Collarmele
Circondato dai monti appenninici abruzzesi, il borgo autentico di Collarmele sorge nella provincia de L’Aquila nel Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.
Il Borgo di Collarmele
Situato alle porte del Parco Regionale del Sirente Velino, a metà strada tra il Parco della Majella, la Riserva Naturale Monte Salviano e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Collarmele si trova in una zona strategica di grande interesse paesaggistico.
Le sue origini sono avvolte da un alone di mistero, forse il più particolare rispetto a tutti gli altri paesi della Marsica, proprio per la quantità di leggende e storie riguardo al suo passato. Diversi studiosi hanno indagato sulle origini del borgo e sulle sue particolarità, Corsignani parla ad esempio della presenza di “spiriti maligni” nella localitá Cetúra. Pansa sostiene invece che i persecutori di Cristo sarebbero nativi proprio di Collarmele. Gli storici De Salis, Gregorovius e Marcone riferiscono di storie di agguati, morti crudeli e di briganti.
Nel 1998 è stato realizzato un Parco eolico e nel 2006-2009 sono stati effettuati lavori di rifacimento, con l'installazione di 18 generatori di ultima generazione da 2 MW ciascuno, in grado di produrre annualmente 72.000 MWh, equivalenti al consumo di 50.000 famiglie. Il Parco eolico, uno dei più importanti in Italia, permette al Comune marsicano di garantire ai cittadini i servizi essenziali e di realizzare opere pubbliche grazie agli introiti derivanti dalla produzione di "energia pulita".
La Storia
La storia di Collarmele inizia dall’antico abitato di Cerfennia, nella Marsica antica. Nato come “oppidum”, cittadina fortificata, sorgeva sulla Via Valeria, una delle principali arterie di comunicazione, dove sorge oggi l’odierno Collarmele. Il secondo centro abitato da cui deriva l’odierno borgo fu denominato Collis Armelis, fondato presumibilmente dai superstiti della vecchia Cerfennia, distrutta o per cause naturali o da popoli invasori.
Durante il Seicento fu feudo dei Piccolomini, che arricchirono il Borgo di importanti architetture come il Santuario della Madonna delle Grazie.
Nel corso dell’Ottocento tutta la zona della Marsica fu caratterizzata da un’evoluzione del sistema dei mezzi di trasporto e delle vie di comunicazione. Nel 1915 anche Collarmele, come tutti gli altri borghi della Marsica, fu duramente colpito dal terremoto, che distrusse interamente la vecchia parte del paese. Tra il 1915 e il 1925 iniziarono le opere di ricostruzione che videro inevitabilmente un ammodernamento di tutte le abitazioni e delle strutture.
Da vedere
Collarmele presenta una molteplicità di attrazioni, sia dal punto di vista culturale e storico, sia dal punto di vista paesaggistico.
Uno dei simboli più noti del borgo è la Torre normanna, edificata nel corso del XIII secolo, in seguito alla battaglia di Tagliacozzo, con funzione di avvistamento e difensiva. Ancora oggi perfettamente conservata, la torre si slancia con i suoi 18 metri di altezza, presentando feritoie su tutta la superficie. Al suo interno ospita un meraviglioso presepe permanente, aperto al pubblico durante il periodo natalizio.
Altro elemento rappresentativo della storia del borgo è il monumento ai caduti di tutte le guerre, che consiste in una scultura marmorea su piedistallo situata nelle vicinanze della piazza principale. L’opera rappresenta l’Italia cinta da una corona reale e sul piedistallo sono incisi i nomi dei caduti collarmelesi durante i due conflitti mondiali.
È forte la testimonianza della fede religiosa che ha da sempre caratterizzato la comunità di questo borgo, rappresentata perfettamente dal Santuario della Madonna delle Grazie, situato a nord dell’abitato, lungo il Regio Tratturo Celano-Foggia.
Caratteristica la facciata cinquecentesca con le pregevoli maioliche policrome che ne rivestono la parte superiore. In due nicchie ci sono le statue di san Pietro e san Paolo. Al suo interno è presente un dipinto della Madonna delle Grazie del 1570 e gli stemmi dei Piccolomini risalenti al 1561 e quello del paese recante la scritta "Collis Armelis“
La chiesa di Santa Felicita è la parrocchiale del paese, costruita per volere di Don Gaetano Del Grosso, parroco di Collarmele dal 1920 al 1946. I lavori di costruzione terminarono nel 1940 e l’inaugurazione avvenne proprio nel giorno delle celebrazioni in onore della Santa.
Collarmele è localizzato in una posizione strategica per gli amanti della natura e dell’escursionismo: il borgo si trova proprio adiacente al Parco Regionale del Sirente Velino, un territorio ricco di reperti storici, archeologici e culturali, immersi in scenari appenninici di grande valore. Nel parco, non è difficile intravedere lupi, orsi marsicani, cervi grifoni e corvi imperiali. Poco distante vi è poi la Riserva Naturale Monte Salviano, così denominata per il bellissimo fiore giallo che ricopre le sue dorsali assolate, creando distese dorate dove è possibile incontrare rari esemplari di farfalla Grande Esperia Grigia. Il grande Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise infine, è il vero paradiso per gli escursionisti, grazie alla sua fitta rete di sentieri e ai suoi paesaggi montuosi che regalano emozioni indimenticabili, in ogni stagione dell’anno.
Da gustare
La gastronomia di Collarmele segue la tradizione abruzzese, basata sulla pastorizia e sull’agricoltura, che vede il prevalente impiego di ingredienti “poveri” che in realtà proprio non lo sono. Le ricette tradizionali sono cucinate con i prodotti tipici che offre la terra, come i fagioli, gli spinaci selvatici, il farro, le cicerchie, il miele, le carni ovine, per arrivare ai prodotti più pregiati, come zafferano, tartufi e funghi. Anche i formaggi fanno parte della cucina tipica del borgo e nello specifico il Pecorino.
Tra le ricette principali troviamo le sagne, un impasto a pasta a base di acqua e farina, da gustare con i fagioli, con il tradizionale castrato nostrano o con sugo di vitello e maiale aromatizzati al tartufo. Proprio il tartufo, nelle sue differenti tipologie, è uno dei prodotti più rinomati di Collarmele: il tartufo nero pregiato, lo Scorzone o tartufo nero d’estate dall’odore dolciastro, il tartufo nero d’inverno o Moscato simile al tartufo pregiato, ma dall’odore più marcato, e infine il Tuber magnatum, dal profumo gradevole e aromatico.
Cosa fare
Dentro il centro abitato e immediatamente vicino ad esso, si può entrare in contatto con le 8 fontane di Collarmele, immerse nella natura e costantemente sgorganti di acqua limpida e potabile, collegate ottimamente da stradine selciate o asfaltate percorribili in macchina, bici o a piedi .
Due sono le feste del ricco calendario di eventi di Collarmele, che riuniscono tutto il borgo ed esprimono al meglio il suo vasto patrimonio di tradizioni, cultura e conoscenze: la festa della Madonna della Mercede il 23-24 settembre; la festa di Santa Felicita ed i sette Figli Martiri il 9-10 luglio.
La festa patronale di Santa Felicita richiama ogni anno tantissimi visitatori. La sera del 9 luglio le campane iniziano a suonare per invitare le persone a partecipare alla celebrazione della messa e alla processione lungo le vie del borgo. La serata prosegue con spettacoli pirotecnici e musica. Il mattino seguente la statua della Santa viene nuovamente condotta in processione e, durante il pomeriggio, si può passeggiare per le vie del borgo tra spettacoli, bancarelle ed esibizioni delle orchestre.
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