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La cittadina di San Giovanni Rotondo, nota oggi al mondo perché ospita le spoglie di San Pio da Pietralcina, sorge incastonata nel verde del Parco Nazionale del Gargano alle pendici del Monte Calvo.

Il Borgo di San Giovanni Rotondo

Fondata sulle rovine di un preesistente villaggio del IV secolo a.C., la cittadina di San Giovanni Rotondo  è legata al frate cappuccino che qui ha vissuto per circa 50 anni, lasciando un’indelebile segno della sua presenza.

Nel borgo antico, centro storico della cittadina garganica, si respira ancora l’atmosfera di un tempo che sembra essersi fermato. I bambini giocano ancora in strada e gli anziani si ritrovano a chiacchierare nelle vie sugli usci delle case. Torri, palazzi, monumenti e antiche chiese si affacciano sull’intreccio di strade e viuzze lastricate colorate da piante e fiori. 

 

La Storia

Il territorio circostante all’attuale centro abitato di San Giovanni Rotondo mostra testimonianze di insediamenti umani già nel Paleolitico per poi intensificarsi nel Neolitico come attesta il comprensorio preistorico di Valle dell’Inferno.

Attorno all’anno mille sorge il casale di San Giovanni Rotondo, il quale resterà sotto il controllo dell’Abbazia di San Giovanni in Lamis sino alla metà del 1200 d.C. per essere poi protetto da una cinta muraria e torri dalla fine del trecento.

La storia di San Giovanni Rotondo è legata al culto, da tempi antichi. Qui, infatti, passa la Via Francigena lungo la strada che porta a Monte Sant’Angelo percorsa dai numerosi pellegrini del nord dell’Europa che raggiungevano la vicina Basilica di San Michele a Monte Sant'Angelo.  Ma la storia della cittadina garganica cambia radicalmente dal 28 luglio 1916, giorno dell’arrivo di Padre Pio da Pietrelcina. Da allora si assiste ad una notevole espansione del centro abitato e, da borgo prevalentemente rurale, San Giovanni Rotondo diviene una città a vocazione turistica religiosa e polo sanitario di eccellenza. Alla costruzione del Santuario di Santa Maria delle Grazie e della Basilica di San Pio si affianca la Casa Sollievo della Sofferenza, voluta da Padre Pio, e numerose e nuove attività commerciali e di servizi.

Da vedere

Le mura di cinta, fatte costruire da Federico II, impreziosite dalla torre cilindrica, sono oggi sede del Museo delle Arti Popolari dove sono esposti e custoditi gli oggetti della civiltà contadina locale e gli attrezzi di lavoro a racconto dei mestieri della tradizione. Le stesse mura circondano il centro antico, costellato da luoghi di devozione: la chiesa di Sant’Orsola, edificata a partire dal 1500, è l’edificio sacro più ricco di arte e di storia. Al suo interno custodisce diverse tele pregiate; la chiesa di Sant’Onofrio, costruzione medievale del 1300 con facciata a capanna arricchita da un portale ogivale, da un doppio oculo e da un coronamento ad archetti pensili ed arricchita al suo interno da affreschi trecenteschi ; la chiesa di San Nicola dove si conserva la splendida statua dell’Addolorata, benedetta da Padre Pio da Pietrelcina, che sfila in processione per le vie del paese insieme alla statua di Cristo morto il Venerdì santo e di Santa Caterina. Dominanti la conca di un antico lago, restano ancora oggi i solenni ruderi della chiesa di Sant’Egidio al Pantano. Spicca tra le tante quella dedicata a San Leonardo Abate, la chiesa madre; della sua fondazione medievale restano ben poche tracce poiché abbattuta e riedificata durante la seconda metà del XVII secolo. La chiesa a due navate è nota per la sua facciata con scalinate laterali ed il suo portale in legno in cui è incastonata la statua in pietra di San Michele arcangelo.

Ricca di storia è la chiesa di San Giovanni Battista, detta la Rotonda; edificata nel V secolo sulle rovine di un antichissimo tempio circolare dedicato al Dio Giano, rispondeva alle esigenze di culto delle comunità tardoantiche sparse nei dintorni. Ampliata nei secoli successivi al Mille, i recenti lavori di restauro hanno restituito i resti di una vasca battesimale ad immersione e rivelato un tesoro inestimabile di affreschi e pitture.

Il polo religioso sviluppatosi attorno alla figura di Padre Pio annovera: l'antico convento dei Frati Minori Cappuccini del 1540 con annessa la Chiesa in cui è custodita l'icona della Madonna delle Grazie e il Crocifisso dal quale il frate di Pietrelcina ha ricevuto le stimmate; la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, consacrata nel 1959 e nella quale Padre Pio ha celebrato la sua ultima messa; la nuova Chiesa di Renzo Piano, vero gioiello dell'architettura religiosa moderna in cui si trova la cripta con le spoglie di San Pio.

A ridosso del paese svetta Monte Calvo (1065 m), la vetta più alta del promontorio garganico dalla quale è possibile assistere ad un panorama unico. Nei giorni limpidi infatti la vista abbraccia contemporaneamente le Isole Tremiti a nord e il Golfo di Manfredonia a sud.

 

 

Da gustare

La semplicità dei piatti della tradizione gastronomica di San Giovanni Rotondo è data da una cucina povera e contadina.

Tra le diverse pietanze molte, come le zuppe, hanno come ingrediente base il pane; un pane di grano duro di ottima qualità cotto nei forni a legna.

Il pancotto, antica pietanza del Gargano, è preparato con del pane raffermo cotto con diverse erbe aromatiche e con patate, aglio, prezzemolo, cipolle e verdure miste che variano con le stagioni.

Tra i prodotti locali d’eccellenza si segnala l’olio extra vergine d’oliva, re della tavola pugliese, proveniente dalla straordinaria produzione olearia locale. Ma San Giovanni Rotondo vanta anche la tradizione e l’esperienza nella produzione del Caciocavallo Podolico, così chiamato perché ottenuto con il latte bovino podolico. Il formaggio, pregiato e ricco di proteine, ha una forma di pera con testina, all’esterno una crosta liscia sottile e la pasta interna è semidura giallina o morbida- bianca. La stagionatura conferisce al formaggio sapori diversi che variano dal dolciastro al piccante esaltandone le caratteristiche organolettiche di erbe amare, fiori e vaniglia. 

Tra i piatti della tradizione sangiovannese non mancano le specialità che caratterizzano la cucina regionale come le orecchiette fatte a mano e piatti a base di pesce e legumi.

 

Cosa fare

San Giovanni Rotondo è caratterizzata da una serie di attività e manifestazioni legati alla sfera religiosa ed in particolare alla vita del Santo che qui ha vissuto. Il 25 maggio, ricorre la nascita di Padre Pio mentre la veglia di preghiera del 22 – 23 settembre ricorda la morte del santo.  

Il 24 giugno è il giorno in cui si celebra la festa di San Giovanni Battista, santo patrono del borgo festeggiato con un ricco programma di eventi religiosi e civili dal 23 27 giugno. La tradizionale “Vestizione delle Madonne” (15 agosto), allestite nei diversi quartieri della cittadina, è un rito strettamente collegato alla devozione della Madonna dei Sette Velli che si venera a Foggia le cui origini risalgono all’XI secolo.  

Diversi appuntamenti religiosi si susseguono a quelli già citati: la processione dell’Addolorata e del Cristo Morto (la sera del venerdì santo); festa della Madonna del Carmine (16 luglio), festa di San Francesco d’Assisi (4 settembre), festa di Santa Maria delle Grazie (8,9,10 settembre).

Numerosi sono anche gli eventi e le manifestazioni culturali e sportive che animano a cittadina durante l’anno. Dal Carnevale sangiovannese, da sempre motivo di festa e aggregazione collettiva che vede interi quartieri contribuire nella realizzazione di abiti e addobbi, alle Fanoje di San Giuseppe (19 marzo) quando l’accensione dei falò in onore del santo segna il passaggio dall’inverno alla primavera.

Il periodo estivo e quello natalizio sono caratterizzati da numerosi eventi di varia natura promossi dall’amministrazione comunale con il supporto nella realizzazione di associazioni locali e cittadini.