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Laino Borgo è il primo borgo calabrese che si incontra provenendo in auto da Nord sulla A2 del Mediterraneo. Il suo territorio è parte integrante del Parco Nazionale del Pollino che dal 2015 è riconosciuto come Geoparco Mondiale Unesco.

Il Borgo di Laino Borgo

Circondato da due fiumi, il Lao e il Iannello, e dalla rigogliosa vegetazione che ne abbellisce le sponde, Laino gode di un clima fresco e gradevole anche nelle torride giornate estive. E' un luogo ricco di storia e tradizioni secolari e vanta un patrimonio artistico-culturale formato da un Sacro Monte del XVI secolo, numerose chiese e portali in pietra.

 

La Storia

I numerosi ritrovamenti (tombe, monete e vasi) consevati in vari Musei nazionali ed europei, fanno risalire le origini di Laino Borgo all'antica città di Laos (VI sec. a.C.) fiorente colonia della Magna Grecia. Saranno però gli scavi archeologici in corso a dare la definitiva risposta sulle sue origini.

I primi segni storici risalgono alla dominazione Bizantina e Longobarda, ma ciò che ha influenzato il borgo fu la diffusione del monachesimo greco-bizantino che portò anche alla costruzione della chiesa di S. Maria la Greca.

A seguito della guerra tra Longobardi e Bizantini, la terra di Laino diventò capoluogo di uno dei sette gastaldati più importanti dell’Italia meridionale. In seguito, il gastaldato di Laino fece parte del Principato di Salerno, per poi passare sotto il dominio della famiglia Sanseverino che sosteneva gli Angioini. Nel 1497 passò sotto il dominio degli Aragonesi e nel 1500 Federico d’Aragona vendette il feudo  a Ferrante De Cardenas che divenne così Marchese di Laino.

Agli inizi dell’Ottocento, con l’abolizione della feudalità e la caduta dei Borboni, i francesi entrarono a Laino e nel 1860 si ebbe l’annessione al Regno di Sardegna.

Dal 1929 al 1947 i Comuni di Laino Borgo e Laino Castello furono riunificati col nome di Laino Bruzio.

Dal 1947 Laino Borgo è comune autonomo.

 

Da vedere

Il Sacro Monte di Laino Borgo dista circa due chilometri dal centro abitato e dallo svincolo dell’autostrada A2. Dedicato alla Vergine Addolorata o Madonna dello Spasimo, il complesso devozionale è da sempre conosciuto con il nome di Santuario delle Cappelle per la presenza di 16 cappelline, piccoli edifici in struttura semplice, costruite e decorate in diverse fasi a partire dal 1557, anno in cui il devoto lainese Domenico Longo, di ritorno dal pellegrinaggio in Terra santa, inizia la costruzione delle edicole in un terreno di sua proprietà.

Considerate le difficoltà di compiere un viaggio in quei luoghi anche per l’espansione dell’Impero Ottomano nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente, desiderio del pio ideatore fu quello di consentire a tutti di realizzare “un pellegrinaggio sostitutivo” in un luogo più accessibile della Terra santa del XVI sec., farsi un’idea dei principali luoghi sacri di Gerusalemme e Betlemme, e lucrare le indulgenze.

Una delle cappelline costruite dallo stesso Longo nel 1589 e dedicata alla Madonna dello Spasimo, nel secolo XIX fu inglobata nella chiesa principale quasi a formarne l’altare maggiore.

All’interno delle edicole si possono leggere frasi tratte dal vangelo o dagli appunti del devoto lainese e ammirare suggestivi affreschi restaurati nel 2019 ad opera del prof. L. Casamenti dell’Università di Firenze.

Con suo testamento D. Longo lasciò tutto alla Chiesa matrice di S. Spirito chiedendo al Clero la celebrazione di una Messa cantata, almeno una volta all’anno, nel mese di Settembre.

Ed ecco che, da allora, la terza domenica di Settembre si celebra una solenne festa in onore della Vergine Addolorata e durante la partecipata processione vengono portati in testa dai fedeli i “cinti votivi” di diverse forme, realizzati con numerose candele e fiori di carta colorata che aggiungono una nota di colore e di folklore alla funzione. 

La Chiesa S.Spirito ospita la cappella dedicata al  Beato Pietro Paolo Navarro nato a Laino Borgo da una famiglia nobiliare il 25 dicembre 1560. Ordinato sacerdote nel 1585 andò in India e Giappone per evangelizzare quelle terre. Durante le persecuzioni contro le opere missionarie in Oriente venne imprigionato per undici mesi e condannato al rogo il 1 novembre 1622.  Fu beatificato il 6 luglio 1867 dal Pontefice Pio IX.

Da gustare

La cucina tradizionale lainese ha origini contadine. Nei diversi locali del posto si possono degustare primi piatti  fatti con prodotti genuini che vanno dai funghi ai fagioli (poverello bianco): Lagani e fasuli, Cavatieddi, Rascatieddi conditi con sugo di caprettone

I secondi sono prodotti con ottima carne ovina, bovina e suina allevata dai contadini di Laino, e ancora salumi e formaggi di produzione locale. Tra i piatti tipici:  “zafarani cruschi” (peperoni croccanti), “zafarani chini” (peperoni ripieni), “patani e zafarani” (patate e peperoni). Inoltre si può assaggiare, preparato in diversi modi, il famoso aglio del posto,  rinomato per le sue molteplici proprietà benefiche.

E per finire i dolci: bocconotti, sospiri, pesche, fritto di nocciole, “cannariculi”, “purciddati”.

Cosa fare

Gli sportivi audaci  possono avventurarsi alla scoperta delle fantastiche gole del Lao, discesa rafting della durata di 5 ore circa. Quelli non ancora pronti per questa lunga avventura, possono  scegliere di percorrere un breve tratto del fiume, sempre in gommone, ma dalla durate di 2 ore circa.

Si possono fare kayak, packRaft, canyoning o anche una partita di paintBall sulla riva del fiume Lao. Il torrentismo e il trekking sono "prerogativa" del fiume Iannello.

I diversi monti che circondano la valle offrono escursioni in ambienti incontaminati.

Per i più piccoli e non solo, a pochi chilometri dal centro storico, tra liane e passerelle sospese in aria e con percorsi di differenti difficoltà, c'è il “Parco Avventura”, situato tra alberi centenari.

La visita del centro storico, tra le viuzze tra loro intersecate, permette di ammirare i numerosi portali in pietra realizzati da artigiani locali.

I principali eventi a Laino Borgo

Carnevale delle Valli. Laino Borgo è capofila del Carnevale delle Valli, un carnevale interregionale organizzato in rete con i paesi limitrofi, con sfilate che precedono l’ultimo giorno di carnevale. Ogni anno viene poi sorteggiato  il Borgo dove i carri allegorici di tutti i paesi sfileranno la domenica prima di Carnevale.

La “Focarazza” di San Giuseppe, o meglio falò in onore del Santo, si svolge il 18 marzo di ogni anno. In questo giorno vengono allestite tavolate per la degustazione dei prodotti tipici locali (lagane e ciciri)

La Giudaica è una rappresentazione a cadenza biennale che si svolge nel giorno del Venerdì Santo con il processo, la condanna e la crocifissione di Gesù. E' una delle più antiche ed interessanti rappresentazioni del teatro popolare itinerante del meridione d’Italia. La tradizione si pensa abbia origine nella prima metà del XVII secolo.

L’intero testo è tratto da un manoscritto del ‘600 di un noto prelato, Bartolomeo Morone, stilato  dopo che il lainese Domenico Longo si era recato a Gerusalemme con il proposito di studiare il teatro dei giorni della Passione di Gesù per farne riproduzione a Laino alla scopo di perpetuarne i riti.

Così avvenne, da allora gli abitanti del paese continuano a far rivivere, il Venerdi Santo, scene ed episodi legati alle ultime ore della vita terrena di Gesù. 

Attraverso 19 scene si rivive ogni volta la Passone di Cristo dall’Ultima Cena al tradimento di Giuda e alla cattura, dal processo alla Corte di Pilato alla Flagellazione, dopo il commovente incontro con Maria e la Veronica si arriva al Calvario per la Crocifissione di Gesù insieme ai Ladroni.

L’altra particolarità della rappresentazione è il carattere itinerante, le varie scene si svolgono nei diversi luoghi del paese ritenuti più idonei e l’intera manifestazione dura circa sette ore.

La Giudaica, emblema di tutte le sacre rappresentazioni della Passione di Cristo,  si svolge attraverso una fitta serie di azioni concatenate tra loro, che la gente segue minuto per minuto partecipando come protagonisti o come popolo che segue il percorso doloroso, come accusatore o difensore di Gesù e tutti in costume d’epoca.

Anche chi assiste diventa parte integrante della rappresentazione e anche se conosce già gli attori e la triste vicenda, viene rapito da ogni singola scena che ogni volta suscita forti emozioni.

Prima settimana di giugno. Festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova con tradizionale taglio di grossi alberi e trascinamento della “ntinna”, tronco più grande  in onore del Santo. Processione e concerti serali.

Il 7 luglio si svolge la Festa in onore del Beato Pietro Paolo Navarro, patrono civile del paese.

Il mese di agosto è denso di attività. Concerti vari e manifestazioni allietano le serate. Il 12 e 13 agosto c'è il palio “cu i ciucci”, una delle manifestazioni folkloriche piu’ partecipata e coinvolgente; due giorni durante i quali la comunità si presenta nei suoi sette rioni e sfila al ritmo di tamburi.

Ogni rione la sera prima della corsa allestisce lunghe tavolate per degustare pietanze tipiche del paese, allietate da musica e balli all'insegna della convivialità.

A settembre si svolge la Festa in onore della Madonna dello Spasimo  detta anche Madonna delle Cappelle. Una delle festivita’ piu’ sentite del luogo. La Madonna  viene portata in processsione dal Santuario al paese  e per tutta la settimana antecedente la festa nella Chiesa Madre si celebrano i riti liturgici propri del settenario in onore della Vergine Addolorata.

La terza domenica di settembre viene riportata nella sua dimora e li, per tutto il giorno, si alternano i festeggiamenti religiosi e civili.

I fine settimana autunnali sono allietati da varie sagre.