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Riciclo: passi indietro per l'Italia?

08.10.15
Comuni Virtuosi lancia l'allarme: che l'Italia stia facendo dei passi indietro per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e in particolare il riciclo?

Questa è la questione che l'Associazione propone nell'analisi "Riciclo: indietro tutta?", che parte da una considerazione importante: mentre da un lato si sta diffondendo sempre più la sensibilizzazione verso il tema del riciclo dei rifiuti e dell'attenzione all'ambiente, dall'altra l'articolo 35 del decreto Sblocca Italia propone la pratica ormai obsoleta dell'incenerimento. Al contrario, non si parla di prevenzione e riduzione degli imballaggi, così come mancano riferimenti alla gestione dei rifiuti inquinanti, alla riduzione del consumo di risorse e alla promozione di servizi sostenibili per l'ambiente, elementi che sono ormai fondamentali per una corretta strategia green a livello nazionale. Si tratta inoltre di un atteggiamento non coerente con le direttive europee, che puntano sempre più verso una strategia di prevenzione e di uso efficiente delle risorse.

Sembra infatti una contraddizione la pratica della raccolta differenziata senza un effettivo recupero e riutilizzo del materiale, ma è importante considerare che il recupero e il riutilizzo dei rifiuti può essere davvero efficiente solamente se a monte è avvenuto un passaggio fondamentale, e cioè se la progettazione dei materiali è stata realizzata tenendo conto del contesto in cui il bene viene utilizzato e smaltito (ovvero se considera gli attori della filiera, la gestione dei rifiuti, il tipo di impiantistica diffusa, eccetera).

In questo contesto spesso si riscontra un altro grave problema che riguarda la produzione degli imballaggi: spesso in fatti molte aziende promuovono i propri prodotti come sostenibili e innovativi perché realizzati usando fonti rinnovabili, ma raramente si dice che questi stessi prodotti, a fine vita, non saranno recuperabili e finiranno per ingrossare la mole di rifiuti che non possono essere riciclati. Tutto questo nonostante ci siano già diversi strumenti a disposizione delle aziende produttrici, che però evidentemente non vengono utilizzati a sufficienza.

Occorre dunque un cambio di rotta. Puntare sulla prevenzione e su una strategia completa che tenga conto  di ogni passaggio di progettazione/produzione/smaltimento/riuso degli imballaggi. Per allinearsi con i criteri UE e con la tendenza sempre più marcata che porta i cittadini a prestare attenzione a queste questioni di importanza fondamentale per il futuro di tutti.

Per approfondimenti, l'articolo originale di Comuni Virtuosi è a questo link.