la Chiesa della Maddalena (Sa Maddalena) è realizzata in stile gotico catalano. L’unica navata che compone l’edificio è adornata con archi e un’abside con una volta a crociera sostenuta da costole in pietra. Sul lato sinistro del portale d’ingresso, in stile rinascimentale, si erge il campanile a vela.

Silanus san Lorenzo

Di notevole importanza è la Chiesa di Nostra Signora D’Itria (Sa Itiri) risalente al XVII secolo. Al suo interno, in cima all’altare, è possibile ammirare una statua lignea della Vergine col bambino con a fianco due fedeli turchi (XVI sec.). Tra le numerose statue conservate nella chiesa citiamo quella di Sant’Isidoro, di Sant’Antonio da Padova e Sant’Agostino, sempre in legno policromo.

Da visitare la chiesa di Santa Croce (Santa Rughe), costituita da una sola navata e edificata nel XVII secolo. Sul fondo della navata sono presenti due nicchie in pietra scolpita, contenenti le statue lignee dell’Angelo dell’Annunciazione, di San Giovanni Battista e della Madonna Addolorata del XVIII secolo. All’interno sono conservati due altari lignei risalenti al XVII e XVIII secolo, e alcune statue lignee come quella dell’Ecce Homo realizzata nel XVIII secolo.

Silanus comprende nel suo territorio l’importantissimo Complesso di Santa Sabina, costituito dal nuraghe Santa Sabina, da un pozzo sacro a Tholos, da una tomba dei giganti e dall’antica chiesa omonima, risalente all’XI secolo e costruita secondo dettami architettonici arcaico – medievali. Epoche diverse a confronto che testimoniano come il luogo abbia sempre avuto una forte valenza di sacralità.

Tra le architetture archeologiche meglio conservate spiccano il Nuraghe Corbos, datato 5000 a.C., monotorre costruito in pietra basaltica, e numerose tombe dei giganti tra cui le più conosciute sono: Tomba Pedras Doladas, Tomba Zanchia, Tomba Murartu.

Da gustare

La cucina tradizionale di Silanus è legata alle attività agro – pastorali tipiche del territorio. Alla base delle ricette tradizionali troviamo numerosi tipi di carne come quella di maiale, di pecora e di agnello.

Tra i piatti di carne più diffusi troviamo il maialetto e l’agnello arrosto e la pecora bollita con patate e cipolle.

Le interiora dell’agnello e dell’agnellone vengono utilizzate per cucinare: “sa corda“, intestino di agnello o capretto, insaporito con sale e pepe e consumato arrosto o in padella con piselli; “sa trattalia“, interiora di capretto o agnello, alternate a pezzi di lardo e cotte allo spiedo.

Molto ricca è la produzione di formaggi come il Pecorino, la ricotta e su casizzolu, formaggio a pasta filata, prodotto con latte vaccino intero ottenuto dai pascoli bradi.

Nel borgo di Silanus, come in gran parte della Sardegna, si producono molteplici varietà di pane: “sos tundos” (spianate), “su cola cola” (la focaccia), “sa simula e su tzicchi russu” (pane ottenuto dalla farina di semola di grano duro), “su pane cun berdasa” (pane con le gerde del maiale) e “sa fresa” (carta da musica detto anche pane carasau), “sa cogone cun s’ou” (pane di semola con l’uovo al centro) preparato per i bambini in occasione dei festeggiamenti pasquali.

Silanus cucina

Cosa fare

Il borgo di Silanus si caratterizza per l’organizzazione di numerosi eventi religiosi e manifestazioni legate alle tradizioni locali.

Il calendario delle feste viene inaugurato il 16 e il 17 gennaio con i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, patrono del borgo. L’evento è caratterizzato dall’accensione del tradizionale falò, dai riti religiosi in onore del Santo, e dalle degustazioni dei prodotti locali attorno al fuoco.

Carri allegorici sfilano per le vie del borgo in occasione del Carnevale. Il corteo si conclude con il rogo di Zorzi, simbolo del Carnevale, e in concomitanza dei festeggiamenti si tiene il concorso Su porcu a pilu”, di cui il vincitore sarà colui che riuscirà a indovinare a colpo d’occhio il peso del maiale esposto in piazza, che verrà cucinato e offerto a tutti i presenti, insieme alle zeppole.

I riti della Settimana Santa rappresentano un momento molto suggestivo della tradizione religiosa Silanese. Ogni venerdì, durante i 40 giorni della quaresima, lungo le vie del borgo si snoda la Via Crucis. Il giovedì Santo, si rinnova il rito della lavanda dei piedi e, il venerdì santo, quello de “S’iscravamentu”. Le statue di Gesù deposto e Maria, avvolta dal suo manto nero, vengono condotti in processione dai confratelli accompagnati da canti religiosi in lingua latina.

Durante la seconda domenica di maggio si svolge la Festa di Sant’Isidoro. Le celebrazioni religiose sono seguite dai festeggiamenti civili e dall’esposizione di macchine e attrezzi della cultura contadina.

Silanus Festa Santu Sidore

Sempre durante il mese di maggio si tiene la Sagra de su ischidu, organizzata nel sito archeologico di Santa Sabina. Degustazioni, vendita di prodotti alimentari, mostre fotografiche, musica tradizionale, escursioni sul territorio caratterizzano la manifestazione. In occasione della sagra viene organizzato un concorso regionale per premiare il miglior prodotto ottenuto dal latte vaccino.

Ideale per conoscere i prodotti tipici locali è la Mostra dei pani e dei dolci tradizionali, organizzata ogni anno nel periodo tra maggio e giugno.

Il 22 luglio si celebra la Festa di Santa Maria Maddalena, durante la quale il centro storico di Silanus diventa sede di una suggestiva processione accompagnata da cavalieri, confraternite e fedeli.

Tra gli eventi più attesi, la Festa di San Lorenzo martire viene organizzata il 9-10-11 Agosto. I festeggiamenti civili caratterizzati da sfilate di abiti tradizionali, spettacoli di musica tradizionale e moderna, mostre, esposizioni, bancarelle, si alternano ai riti religiosi: la processione del santo parte dalla chiesa campestre e si snoda per le vie del borgo preceduta dalle “bandelas”, tre cavalieri che sorreggono gli stendardi, seguiti dalla banda musicale.

Il mese di settembre si caratterizza per le novene di Santu Portolu, durante i primi quindici giorni del mese, e per quella di Santa Sarbana, durante l’ultima metà del mese. Entrambe le novene si svolgono nelle chiese campestri omonime dove si celebrano le messe e si svolge il rosario seguito da “Sos Gosos”, recitati sulla musica dell’organetto. Le serate sono allietate da musica e balli tradizionali in un clima di estrema convivialità.

Il periodo natalizio è caratterizzato dalla Rassegna di canti polifonici, organizzata dal coro polifonico di Silanus, che vede la partecipazione di numerosi cori della Sardegna.

Da segnalare il Premio Giornalistico “Funtana Elighe”, una due giorni dedicata alla cultura, alle tradizioni e soprattutto al modo del giornalismo, e la Rassegna dei canti a Tenores, evento con cadenza biennale che si svolge nei locali del Monte Granatico. La manifestazione canora ha valenza regionale ed è organizzata dal Tenore “Santa Sarbana” di Silanus.  

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