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Forni di Sotto sorge nel territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, la più grande oasi verde protetta della Regione che, con quasi 37.000 ettari di terreno, è dal 2009 patrimonio mondiale dell’Unesco.

Il Borgo di Forni di Sotto

Forni di Sotto è diventato un centro turistico del Friuli Venezia Giulia per le splendide passeggiate sulle vallate, per l'appartenenza al Parco Naturale, per la trasformazione urbana ed architettonica che negli ultimi anni è stata data al centro cittadino; per il richiamo del cibo locale, degli attraenti rifugi, delle malghe, dei faggi, dei larici ed abeti. È il Comune più esteso della Carnia e fra i più estesi dell’intera provincia di Udine e, grazie alle sue alture che variano dai 700 a un massimo di 2478 mt, rappresenta una località di villeggiatura sia estiva che invernale.

La Storia

Forni di Sotto vanta lontane origini romane, come testimoniato da recenti ritrovamenti di monete e di necropoli ma, il territorio, sarebbe stato frequentato già in epoca preromana.

Il nome Forno, attualmente Forni, deriverebbe dalla presenzaForni di Sotto sorge nel territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, la più grande oasi verde protetta della Regione che, con quasi 37.000 ettari di terreno, è dal 2009 patrimonio mondiale dell’Unesco. di numerose miniere sul territorio, da cui sarebbero derivati i nomi dei villaggi Forni di Sotto e Forni di Sopra. Nel 1326 entrambi i villaggi divennero feudo della nobile famiglia friulana dei Savorgnan (da qui il nome Forni Savorgnani che indica entrambi i comuni) che mantennero il dominio fino al 1797, anno della caduta della Repubblica di Venezia.

I feudi entrarono a far parte dei possedimenti degli Asburgo e tornarono all’Italia nel 1866. Popolo estremamente combattivo quello dei fornesi che nel corso dei secoli si batterono strenuamente per l’autonomia dei propri villaggi e per l’indipendenza del Friuli e del Veneto.

Venne incendiato il 26 maggio 1944 dalle truppe tedesche e, in seguito alla ricostruzione, acquisì l’aspetto di un paese moderno e illuminato, nonostante la gravissima perdita architettonica abbia causato una perdita incolmabile.

Forni di Sotto vista

 

Da vedere

Forni di Sotto si distingue per essere un Comune green, per l’attenzione rivolta da anni all’utilizzo delle energie rinnovabili, attraverso la realizzazione di impianti a biomasse, di impianti fotovoltaici e di centraline idroelettriche, il tutto per l’abbattimento dell'anidride carbonica a salvaguardia della salute degli abitanti e dei visitatore.

Tutto questo rende il borgo carnico una località piacevole, moderna e sostenibile in continua evoluzione, per cercare di resistere allo spopolamento della montagna e nel contempo ripopolare soprattutto in periodo estivo le malghe e gli stavoli in quota.

Caratteristiche ed impegno hanno reso il Comune carnico, un borgo tranquillo, pulito, immerso nel verde e nella quiete ai piedi delle Dolomiti Friulane in cui trascorrere giorni di serenità, lontano dal traffico, dallo smog, dall’inquinamento e dalla frenesia.

Alcune testimonianze storiche sono sopravvissute all’incendio del 1944, tra queste le caratteristiche fontane del paese, di Treddo, di Basella Vico, tutte risalenti all’Ottocento e considerate tra le più belle della Carnia; è curioso ricordare che proprio una di queste fontane, precisamente quella di Baselia, è stata scelta anni fa dall’allora Provincia come monumento da riprodurre e donare ad una città Canadese, scelta come emblematico simbolo della nostra terra.

All’interno della chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rosario è custodita un’importante statua lignea di Domenico da Tolmezzo, e nella chiesetta campestre di San Lorenzo è possibile ammirare gli affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo (1942), originario di Socchieve e pittore attivo tra il Friuli e il Cadore.

L’ambiente e il paesaggio sono una delle maggiori attrazioni di Forni di Sotto, circondato, nelle sue vallate, dalle prime Dolomiti che primeggiano, in alto, illuminando talvolta di grigio perlato altre di rosa, il nostro cielo.

La ricostruzione della teleferica della Val Poschiadea, oggi purtroppo dismessa per problemi di sicurezza, rappresentava un manufatto di archeologia forestale che, fino agli anni sessanta, veniva utilizzato per trasportare a valle il legname tagliato nei boschi più lontani e impervi. La teleferica è costeggiata da un suggestivo percorso segnalato collegato alla Mostra “Le tipologie Forestali del Parco” allestita presso il Centro Visite del Parco naturale delle Dolomiti, situato nel centro del borgo Baselia.

Le vie del borgo si prestano per curiose passeggiate tra i vicoli più stretti addobbati e colorati da fiori ed opere artigianali di legno, fino a libere passeggiate nelle vallate che accompagnano lo sviluppo urbanistico del paese, costeggiato a sud dal fiume Tagliamento.

Da gustare

piatti tradizionali di Forni di Sotto si basano su prodotti offerti dalla terra e comprendono soprattutto polenta, legumi, derivati del latte, carne e uova. Anche gli insaccati sono un prodotto estremamente diffuso.

Tra le ricette tradizionali le più diffuse sono: frico con polenta, formaggio fritto con patate accompagnato dalla polenta che ne esalta il sapore; insalata di tarassaco con il lardo e frittata con le erbe, dove all’uovo vengono aggiunti diversi tipi di erbe tra cui il silena vulgaris, i turioni di pungitopo, il tarassaco e le punte di ortica.

 

Cosa fare

Le attività che caratterizzano maggiormente Forni di Sotto sono quelle a contatto con la natura. Il Sentiero Val Poschiadea e Forcella Lareseit si snoda tra la vallata dell’alto Tagliamento e quella dell’alta Valcellina per risalire poi nella Val Poschiadea.

Un altro evento sportivo che si svolge durante l’estate è la “Marcia dell’Amicizia”, una corsa che percorre sentieri e piste di fondovalle, adatta sia ad adulti che a bambini, che unisce non solo idealmente i due Forni in un simbolico legame di amicizia ormai consolidato.

A ferragosto si svolge da decenni la “Fieste dal Pais”, occasione perfetta per conoscere la gastronomia del territorio e per reincontrare i numerosi migranti e turisti che affollano la località in quel periodo.

 

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