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Anticamente abitato da popolazioni di origine greca che convissero dal X secolo, con popolazioni emigrate dalla Dalmazia, il territorio è costellato da sorgenti di acque sulfuree così ricche da essere il fulcro dell’attuale centro termale

Il Borgo di Castelnuovo della Daunia

Il Borgo è circondato da querce e pinete e spruzzato dal giallo delle ginestre. Si presenta arioso con strade larghe e una vasta piazza centrale e con gli ampi spazi di Largo Imbriani e Piazza Canelli. Sono proprio questi slarghi, insoliti in un paese, che dando respiro alle ripide viuzze del centro storico, addolciscono il dislivello della collina e diventano elemento aggregante e distintivo dei tre principali quartieri dell’abitato: la Villa, Piazza Plebiscito e Piano della Maddalena.

A larghe strade fanno da cornice belle case e palazzi signorili; nel centro storico ben conservato ed anche fuori dall'abitato le numerose chiese e il loro ricco patrimonio d'arte, contribuiscono a narrare la storia civile ed ecclesiastica di questo Borgo Autentico.

 

La Storia

Castelnuovo della Daunia fu fondato in un clima di pacifica coabitazione da una comunità italo-greca già presente sul posto e da alcuni gruppi di "Schiavoni" popolazioni slave provenienti dall'Illiria (l'attuale Dalmazia). Il nome originario del paese fu Castrum Sclavorum o Castelluccio de’ Sclavis.

Tra il 1468 ed il 1476 si riversò nell’abitato un cospicuo numero di profughi albanesi, sfuggiti ai massacri compiuti nella loro terra dai Turchi. La difficile coabitazione di questi profughi con la comunità presente si protrasse sin oltre i primi decenni del 1500, quando gli Albanesi abbandonarono Castrum Sclavorum per popolare il vicino casale, l'attuale Comune di  Casalvecchio di Puglia.

Il 18 Aprile 1863 il paese acquisì il nome odierno su decisione del  Consiglio Comunale, che volle distinguerlo dai molti omonimi Comuni entrati a far parte dell’entità nazionale da poco acquisita aggiungendo a Castelnuovo la denominazione della Daunia.

Castelnuovo è stato, da sempre, sede di Mandamento. Vi operavano il Regio Giudice e vi funzionavano la Mastrodattìa (Ufficio Notarile) e la Bagliva, che si interessava delle cause civili minori, riguardanti le contravvenzioni al Bandi Baglivari e le pene pecuniarie per danni arrecati da persone e da animali.

Già nel 1551 esistevano in paese ospedali, e nel 1883 funzionavano 8 Scuole Municipali Primarie, 4 maschili e 4 femminili, frequentate da circa 400 alunni. Sul finire del 1800 gli agricoltori del posto potevano usufruire di un Monte Frumentario, per ottenere sementi o prestiti in denaro; funzionava altresì una Campagna Assicurativa per la tutela delle colture contro grandine e incendi.

Da vedere

Passeggiare con lentezza nel centro storico di Castelnuovo della Daunia permette di osservare svariate sfaccettature della storia cittadina e di constatare la volontà di preservare e recuperare con gusto e bellezza la qualità architettonica, urbanistica ed ambientale del Borgo e del suo vasto territorio.

La Chiesa Matrice è intitolata a Maria SS. della Murgia, Protettrice del paese. La sua costruzione ha avuto inizio nell’anno 1199 e la struttura della Chiesa ha subito nel tempo profonde trasformazioni, ingrandendosi di pari passo con lo sviluppo dell’abitato. L'imponente e massiccia torre campanaria fu eretta nel XIV secolo così come il portale sul fianco destro della Chiesa che sostituisce quello originario del secolo antecedente.

Interessanti sono il bel ciborio in pietra, del 1532, la fastosa Cappella intitolata alla Protettrice del paese, con stucchi del XVII secolo, la Cappella della Famiglia Tomaselli, con relativo cenotafio, del 1697, l’organo con balaustra e cantorìa, degli inizi del ‘600, la statua lignea del beato Urbano V Papa, di fine XVI secolo, il Crocefisso del XIV secolo e diverse belle tele, databili tra il XVII ed il XVIII secolo.

Del 1700 la Chiesa della Madonna Incoronata. Vi si conservano una bella statua lignea della Madonna Incoronata, degli inizi del XVIII secolo, la grande pala raffigurante la “Vergine Incoronata Regina tra i santi Donato Vescovo e Filippo Neri”, del 1707, e la pala de “Il Sangue Sparso”, anch’essa dei primi anni del 1700.

La Chiesa di San Nicola Vescovo è caratterizzata da un timpano curvilineo e da un agile campanile. Al suo interno si trovano opere pregevoli come la tela raffigurante i santi “Biagio, Nicola e Antonio Abate”, databile fine XVII, inizi XVIII secolo, la statua lignea della Madonna Addolorata, del XVIII secolo, e la statua a conocchia di San Nicola Vescovo, sempre del XVIII secolo.

La Chiesa della Maddalena e il Convento dei Frati Minori, vennero eretti nel 1579 grazie alla munificenza di don Francesco de’ Sangro, marchese di Castelnuovo. Lo stemma araldico della famiglia campeggia ancora oggi sulla cornice del quadro raffigurante la “Madonna con la Maddalena e il beato Oderisio de’ Sangro”, posto nell’abside, e sui peducci della volta che sovrasta l’altare maggiore. Nel corso del ‘700 le volte della chiesa  persero l’originaria semplicità delle loro linee, arricchendosi di motivi ornamentali a stucco che simboleggiano quanto fulgida e copiosa sia stata nei secoli la gloria dei de’ Sangro sotto i quali Castelnuovo divenne marchesato.

Di rilievo sono il ricco portale, proveniente dal diruto Convento di San Matteo in Scurgola, l’organo con balaustra finemente decorata, del 1703, la statua lignea dell’Immacolata Concezione del 1763, opera di Paolo Saverio Di Zinno, diverse tele di Benedetto Brunetti, databili tra il 1680 ed il 1685, ed altri interessanti dipinti del ‘600 e del ‘700.

Notevoli sono anche il bel chiostro cinquecentesco con la grande cisterna, e  la sala “G.B.Trotta”, al piano superiore del convento, dove è esposta tutta una serie di arredi sacri databili fine ‘600, inizi ‘900, e dove hanno trovato collocazione alcune tele del ‘700 e due ricchi reliquiari dei secoli XVII – XVIII.

Cosa fare

A Castelnuovo della Daunia ha sede un moderno ed efficiente impianto termale dove l'acqua minerale "la Cavallina" viene usata per fini terapeutici. Nello stabilimento, unico in Puglia per le cure idropiniche, si praticano varie terapie per la riabilitazione motoria in acqua nonché più tradizionali cure termali.