A Borgagne il rito della Focara e la lingua di Sant'Antonio
Il piccolo centro, frazione di Melendugno, si prepara a vivere l'appuntamento con la tradizione della Focara, un'antica ricorrenza legata ai festeggiamenti di Sant'Antonio di Padova.
Nel Borgo Autentico di Borgagne si rinnova l'antico rito della Focara della lingua di Sant'Antonio di Padova. L'atteso evento nella frazione di Melendugno si svolgerà il 15 febbraio a partire dalle 18.30 presso l'oratorio in via Lecce. Il programma prevede la partenza della Processione alle 18.30 seguita dalla Santa Messa all'Oratorio alle 19.
Alle 20 la benedizione e l'accensione della Focara. Dopo questo momento, spazio al concerto e all'esibizione dei Tv Color.
Nato come rito pagano legato alle attività di potatura delle piante, la Focara è una sorta di falò fatto di cumuli di fascine preparato in quasi tutti i comuni del Salento. Oggi questo rito ha assunto un significato più che altro religioso e nel Borgo Autentico di Borgagne, celebra in particolare la ricorrenza della famosa lingua di Sant’Antonio, che si festeggia il 15 febbraio. Secondo la tradizione, la festa commemora quanto accaduto nel 1263 quando, il Santo (patrono di Borgagne), fu disseppelito per essere trasferito in una nuova chiesa. In quell'occasione i resti del Santo, deceduto trent'anni prima, furono tutti trovati ridotti in polvere tranne la sua lingua, ancora intatta. La preparazione di questo rituale coinvolge tutta la comunità e la celebrazione è accompagnata anche da eventi collaterali di festeggiamento.
Borgagne deriva da Borgo d’Agne, cioè Borgo dell’agnello, come già nel XIV secolo veniva chiamata questa località, caratterizzata da attività prettamente agricolo-pastorizia. Questo piccolo borgo vanta nel suo centro storico la presenza delle tradizionali “case a corte”, complessi abitativi in cui si svolgevano gran parte delle attività quotidiane e lavorative, e delle masserie a torre o fortificate, risalenti al XVI secolo. Il castello Petraroli, eretto nel 1497 dal barone Belisario Petraroli, svetta nel centro storico. Simboli di un antico passato anche la Chiesa Madre Presentazione del Signore risalente alla fine del XVI secolo, e la Chiesa della Madonna del Carmine datata 1619.
"Una lingua di fuoco s'innalza in una sera d'inverno e si rinnova che sia un buona anno. Oggi per noi la lingua di Sant'Antonio rinnova l'invito all'ascolto della Parola che illumina la vita. La luce è venuta nelle tenebre e le tenebre non hanno prevalso. Abbiamo sempre bisogno di ritrovare forza e speranza attorno al fuoco. Nella fiamma il tempo stesso si mette a vegliare. Sì, chi veglia davanti alla fiamma non legge più. Pensa alla vita. Pensa alla morte. La fiamma è precaria e vacillante. Questa luce basta un soffio ad annientarla, una scintilla a riaccenderla. Sant'Antonio, insigne predicatore, interceda per noi". (Gaston Bachelard)
Nel video di seguito una descrizione della Focara attraverso i ricordi di nonna 'Ntonia