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Zeddiani

Sardegna

Zeddiani, piccolo borgo di circa 1100 abitanti, sorge nella parte settentrionale della fertile pianura del Campidano, la più estesa e importante della Sardegna. A pochi chilometri da Oristano e dalle spiagge del Sinis, Zeddiani è circondato da colture agricole e vigneti che offrono prodotti rinomati. 

Il Borgo di Zeddiani

Zeddiani si trova nel centro ovest della Sardegna ed è facilmente raggiungibile dalle principali località sarde, trovandosi a meno di 4 km dalla SS 131, la principale arteria che percorre l’isola dal nord al sud. Le siepi di canne, di fichi d’india e di rovi delimitano molte delle coltivazioni che contraddistinguono il territorio di Zeddiani: la produzione cerealicola e quella orticola, nelle quali spiccano i prodotti locali più importanti, il riso e il pomodoro, e la rinomata produzione di Vernaccia, vino DOC dolce e profumato. 

L’intero borgo di Zeddiani, con l’eccezione degli edifici religiosi e di qualche palazzotto, era originariamente costruito in ladiri, mattoni di terra locale e paglia fatti essiccare al sole che venivano impiegati nella costruzione delle case. Ancora oggi alcune di quelle costruzioni possono essere apprezzate percorrendo le vie del centro abitato.

Pregevole interesse architettonico rivestono la chiesa della Madonna delle Grazie, fondata nella prima metà del XIII secolo, e la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, risalente al XVII secolo.

Lungo le vie e le piazze, numerosi murales raccontano momenti di vita quotidiana del passato, mentre nell’immediata periferia del borgo, un’importante oasi naturalistica, situata tra il Rio Cispiri e lo stagno di Mare Foghe, ospita numerose specie di uccelli e una variegata fauna acquatica.

La Storia

Delle origini di Zeddiani non si conosce molto poiché numerosi documenti andarono distrutti quando il paese era frazione del vicino Comune di San Vero Milis.

Gli insediamenti nuragici che sopravvivono nel territorio, in particolare Nuraghe Coau e Nuraghe Urrai, testimoniano come la zona dove sorge Zeddiani fosse abitata già da vari millenni.

Il paese, nel corso dei secoli, ha cambiato più volte il suo nome: Cellayani, Cellevane, Seleiani. Tutti riconducibili al termine cellarium, di derivazione latina, ovvero magazzino, laddove si radunavano i raccolti, soprattutto di grano, dei centri abitati limitrofi.

Il territorio subì notevoli influenze da parte del popolo romano, che si impose con forza in campo politico, economico e culturale.

Verso il 1200 la Sardegna fu divisa in giudicati e Zeddiani risultò appartenente al Giudicato di Arborea. Nel 1410, dopo la sconfitta subita dal Giudicato di Arborea ad opera dei Catalano Aragonesi, il villaggio divenne parte del Marchesato di Oristano. Con la battaglia di Macomer del 1478 i territori del marchesato furono devoluti alla Corona, così dal 1479 al 1767, Zeddiani venne amministrato da funzionari regi, fino all’inclusione del suo territorio nel feudo concesso dal Re di Sardegna Carlo Emanuele III a Don Damiano Nurra, marchese d’Arcais, come feudo improprio. Ereditato nel 1806 da Francesco Flores, venne poi riscattato nel 1836. In seguito alla “fusione perfetta” col Piemonte, la concessione dello Statuto Albertino e la promulgazione della Legge comunale e provinciale con la quale si istituivano i Consigli Comunali in luogo dei Consigli Comunitativi, il Comune entrò a far parte del Mandamento di Cabras nel circondario di Oristano, inserito nella provincia di Cagliari. Con l’unificazione della penisola, l’ordinamento provinciale e comunale si estese a tutta l’Italia.

Durante il periodo fascista venne aggregato al Comune di San Vero Milis dal quale ritornò autonomo nel 1947. Dal 1974 appartiene alla Provincia di Oristano.

Da vedere

La Chiesa della Madonna delle Grazie, situata nel cuore del paese e conosciuta come chiesa di S. Antonio da Padova, fu edificata nella prima metà del XIII secolo in stile romanico, con navata unica.  Nel Seicento, la chiesa fu quasi interamente ricostruita e la facciata venne modificata con forme baroccheggianti, tuttavia si possono ancora notare gli spazi circolari dove in origine erano posti i piatti policromi, tipici dell'architettura romanica.

Probabilmente in origine era sovrastata da un campanile a vela, del quale si nota la base, analogo a quello visibile sul retro, che non ha subito modifiche.

Nella periferia nord-ovest del paese la Chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro Apostolo e risalente al XVII secolo, custodisce al suo interno antichi e pregiati arredi e un altare ligneo barocco in cui campeggia il simulacro della Madonna della Neve in legno policromato, caratterizzata da pregevoli finiture in oro zecchino.

Il Montegranatico, costruzione edificata nel XIX secolo, nacque come magazzino per il deposito del grano messo a disposizione degli agricoltori in difficoltà per sostenere l’economia e la produzione agraria. L’aspetto sobrio che l’edificio, sapientemente restaurato, ancora conserva denota tutt’oggi il suo carattere esclusivamente funzionale, rappresentando una preziosa testimonianza del mondo rurale. La scelta di destinare l'edificio del Montegranatico di Zeddiani a spazio aggregante, propositivo e multimediale concretizza l'esigenza di sviluppare un programma culturale contemporaneo attraverso la rivitalizzazione dei valori più rappresentativi della cultura locale, ospitando mostre, conferenze ed altri eventi culturali.

Passeggiando per le vie di Zeddiani si possono ammirare i numerosi murales che abbelliscono il centro abitato. Splendide opere d’arte che illustrano scene di vita dei tempi andati, rese con maestria e dovizia di particolari, che caratterizzano anche due delle piccole piazze del paese. Uno di essi è dedicato a Zia Veronica, conosciuta e apprezzata pittrice naïve, che viene ricordata con grande affetto da tutta la popolazione, sia per la sua arte che per la sua personalità.

Da visitare l’importante oasi naturalistica localizzata tra il Rio Cispiri e lo stagno di Mare Foghe, habitat naturale per numerose specie animali quali trampolieri, aironi cinerini, garzette, anitre selvatiche, folaghe, gallinelle d’acqua e il sempre più raro “pollo sultano”. Carpe, tinche e diverse altre specie popolano invece le acque dello stagno. Si tratta di un’oasi che, per le sue caratteristiche, offre scenari estremamente suggestivi.

Da gustare

La cucina tipica zeddianese era costituita prevalentemente da cibi di origine vegetale, soprattutto legumi; piatti semplici e poveri ma ricchi di gusto.

Un prodotto tradizionale è sicuramente sa sapa, un liquido ottenuto dalla bollitura del mosto di uva o dalla cottura dei fichidindia, utilizzato in antichità come sostituto dello zucchero e ancora oggi come ingrediente fondamentale nei dolci tipici.

A proposito di dolci, la tradizione zeddianese ne presenta una ricca varietà.

Durante tutto l’anno si preparavano, e si preparano tutt’ora, is pistoccus, is biancheddus, is piricchittus, is zambellas e i dolci di mandorle come is gueffus e is amarettus.

Durante il carnevale is tzipuas, is parafrittus, e le chiacchiere allietano le tavole o vengono mangiati in strada durante le sfilate.

La Pasqua si festeggia con is padruas di ricotta o di formaggio fresco e la festa di Ognissanti rappresenta l’occasione per riassaporare is pabassinus e is ziddinas.

Amanti della chiacchera e del buon vino, i zeddianesi sono anche rinomati produttori di Vernaccia, un vino DOC dolce e profumato.

Il bicchiere di Vernaccia è sempre stato un simbolo di ospitalità, allegria e socializzazione e tutt’oggi rappresenta questi valori.

Cosa fare

Le chiese, i murales, il Montegranatico, le accoglienti piazzette, l’oasi naturalistica, le aziende vitivinicole e la ricca produzione dolciaria configurano nel borgo di Zeddiani un percorso artistico, culturale, naturalistico ed enogastronomico che ben si adatta ad essere esplorato e goduto dai visitatori, supportati e accompagnati dall’ospitale gente del posto.

Da qualche anno a Zeddiani si svolge un importante evento in omaggio a Zia Veronica, l’artista che ha raccontato per tantissimi anni scene di vita quotidiana, paesaggi, lavoro, feste e momenti, attraverso le sue opere che evocano alla vista familiarità e profondo senso identitario.

Una mostra “itinerante” e “diffusa” che trasforma il paese in un museo a cielo aperto.

A Zeddiani infatti, non c'è famiglia, o quasi, che non abbia in casa una sua coloratissima opera e che non sia disponibile ad esporla all'esterno o aprendo la propria casa ai numerosi visitatori che giungono, in quest’occasione, ad ammirare il paese vestito a festa.

La storia di Veronica Serra, in arte Zia Veronica, è quella di Zeddiani ma è anche la storia della propria Isola, la Sardegna. Una storia fatta di lavoratori, di contadini, di persone genuine ed ospitali, ma anche colte, sensibili ed amanti dell’arte.

Dopo il successo della prima edizione del 2019 con “La favola bella” curata da Ivo Serafino Fenu, nel 2021 le vie e le case del paese sono state nuovamente aperte per mostrare ai visitatori le opere pittoriche e le sculture di Zia Veronica lungo “Le vie dell’arte naïf”, sotto la direzione artistica di Paolo Sirena con la curatrice artistica Flaminia Fanari, che ha visto la partecipazione di circa 60 collezionisti e oltre 300 opere esposte, compresa la collezione civica conservata nel Montegranatico.

Numerose le iniziative culturali, promosse e organizzate dall’Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Comunale, e le attività di aggregazione e socializzazione a cura dell’Assessorato alle Politiche Sociali che si svolgono durante tutto l’anno.

Le feste religiose più importanti sono quelle in onore di Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, di Sant’Isidoro, protettore degli agricoltori, che a Zeddiani si celebra l’ultimo sabato di settembre, di Santa Apollonia, il 9 febbraio, e del patrono San Pietro Apostolo, il 29 giugno.

In queste occasioni, oltre al tradizionale programma religioso, si svolgono eventi musicali e iniziative enogastronomiche.

All’interno del paese è possibile recarsi nei parchi pubblici, aree verdi variamente attrezzate dove poter trascorrere piacevolmente del tempo all’aperto.

Nel Parco Comunale sono presenti giochi per bambini e strutture sportive per il calcetto, il basket e il tennis da tavolo all’aperto, mentre il Parco Oasi è caratterizzato dalla presenza di un’area fitness e di un’area sgambamento cani. Infine, il parco di più recente realizzazione è quello di Via Repubblica.

 

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