12.02.2018
Alessandria del Carretto (CS): la tradizione del Carnevale
Nel borgo autentico calabrese, ritorna l'atteso appuntamento con il Carnevale, una festa antica che riunisce la comunità del paese e numerosi visitatori attorno alla tradizione delle maschere de i "Połëcënellë"
Sabato 10 e domenica 11 febbraio nel borgo autentico calabrese di Alessandria del Carretto ritorna l’appuntamento con la tradizione del Carnevale. L’evento è uno dei più antichi di tutto il Sud Italia e mette in scena un vero e proprio spettacolo teatrale greco in un clima di festa, in attesa dell’arrivo della Primavera.
La due giorni dedicata al Carnevale prenderà il via sabato 10 febbraio alle 21 con il ballo in maschera a Palazzo Chidichimo, domenica 11 dalle ore 14 spazio alla vestizione e alle 16 sfilata delle maschere. La manifestazione è infatti caratterizzata da una maschera magica, dalla storia controversa, che richiama nel borgo l'attenzione di studiosi, fotografi e semplici curiosi. I "Połëcënellë" (I Pulcinella) con il loro colorato e prezioso abito, sfilano per le vie del paese esibendosi in danze propiziatorie affascinando i visitatori e la stessa comunità.
La storia: secondo la tradizione, i Połëcënellë Bielle rappresentano la figura dei Belli, l'apollineo, l'impulso e la bellezza mentre i Połëcënellë bruttë rappresentano lo disorganizzazione e il frastuono. La maschera dei belli era legata a determinate famiglie di Alessandria che tramandavano l'arte del vestirsi e del ballo di padre in figlio. La loro arte era riconosciuta dalla comunità e motivo di orgoglio e distinzione. Il copricapo, la maschera lignea e lo scriazzo erano di proprietà del pulcinella, mentre, il resto dell'abbigliamento veniva prestato per l'occasione, solitamente dalla famiglia di cui il pulcinella era legato dal vincolo sentimentale.
Il corteo de I Polëcenellë Brutte era in passato accompagnato dalle zampogne a chiave, il loro ballo era disordinato, stereotipava movimenti grotteschi. Entravano in scena non appena i belli andavano via. Le due figure non entravano mai in contatto. La messa in scena dei Belli e Brutti è una lotta rituale, tra la povertà e la ricchezza, tra l'inverno e la primavera, tra il buio e la luce, ta l'ordine e il disordine.
Un'altra maschera è rappresentata dall'Ursë un uomo robusto camuffato da animale con caratteristiche ed elementi che ne esasperano le fattezze brutali. L'Ursë rappresenta la forza oscura della natura e del bosco, l'entità mostruosa che va domata. Infine il Coremmë, incarnazione della Quaresima, è la figura che indica la fine del periodo carnevalesco. Indossa l'abito nero del lutto con il viso tinto dal nero fumo.
Il Carnevale di Alessandria Del Carretto è un vero e proprio Carnevale autentico capace di far immergere gli spettatori negli usi, costumi del borgo, il più alto del Parco Nazionale del Pollino. Non solo, questa ricorrenza è un momento di riscatto della comunità ed i suoi giovani riuniti in paese per la preparazione delle tradizionali maschere. Un luogo dove tradizione e leggende si confondono.