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Borutta è un piccolo borgo nel cuore del Logudoro, area centro – settentrionale della Sardegna, noto per l’antica e maestosa Abbazia medievale di San Pietro di Sorres, tra le più importanti chiese romaniche dell’Isola. 

Il Borgo di Borutta

Di origine medievale, il borgo di Borutta si sviluppa lungo la valle del Rio Frida, a sud del Monte Pelau.

Caratteristiche abitazioni sorgono lungo i viottoli del centro storico sui quali si affacciano donne e uomini in abiti tradizionali fotografati nella loro quotidianità da colorati murales

Suggestive sono le antiche fonti ottocentesche di “Cantaru” e “Funtana”, ancora oggi utilizzate dalla popolazione così come il lavatoio pubblico. 

La Storia

Le testimonianze archeologiche presenti nel territorio attorno a Borutta ne attestano l’antichità. Un primo insediamento abitò la grotta naturale “Ulàri” nel neolitico recente (3500 a.C.), periodo al quale sono ascrivibili alcuni reperti come asce, manufatti in selce e ossidiana, stoviglie e ossa umane, oggi conservati nel museo archeologico di Cagliari. 

I numerosi nuraghi sparsi nel territorio testimoniano la presenza umana in età preistorica. Ma è in epoca più recente che sorse il villaggio denominato anticamente Gruta, grotta. 

Sopra la grotta Ulàri si trova Monte Sorrano, località di notevole importanza per la scomparsa città di Sorres (o Sorra) che fu sede vescovile e che insieme al villaggio di Borutta appartenne alla curatorìa del Meilogu nel Giudicato di Torres. 

Con la caduta del giudicato (1259) la città di Sorres passò alla signoria dei Doria prima e agli aragonesi poi, sotto i quali divenne un feudo. La popolazione di Sorres, sopravvissuta ai massacri che caratterizzarono il periodo aragonese, si riversò sul piccolo centro di Borutta prima ancora che la città di Sorres fosse rasa al suolo (1388). Borutta divenne così la nuova residenza del vescovo; la Diocesi venne poi soppressa ed unita a quella di Sassari nel 1503. 

Da vedere

Le vicende storiche dell’abitato caratterizzano il borgo di Borutta anche dal punto di vista archeologico e naturalistico.

Numerosi i luoghi di interesse da visitare. Spicca tra tutti la Chiesa di San Pietro di Sorres, basilica di età romanico – pisana, fra le più conosciute dell’Isola per via della varietà dei motivi ornamentali. L’edificio medievale, in conci di calcare e pietra vulcanica, sorge su un colle dominante l’ampio panorama della vallata sottostante. Sui resti dell’antico episcopio nel 1953-54, si aggiunsero i fabbricati in stile neoromanico di un monastero benedettino.

Diversi reperti archeologici, rinvenuti nell’area dell’antica diocesi, sono oggi conservati all’interno del Museo della Cattedrale di San Pietro di Sorres, istituito di recente nei locali della foresteria del monastero. L’esposizione permanente testimonia la presenza dell’uomo nel sito di Sorres e nel territorio di Borutta dal Neolitico medio ai giorni nostri. I percorsi espositivi permettono di affrontare diverse tematiche come la storia dell'evangelizzazione in Sardegna, la storia altomedievale riferita al periodo di dominio Vandalico e Bizantino, la storia della Diocesi di Sorres in periodo Giudicale, Aragonese e Spagnolo con un’attenzione particolare alle vicende legate alla costruzione della Cattedrale e agli aspetti artistici ed architettonici.

Nel pendio sottostante la chiesa si trova Sa Rocca Ulàri, grotta di grande interesse sia dal punto di vista storico, in quanto luogo che ospitò il primo insediamento umano di Borutta, sia da quello naturalistico. Davanti al centro abitato di Borutta si apre una bancata di rocce calcaree con un’età compresa tra i 7 e i 12 milioni di anni . Centonovanta metri di lunghezza corrono lungo la galleria principale che collega i due ingressi della grotta. La cavità è popolata al suo interno da una grande e notevole colonia di pipistrelli, cinque specie, che la utilizzano in diversi periodi e diverse fasi ecologiche: per il letargo invernale, per il transito stagionale, per la riproduzione e per l’accoppiamento e pertanto svolge nell’arco dell’anno varie funzioni, tutte fondamentali per la vita dei chirotteri. Nel periodo estivo ospita la più grande colonia di riproduzione della Sardegna. I depositi di guano, escrementi da loro prodotti accumulati nei secoli, divennero una risorsa e a partire dalla seconda metà dell’800 la grotta è stata interessata dall’estrazione di guano, che veniva commercializzato per essere utilizzato come concime ad uso agrario.

 

Da gustare

Semplicità e genuinità caratterizzano la cucina di Borutta rispecchiando le caratteristiche della cucina del Logudoro Goceano, gustosa e molto saporita, lontana da sofisticazioni e dedita alla più antiche tradizioni.

Ogni preparazione porta con sé i processi della lavorazione tramandati oralmente e rispettosi dell’ambiente del ritmo delle stagioni.

Nel borgo di Borutta vengono prodotti, a livello familiare, alcuni dolci tipici sardi come pabassinos, tericas, casadinas, anicinos, galletinas, pabassinos moddhes e pani speciali come cozulas de berdas, cozulas de regotu.

Cosa fare

Numerose sono le attività realizzate nel corso dell’anno per valorizzare, anche dal punto di vista turistico, il piccolo centro del Logudoro.

Fra gli appuntamenti più importanti si segnala la Bastida di Sorres, manifestazione giunta alla sua settima edizione che richiama ne borgo numerosi visitatori. Voluta fortemente dall’amministrazione comunale, la manifestazione che si tiene ad agosto, vuole raccontare la storica battaglia del 1334, con la quale i Doria tentarono di conquistare l’antica fortezza di Sorres, caduta in mano degli Aragonesi. Diversi giorni di attività, cultura e musica immersi nel medioevo tra mostre, laboratori e spettacoli. Una rievocazione storica da vivere in prima persona. 

Tra le varie festività che animano la comunità di Borutta grande importanza riveste la festa dedicata a San Pietro di Sorres, particolarmente sentita dall’intero paese. Il 29 giugno partendo dalla chiesa parrocchiale, uomini e donne con gli abiti tradizionali e a cavallo, percorrono le vie del centro sino a raggiungere il monastero nell’area dell’antica città di Sorres, vicino all’antica Cattedrale.