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Preservare la normalità: l’esperienza di Montepagano

08.06.21

La testimonianza dell’Associazione Vecchio Borgo di Montepagano (TE), che ha cercato di preservare la normalità anche nei momenti più difficili della pandemia.

Montepagano, cuore storico di Roseto degli Abruzzi (TE). Un Borgo Autentico che profuma di storia millenaria, costruito su un colle a 289 m di altitudine. Una terrazza panoramica che abbraccia il Mare Adriatico, i monti e le Vallate del Vomano e del Tordino. Tra i vicoli medievali e gli edifici di pregio si muove l’anima dell’Associazione Vecchio Borgo di Montepagano, che anche durante i mesi più duri della pandemia non si è mai fermata, sforzandosi di preservare una seppur delicata normalità. Abbiamo quindi raccolto la testimonianza di Anna Maria Rapagnà, Presidentessa dell’Associazione.

«Spesso in tutti questi mesi abbiamo ascoltato e letto frasi come "la pandemia rappresenta un'opportunità per riscoprire i borghi e le aree interne". Di sicuro, però, non pensavamo questo durante il lockdown, quando ci siamo scoperti tutti più deboli e soli, con i pochi servizi funzionanti che sono stati improvvisamente soppressi: ufficio postale, trasporto pubblico e approvvigionamento alimentare.

All’inizio della pandemia l'Associazione Vecchio Borgo di Montepagano ha quindi organizzato un trasporto con le auto private per far sì che gli anziani potessero riscuotere la pensione (prima che del servizio si facesse carico l’Arma dei Carabinieri), fare la spesa e dotarsi di mascherine. In tal senso alcuni volontari hanno insegnato loro come indossarle, dando altresì specifiche istruzioni sul distanziamento interpersonale da mantenere.

Il primo pensiero di tutti noi residenti è andato dunque agli anziani, così fragili e spesso inghiottiti dalla solitudine. Abbiamo cercato di tranquillizzarli affacciandoci ai balconi e alle finestre, rivolgendo loro uno sguardo, un gesto o una parola. Qualsiasi cosa che potesse infrangere il vuoto disumanizzante che li avvolgeva.

Con il tempo, poi, abbiamo notato un comportamento nuovo da parte degli abitanti del nostro capoluogo: diverse persone hanno cominciato a raggiungerci a piedi o in bicicletta. Dapprima per escursioni fugaci, poi per visite più lunghe e approfondite al nostro borgo storico, nato probabilmente come villaggio e trasformatosi in un secondo momento in una fortificazione durante il passaggio degli Ostrogoti.

Di fronte a questo improvviso e inaspettato interesse, abbiamo subito organizzato un corso di storia (dalle origini ai giorni nostri) e di vita reale dell’antico castello di Montepagano, grazie all’aiuto volontario di un insegnante in pensione. Un modo per fare conoscere il territorio, gli usi, i costumi, le tradizioni e le leggende, ma anche il patrimonio linguistico lessicale, i beni materiali e immateriali.

Durante i mesi estivi, poi, non potendo aprire al pubblico il Museo Comunale della Cultura Materiale che l'Associazione Vecchio Borgo gestisce, abbiamo sfruttato uno spazio all'aperto adiacente al Museo, esponendo a tema e a giorni alterni manufatti e materiale presenti all’interno. Abbiamo cercato di mantenerci creativi anche in autunno e nel periodo di Natale: alcuni giovani hanno infatti preparato (e poi esposto) presepi artistici con luci e alberi natalizi ravvivando così la piazza principale, le piazzette e i vicoli di Montepagano.

Non è mancata, ovviamente, la Befana, installata davanti all’ingresso del Museo e vestita con abiti tipici abruzzesi. Una fabbrica locale ha poi donato giochi didattici e giocattoli per i più piccoli, mentre alcune sarte in pensione, con la collaborazione di ragazze più giovani, hanno realizzato manufatti artigianali con materiale di riciclo.

Anche nei momenti più difficili della pandemia, insomma, abbiamo cercato di preservare quella normalità che per noi è fatta di patrimonio storico, di usi, di costumi e di tradizioni popolari, come in tutti i Borghi Autentici d'Italia. Se non si conosce il passato, dopotutto, difficilmente si affronta il presente per proseguire nel futuro.