Tu sei qui

Dai suoi oltre 1000 metri di altitudine San Mauro Castelverde scruta le isole Eolie e tutta la catena montuosa delle Madonie. Il suo territorio, che degrada verso il mare, è ricco di boschi, pascoli, oliveti, contribuendo ad arricchire, con le sue produzioni locali, il ricco paniere dei prodotti del Parco delle Madonie.

Il Borgo di San Mauro Castelverde

Il vasto territorio di San Mauro Castelverde  è compreso nel Parco Regionale delle Madonie, un  territorio tutelato che concentra in se più del 30% del patrimonio di biodiversità della regione Sicilia. Secondo la leggenda, il nome San Mauro origina dal dono di una reliquia del Santo fatto da parte di alcuni monaci benedettini agli abitanti. Castelverde venne aggiunto dopo, nel 1862, derivando dal nome di un castello situato nelle vicinanze.

 

 

 

La Storia

Il Castello o centro fortificato "Castrum Sancti Mauri" pare che sia sorto in epoca Bizantina. Fu in seguito sicuramente legato alle sorti della nobile famiglia dei Ventimiglia, Marchesi di Geraci, che dal 1296 al 1812 ne esercitò il dominio quasi ininterrottamente. ll borgo di San Mauro Castelverde si espande dal castello,scendendo per la fiancata nord della montagna,mantenendo un impianto tipicamente arabo-normanno.

Da vedere

Una particolarità di San Mauro sono gli Orologi solari. Sono circa una decina, tutti di tipo verticale, impropriamente chiamati meridiane, e si trovano posizionati a parete,  o per meglio dire sull’ intonaco di pareti di chiese e di edifici privati sia nel centro storico del paese che in alcuni sobborghi (Casale Botindari e Karsa).

Possiamo solo immaginare quante volte i contadini e i pastori aspettassero quell’ombra del sole,in quel punto particolare, che stava ad  indicare il momento del riposo,dopo il duro lavoro dei campi.

Il Museo Etnoantropologico e dell'amicizia fra i popoli,  raccoglie circa 450 oggetti appartenenti alla storia contadina e artigiana degli abitanti di San Mauro Castelverde e diversi oggetti tradizionali donati da alcune ambasciate straniere ai tempi della sua fondazione (1981).

Il Museo si articola in diverse stanze denominate secondo mestieri, usi e costumi tradizionali del paese: zootecnia e agricoltura, il calzolaio, il falegname, il fabbro, bilance e oggetti per ufficio, il telaio, casa e oggetti vari, arredo e pulizia cavalli/ bestie da soma, vendemmia e vita campestre, amicizia fra i popoli.

La Chiesa Madre dedicata al compatrono San Giorgio è una delle strutture più antiche presenti nel territorio di San Mauro. All’esterno si caratterizza per la torre campanaria in stile arabo-normanno, sotto cui è presente un portone in pietra arenaria composto da archi ogivali sovrapposti, decorati con motivi geometrici di gusto medio-orientale. Il portone principale è in stile barocco composto da colonne tortili. Nelle navate laterali sono custodite cappelle affrescate dedicate a diversi Santi, con altari in marmi policromi.

La chiesa di Santa Maria de Francis è stata costruita nel 1260 circa, durante il dominio degli angioini e fu restaurata nel 1634.  La chiesa ospita numerose opere di scuola gaginiana, di particolare importanza, lungo la navata di destra delizia gli occhi del visitatore il dolce viso della Madonna del Soccorso, che fu una fra le prime opere eseguite dall'autore in Sicilia. Nella zona sotterranea è situata la cripta,coincidente con la navata laterale di sinistra cui è annessa la sacrestia. In particolare, essa presenta una pavimentazione in ceramica. 

La Chiesa del Santo Patrono San Mauro Abate, a pochi passi dal Piano San Mauro, venne edificata nel 1620 sui resti di tre chiese preesistenti: San Vito, San Giovanni, San Mauro. Parte di tali strutture interrate sono visibili ancora oggi attraverso delle vetrate. La ricostruzione fu opera dell'intero popolo maurino, in particolare dei carbonai, dei pastori e di Bartolo Barrica.  Al suo interno ospita alcune opere provenienti dalle Chiese preesistenti strutture e numerose tele raffiguranti il Patrono. In fondo alla navata sinistra è collocata la Vara del Santo.

Da gustare

S.Mauro è a debita distanza dall’inquinamento globale dei grossi centri urbani e rappresenta una “nicchia ecologica” ricca di genuinità e di  aria salubre. I suoi pascoli sono curati naturalmente come un tempo così come le pecore, le capre e le vacche, che vivono in libertà, a pascolo brado. Dal loro latte si ottengono cacio, ricotta fresca e salata, caciocavallo che hanno reso famosi questi luoghi.

Altra particolarità è la coltivazione dell'olivo. San Mauro Castelverde è anche oggi famosa per l'olio e per le attività industriali che sono nate intorno ad esso. Una delle cultivar locali è la Crastu dalla quale si ottiene un olio di elevata qualità e che produce sentori di erbe aromatiche.

Ed ora sbizzariamoci nel tentativo di tradurre questi piatti tipici: 

Pasta carni e milinciani

scorci di ficulinii fritti

lacertu ‘mmuttunatu

sosizza maurìna arrustuta supra ‘u luci

pani friscuccu l’uegliu

cuddruruna  fritti

favi squarati

cannola e fiorelli

pizza all’antica ccu i pumuramurasicchi

‘u tumazzuduru e ‘a sosizzasciutta

riso con finocchietto e fagioli.

 

 

Cosa fare

La Cena (‘a zzèna), funzione religiosa che si svolge la sera del giovedì Santo nella Chiesa di S.Giorgio, nella parte più antica del paese, è la sacra rappresentazione più suggestiva dell’intera manifestazione pasquale. Nella tavola imbandita,dai confràti del SS.Sacramento (confratìa nata già nel 1629) che fungono da apostoli, sono presenti dei cibi che simboleggiano sì la morte e la resurrezione di Cristo, ma che hanno pure un significato strettamente legato al mito di Cerere e del risveglio della natura.

Pane, lattuga, finocchio, agnello pasquale, minnulicchi, ciascuno di questi elementi simboleggiano qualcosa e sono di forma particolare.

All’interno della “zzèna” si svolge la lavanda dei piedi (con un unguento particolare) e poi i cibi vengono divisi, in un suggestivo silenzio, intervallato da gestualità essenziali, dal sacerdote ai dodici apostoli (confràti) , che hanno il compito di suddividere in piccole porzioni le cibarìe ricevute, successivamente, ai vicini di casa,ai conoscenti ecc. Dalla sera  del giovedì fino alla mezzanotte del Sabato,fa la sua comparsa ‘a trueccula (la bàttola o tabella) che sostituisce il suono delle campane, messe da parte per dire che la chiesa è in lutto,durante il predetto periodo.Un tempo anche gli altari venivano coperti da enormi teli,oggi non più in uso.

S.Mauro Castelverde detiene il primato della festa patronale più lunga delle Madonie. La Festa del Patrono San Mauro Abate ('A Fera) dura un giorno nella reale ricorrenza (15 gennaio) e poi si svolge il primo martedì di luglio, la domenica e il lunedì che lo precedono e la domenica successiva, detta dell’ottava. Questo fatto deriva da due diversi fattori: uno  climatico-ambientale, il clima rigido ha suggerito nei secoli passati lo slittamento dei festeggiamenti dal 15 gennaio alla data attuale; l’altro di natura logistica dovuta all’eccessivo dimensionamento del fércolo.

Il fercolo del Santo infatti ha subìto nei secoli diverse trasformazioni. L'attuale fercolo, ad otto colonne, ha dodici puttini e la statuetta dell’Immacolata Concezione in cima. Al centro del fercolo c’è, naturalmente, la statua di S.Mauro Abate seduto su un trono.

La grandezza,assolutamente ragguardevole della vara , portata in processione da circa 40 persone, più le guide,obbliga a fare sempre lo stesso percorso processionale per alcune vie del paese,dovendosi il Santo spostare dalla propria chiesa a quella della matrice S.Giorgio (altro più antico protettore del paese),dove era custodita la reliquia di S.Mauro.

Ancora oggi il 1 °martedì di luglio è il giorno solenne dell’intera festa,ma è assai caratteristica la processione dell’ottava,con la benedizione dei campi,che si svolge al Piano S.Mauro, benedizione che in epoca passata era propiziatrice di un buon raccolto di grano, sostegno e cibo preferenziale della classe contadina. Tutte le 4 giornate sono sottolineate da processioni solenni, alle quali partecipano le confraternite con gli antichi costumi, la banda musicale, i portatori della vara, autentici colossi, a testimonianza della  sua pesantezza, e tanti, tanti fedeli, anche se emigrati o trasferiti, che ritornano in paese per non dimenticare il proprio passato .

L’Assunzione di Maria Vergine al cielo è una scenografica funzione religiosa che si svolge la sera del 15 agosto nella Chiesa Parrocchiale di S.Maria de’ Francis.

Un apposito meccanismo di argani e corde,opportunamente collegati con una statua della Madonna, permettono di scenografare l’ascesa al cielo della beata Vergine. Da secoli la funzione si svolge nell’altare maggiore, accompagnata da antichi canti religiosi e dal suono dell’organo settecentesco.

Subito dopo la messa,si apre il sipario di un antico apparato scenografico e le nuvole si diradano pian piano per dare spazio ad una coppia di angeli che reggono una corona di stelle, la quale scendendo dall’alto, determinerà l’apertura del sepolcro della Madonna.Da questo momento la Beata Vergine e gli angeli,che la contornano comincerà l’ascesa al cielo,al termine della quale gli apostoli compariranno dai lati del sepolcro e lo scopriranno vuoto.Il marchingegno che permette alla statua,abbastanza pesante della Madonna, di salire è costituito da corde,carrucole,argani e altro ed è assai antico.”Acchianata ‘a Madonna” è l’altra grande sacra-rappresentazione,oltre la visarìa,del popolo maurino,solo che quì i personaggi non sono reali,ma costituiti da statue e forme in legno dipinte.

 

Nel fiume Pollina troviamo le Gole di Tiberio, sito Geopark riconosciuto dall’Unesco. Le Gole sono lunghe circa 400 metri e risalgono al triassico superiore.  Al loro interno si potranno osservare: “U miricu”, i numerosi nidi con le uova deposte dagli uccelli che abitano questo ambiente, i fossili di gasteropodi risalenti a circa 120 milioni di anni fa, il masso al centro del percorso un tempo passaggio segreto dei briganti e ricercati che abitavano le numerose grotte e nascondigli della zona, i giochi di luce e ovviamente una vegetazione incontaminata.

E' possibile visitarle in gommone nel periodo primaverile ed estivo grazie alle escursioni organizzate da Madonie Outdoor Asd (www.madonieoutdoor.it; info@madonieoutdoor.it)