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Orosei

Sardegna

Orosei è un paese della costa orientale della Sardegna, poco distante dall’aeroporto di Olbia, il cui nome evoca immediatamente il Golfo, le spiagge, un mare cristallino nel quale si rispecchia la macchia mediterranea.

Il Borgo di Orosei

Il Golfo di Orosei è considerato uno dei tratti più affascinanti della Sardegna, ma Orosei non è solo mare, è anche storia e cultura, a partire dal suo ben conservato centro storico con opere di architettura rurale, per arrivare alle testimonianze di epoca nuragica.

E' un paese che conta poco più di 7mila abitanti ed al suo interno conserva ancora le tracce dell’antico insediamento. Lungo i venti chilometri di costa si alternano a spiagge dalla sabbia bianca, scogliere a strapiombo. Fanno parte del territorio anche la frazione di Sos Alinos, habitat di uccelli stanziali e migratori e Cala Liberotto, rinomate località turistiche balneari, caratterizzate dalla massiccia presenza di ginepri e macchia mediterranea.

La Storia

Orosei fu fondato intorno al II secolo  e si suppone sia nato da un precedente insediamento che si presume appartenesse alla tribù nuragica degli Esaronensi. In alcuni reperti scritti risalenti a quel periodo, è menzionata la stazione romana di Fanum Orisi che nel XII secolo divenne poi Urisè, la più importante sede della curia del Giudicato di Gallura.  Iniziò un periodo florido con il riconoscimento come comune nel 1288 ed il potenziamento del porto ad opera di mercanti pisani che incrementarono gli scambi commerciali con le coste sarde. Il porto continuò ad essere di notevole rilievo fino alla fine dell’800, ma lo sbocco sul mare fu anche causa di incursioni e saccheggi ad opera degli aragonesi e dei pirati che molto spesso attaccavano il centro abitato. 

Significativo il contributo a partire dal 1449 di Salvatore Guiso nobile di Galtellì che divenne proprietario della zona e arricchì architettonicamente il borgo facendo costruire diversi palazzi signorili tutt’oggi esistenti.

 

Da vedere

Testimonianze dell’importante ruolo amministrativo e commerciale che Orosei ebbe nel passato sono presenti lungo le caratteristiche vie del centro storico. Si possono notare infatti numerose architetture civili e religiose, a partire dalla Chiesa di San Giacomo Apostolo che, maestosa, sovrasta la piazza principale del paese. Viene considerata una delle strutture architettoniche barocche più suggestive della Sardegna.

A fianco alla chiesa principale si trova l’oratorio di Santa Croce mentre scendendo le scalinate di San Giacomo troviamo, ubicata sulla destra, la Chiesa del Rosario. Nelle immediate vicinanze la Chiesa delle Anime e “Sa Prejonevetza”, originariamente facente parte di un grande castello cinto da mura rafforzate con torri; l’unica parte superstite venne poi utilizzata come carcere e per questo, tutt’oggi, la torre viene ancora identificata con quel nome. Essa si trova nel caratteristico quartiere di Palathos Betzos, complesso di strade che si estende nel cuore dell’abitato e che ospita numerosi palazzi dei secoli XVI e XVII, nel passato abitati dalle più importanti famiglie della Baronia.

Sa Prejonevetza

In questo rione si trovano ugualmente il Museo Guiso che ospita una collezione privata di teatrini in miniatura dal settecento fino ai giorni nostri ed il museo Casa Soddu, dove è esposta una collezione di manufatti in ceramica riproducenti vari soggetti relativi alla nostra cultura popolare. Proseguendo lungo le vie del centro si arriva alla Torre pisana di Sant’Antonio Abate e alla sua omonima chiesa, un tempo santuario campestre e luogo adibito all’accoglienza di malati e bambini abbandonati.

Poco lontano dal centro si trovano il Santuario del Rimedio, immerso nel verde e circondato dalle “cumbessias” che ospitano i pellegrini in occasione della novena dedicata alla Madonna, e la Chiesa di San Gavino, situata in posizione panoramica dalla quale si può ammirare il magnifico panorama della pianura sottostante solcata dal Cedrino.

Da gustare

La cucina di Orosei è una cucina di terra e di mare che utilizza i prodotti che il territorio ha da offrire, come si può notare assaporando, ad esempio, un piatto di s’irvuzu, fatto con dodici erbe spontanee, di gusto e consistenza differenti fatte bollire e poi condite con lardo di maiale o un’insalata di polpo appena pescato.

Tra i primi piatti i “culurzones” sorta di raviolo ripieno di ricotta, mentre tra i secondi di carne il “porchetto” allo spiedo cotto seguendo la tradizione sul fuoco con legna aromatica che lo insaporisce e la pecora “a cappottu” cioè bollita e poi condita con patate, carote e cipolle.

Non può mancare il pane carasau, presente in tutta questa zona della Sardegna centro settentrionale da gustare con verdure, intinto in olio e sale, con salumi, formaggi morbidi e pecorini locali oppure bagnato col brodo o con il sugo della carne in umido.

Da provare i “vuvusones” , una specie di zeppola, ottima sia nella versione salata accompagnata da salumi o salsicce sia in quella dolce serviti con il miele.

Cosa fare

Oltre alle feste, la bellezza delle spiagge, della natura e il clima mite di Orosei permettono al visitatore di scegliere diverse attività, a partire dalle escursioni a cavallo, in quad o trekking, fino al kayak o al windsurf. Inoltre ad Orosei vengono organizzati tour archeologici ee enogastronomici, e grazie ai centri diving, si possono programmare affascinanti immersioni nel mare cristallino del golfo.

Tappa che può rivelarsi molto interessante, anche se l’accesso è limitato, è l’Oasi naturale di Biderosa, parco protetto che comprende quasi 800 ettari di bosco e chiamata così per il granito rosa presente nel fondale e nella riva delle sue cinque famosissime calette. Al suo interno, oltre alle spiagge, è ubicato un bellissimo stagno dove, a seconda della stagione, si possono avvistare i fenicotteri rosa. Percorrendo un sentiero di circa 300 m che porta ad un punto panoramico sul “Monte Urcatu”, si può ammirare un panorama mozzafiato su tutta la costa.

 

Molti degli eventi e delle manifestazioni di Orosei sono strettamente legati alle cerimonie e tradizioni religiose con riti che si tramandano da secoli.

Il 16 gennaio si svolge la Festa di S. Antonio Abate nel cortile della chiesa di Sant’Antonio dove, nel tardo pomeriggio, viene acceso un fuoco di grandi dimensioni fatto con frasche posizionate attorno a “ su pirone”, un alto tronco di cipresso. Viene considerato di buon auspicio compiere tre giri attorno al falò.

Per Pasqua, invece, i riti della settimana santa iniziano il giovedì santo quando in tutte le chiese del paese vengono allestiti i “sepolcri”, addobbati con composizioni floreali per adornare la statua del Cristo morto.  Si prosegue il venerdì con “Su Brossolu” , una riproduzione della passione di Cristo per poi concludere la domenica di Pasqua nella Piazza del Popolo con il suggestivo rito de “S’Incontru” ossia l’incontro fra la Madonna ed il suo figlio risorto.

L’ultima domenica di maggio si caratterizza per la Festa di Santa Maria del mare. Una processione di barche infiorate a festa con in testa il simulacro della Vergine Maria seguita dalle confraternite vestite col costume tipico del paese, si dirigono verso il fiume Cedrino e iniziano la navigazione verso la chiesa di Santa Maria e’ Mare che si trova sulla foce.

Il 25 luglio si celebra San Giacomo Apostolo, patrono di Orosei. I festeggiamenti durano una settimana alternando riti religiosi a manifestazioni civili, canti e balli locali che attraggono ogni anno migliaia di persone. Il paese è una delle tappe del circuito della rete degli itinerari turistici, il “Caminu di Santu Jacu”. Si tratta di un itinerario percorribile dai pellegrini a piedi, bicicletta o cavallo che attraversa tutta la Sardegna e tocca 100 comuni percorrendo gli antichi luoghi di culto di San Giacomo disseminati nell’isola.

La festa della Madonna del Rimedio inizia, invece, il venerdì della prima settimana di settembre quando i fedeli vanno ad occupare le “cumbessias”, casette disposte a recinto della chiesa e proseguono per 18 giorni alternando funzioni sacre a manifestazioni civili ma anche serate dedicate ai balli e ai canti della tradizione locale.