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Localizzato nell'estremo lembo della Puglia meridionale, nel cuore delle Serre Salentine, il centro di Ruffano, con la sua frazione di Torrepaduli, non raggiunge i 10.000 abitanti.

Il Borgo di Ruffano

Ruffano è una delle realtà più apprezzate del Salento per l'amenità del paesaggio circostante, vivacizzato dalle rugosità subcollinari, e per l'armonia architettonica del nucleo storico. La cordialità, lo spirito di accoglienza e la solarità della popolazione locale sapranno regalarvi momenti irripetibili ed indimenticabili.

La Storia

Le origini di Ruffano sono incerte e affondano nella notte dei tempi. Il sito è stato frequentato fin dalla preistoria, come è stato rilevato dai rinvenimenti della località rurale di Manfio. Secondo la tradizione, il suo toponimo è riferibile al centurione romano Rufus, che avrebbe avuto in sorte questa terra in età romana.

L'attuale centro storico avrebbe avuto una sua prima organizzazione nel Basso Medioevo, quando la Terra, con le mura e il fortilizio, avrebbe rappresentato l'elemento di congiunzione tra i Casali di San Marco (a sud) e quello di San Foca (a nord).

Territorio permeato di grecità, fu uno dei feudi più rappresentativi di Terra d'Otranto, che passò in Età Moderna ai Brancaccio, potente famiglia napoletana, poi ai D'Amore di Ugento e, infine, ai Ferrante. Nobiltà di spicco, insomma, che ha lasciato tracce indelebili nel patrimonio della comunità. La storia di Ruffano si intreccia con quella della frazione di Torrepaduli, il cui toponimo deriva dall'antica presenza di una o più torri e di aree paludose che caratterizzavano il sito nel passato.

Da vedere

Il centro storico di Ruffano e della frazione di Torrepaduli custodiscono veri e propri gioielli di architettura gentilizia: i palazzi Pizzolante (sec. XVIII); Licci (sec. XVIII); Castriota-Scanderbeg (secc. XVI-XVIII); D’Urso (sec. XVIII); Villani (1790).

Palazzo Villani e monumento ai caduti Vittoria Alata

Non mancano architetture legate alla civiltà contadina, come le numerose masserie, pajare e “truddhi”, disseminati nelle campagne circostanti. Tra i trulli riveste notevole importanza il “Trullo Ferrante” che risulta tra i più importanti della Puglia per dimensione.

Trullo Ferrante

Tra le masserie, alcune delle quali sono state adibite a strutture ricettive, è da segnalare la seicentesca Masseria Mariglia - Città della Domenica, complesso oratoriale caro al servo di Dio Tonino Bello Vescovo.

Palazzi, case a corte, corti plurifamiliari si articolano tra slarghi e piazze, mentre l'economia olearia è racchiusa nel ragguardevole numero di frantoi ipogei disseminati nel centro storico. Anche il patrimonio religioso-devozionale è molto ricco e raggiunge il suo culmine nel Santuario di San Rocco di Torrepaduli, meta di incessanti pellegrinaggi da secoli.

La chiesa della Madonna della Serra, localizzata sulla Serra di Ruffano a 170 m.l.m., è inserita in un contesto paesaggistico-ambientale di pregio. La cappella, sin dal medioevo, ha visto sostare i numerosi pellegrini diretti al Santuario di Leuca, tappa pertanto legata alla via leucadense e francigena.

Nel cuore dei due centri storici spiccano le chiese matrici: la chiesa dell’Immacolata in Torrepaduli, d’impianto cinquecentesco con i bellissimi portali di pietra risalenti uno al 1588 e l’altro al 1603, e la settecentesca chiesa della Natività di Beata Maria Vergine di Ruffano, che rappresenta un eccellente esempio di architettura barocca. Al suo interno si possono ammirare i numerosi altari finemente intagliati nella duttile pietra leccese e le numerose e grandi tele del pittore ruffanese Saverio Lillo (1734-1796). 

Chiesa della Natività Beata Maria Vergine di Ruffano
Chiesa natività B.M.V._Saverio Lillo_Miracolo della Mula_ 1773

 Da visitare i recenti scavi sottostanti la Chiesa della Natività che hanno portato alla luce le fondamenta di abitazioni medievali, le fosse di sepoltura e un cimitero di epoca bizantina (IX-X secolo).

Cripta Chiesa della Natività B.M.V

La cultura orientale palpita ancora negli affreschi delle cripte del Crocifisso e di San Marco, grotte naturali adibite a luoghi di culto. Notevoli il seicentesco convento dei Cappuccini, il Castello Brancaccio, trasformato in dimora signorile, e la scultura della Vittoria Alata del ruffanese Antonio Bortone (1844-1938), uno degli scultori italiani più apprezzati fra l'Ottocento e il Novecento, nella cui casa natale-museo sono conservate altre opere autografe.

Cripta San Marco
Cripta del Crocifisso

Da visitare inoltre la Pinacoteca comunale (con una numerosa collezione di opere d’arte contemporanee); la Biblioteca comunale “don Tonino Bello” (con un fondo librario a partire dal XVI secolo); il Museo naturalistico della Madonna della Serra; il Museo della Ceramica (adiacente agli scavi della chiesa matrice di Ruffano); il Museo della Civiltà Contadina di Torrepaduli.

In continuità con la tradizione sono i laboratori artigianali della ceramica, del rame, dei pizzi e dei merletti, del ricamo, dell'intreccio, del tamburello, dove non mancano aspetti innovativi.

Da gustare

I prodotti locali sono legati alle colture tradizionali dell'ortofrutta, dell'olivo e del grano, ma è soprattutto l'olio extravergine di qualità ad avere una certa preminenza produttiva. Vale la pena di indicare anche "lu lacciu de Turre" (il sedano di Torrepaduli), che agli inizi del Novecento, veniva piantato nelle aree acquitrinose della frazione. Oggi costituisce un prodotto di eccellenza del territorio ed è stato inserito nell'elenco nazionale dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).

Da assaporare i “Ciciri e Tria cu li frizzuli” (ceci con pasta fresca e fritta); i “pezzetti di cavallo” (spezzatino di carne di cavallo al sugo aromatizzata con pepe e alloro); i “cecamariti” (frittelle con verdure di stagione); la “scurdijiata” (verdure, legumi, pane fritto); fave con il cappotto; pietanze tutte cotte nella ceramica di produzione locale. Non mancano i dolci con pasta di mandorle e i “caranciuli”, dolci tipici natalizi.

 

Cosa fare

Con le sue feste e i suoi riti, la devozione scandisce il tempo e anima la vita della comunità. Fra gli eventi più importanti di Ruffano si annoverano quello del patrono, Sant'Antonio da Padova (11-13 giugno), e quello di San Marco (25 aprile), per i quali l'omaggio è in pompa magna: la fiera, le luminarie, la banda e i fuochi pirotecnici regalano atmosfere nuove, lontane dalla frenesìa della quotidianità.

Per il Santo di Montpellier, la frazione di Torrepaduli richiama molti fedeli, devoti e turisti.  Nella notte della festa di San Rocco, tra il 15 e il 16 agosto, nel piazzale antistante il Santuario si svolgono le tradizionali "ronde" con la "danza dei coltelli" o "danza scherma" al ritmo della pizzica.

Con "Cortili aperti" (maggio) si celebrano la bellezza e la particolarità del centro storico di Ruffano, dei suoi palazzi e delle case a corte. Al di là del portale di accesso, è possibile scoprire l'anima verde dei giardini privati, veri scrigni d'arte e di tesori.

Nel periodo natalizio, è allestito il presepe vivente presso la sede del Museo di Civiltà Contadina di Torrepaduli, in cui vengono proposti antichi mestieri ormai scomparsi.

Nel corso dell'anno, l'offerta culturale soddisfa... i palati più esigenti! L'Amministrazione Comunale, in collaborazione con le Associazioni locali, organizza stagioni teatrali, eventi enogastronomici, incontri culturali, visite guidate, manifestazioni sportive, corsi sull'artigianato e concerti...