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Oricola

Abruzzo

Il borgo di Oricola si sviluppa tra Abruzzo e Lazio, su un’altura tra la valle Sublacense e la Piana del Cavaliere, dominato dall’alto da un antico maniero eretto nel IX secolo. 

Il Borgo di Oricola

Borgo della Marsica occidentale sorge a 810m sul livello del mare su un’altura al confine con il Lazio.

L’antico centro abitato, con le sue strette e tortuose viuzze, si sviluppa arroccato intorno al castello, da sempre punto di riferimento per gli abitanti e cuore della vita cittadina. Edifici in pietra a vista fanno da sfondo alle piazzette dove antichi archi di calcare bianco fanno da cornice alle abitazioni, un’architettura semplice e lineare che regala suggestivi scorci da cartolina. 

Un’ampia area boschiva corona la parte nord-occidentale del territorio comunale, il bosco di Sèsera. Qui,  tra querceti, castagni e faggi e una rara microfauna, emergono le vestigia dell'antica colonia di Carseoli.

La Storia

Per ricostruire la storia di Oricola si deve fare un salto nel tempo sino al IV sec. quando l’area, inizialmente   abitata dagli Equi, fu conquistata dalla Repubblica romana. La colonia di Carseoli, prima equa e poi romana, venne fondata nella zona in cui sorge oggi Civita, frazione di Oricola; i resti di antiche mura e di un acquedotto, sono visibili nel bosco Sèsera.

Un maniero, eretto nel IX secolo dal Conte dei Marsi sul monte dove sorsero le prime abitazioni, domina da sempre il centro abitato. Sia la fortezza che le case del borgo subirono ingenti danni a causa di guerre e terremoti e solo dal XIV secolo, grazie all’intervento delle famiglie romane degli Orsini e dei Colonna il paese ebbe nuova vita ed il castello fu rimaneggiato, acquisendo l'attuale aspetto di fortino rinascimentale a pianta triangolare.

Il borgo di Oricola, al confine tra Regno di Napoli e Stato Pontificio, al centro della penisola italiana, ebbe un ruolo strategico e poté assistere sempre, da una posizione privilegiata, alle vicende storiche più recenti: dalle battaglie per l'Unità d'Italia, alla lotta al brigantaggio, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Nel XXI secolo infine, il paese è diventato un importante centro produttivo di livello nazionale.

Da vedere

Posto sulla sommità del centro storico, in posizione dominante sul centro abitato si trova il Castello principale luogo di attrazione per chi arriva a Oricola. Eretto nel IX sec. Subì diversi rifacimenti, si presenta oggi con una pianta triangolare e tre torri ai vertici frutto del restauro cinquecentesco. A ridosso del maniero si trova la Chiesa di San Salvatore data da un’unica navata impreziosita al suo interno da pregevoli stucchi e affreschi risalenti all’età barocca e da statue e arredi come un prezioso organo ligneo ottocentesco realizzato da Tommaso Vayola.

Appena fuori dal paese è collocata la Chiesa campestre dedicata a Santa Restituta. Le forme semplici della struttura ospitano all’interno un ciclo di affreschi del XII sec. In posizione isolata rispetto alle precedenti si trova l'antico santuario della Madonna dei Bisognosi mentre nella frazione di Civita venne realizzata nella seconda metà del XX secolo la Chiesa del Sacro Cuore, elegante esempio di architettura sacra moderna.

Per fare un’immersione nella natura non si può non segnalare il Bosco di Sèsera, tra la fitta vegetazione data da faggeti secolari si possono osservare rettili ed anfibi rari quali il cervone, il tritone crestato e l'ululone dal ventre giallo.

Da gustare

L’ottima qualità del suolo favorisce una notevole abbondanza e varietà di prodotti; diverse sono le varietà di funghi epigei che crescono spontaneamente tra i prati verdeggianti attorno a Oricola.

Dall’incontro tra i prodotti della terra e le sapienti mani delle massaie oricolane nascono gustose pietanze. Un’arte culinaria che porta sulle tavole piatti unici e genuini come le fettuccine al tartufo o ai funghi, i frascatelli con i fagioli e gli gnocchi.

Specialità rinomata sono i piatti a base di lumache, protagonisti dell’attesa sagra della “ciammaruca” che nel mese di agosto anima il borgo proponendo piatti a base del prelibato, quanto particolare, alimento.  

Cosa fare

Dalla sommità del borgo la vista spazia per diversi chilometri sull’orizzonte, favorendo il relax e la riflessione. Un luogo di pace e tranquillità dal quale si diramano numerosi sentieri escursionistici che dalla località Fontevecchia accompagnano con lo sguardo dalla valle di Subiaco sino alla Piana del Cavaliere.

Altri sentieri, tracciati e facilmente percorribili, consentono di effettuare comode ed agevoli passeggiate all'interno di un'area di importante valore naturalistico, il bosco di Sèsera, area SIC (sito di interesse comunitario).

Numerose sono le manifestazioni che vivacizzano la comunità oricolana.

Tra le più importanti si segnala la festa in onore della Santa patrona del borgo, Santa Restituta, festeggiata il 17 maggio con una suggestiva processione. A cavallo tra luglio e agosto si svolge un’importante gara di pittura estemporanea che da più di un decennio richiama nel borgo diversi artisti.  Durante la sagra della lumaca, ad agosto, è possibile degustare piatti a base di lumache.

Per la frazione di Civita si segnalano la Festa dedicata al Sacro Cuore di Gesù e la Sagra degli Gnocchi ad agosto.