Oriolo Romano
Oriolo Romano sorge in provincia di Viterbo, sui dolci rilievi dei Monti Sabatini, in un territorio prevalentemente collinare ricco di boschi e poco distante dal Lago di Bracciano, riserva naturale dal 1999.
Il Borgo di Oriolo Romano
Giorgio Santacroce, fondatore del primo insediamento organizzato di Oriolo, definiva il paese “una città ideale e felice” e ancora oggi il borgo dà l’impressione di un contesto che ha saputo svilupparsi in modo armonioso con l’ambiente che lo circonda, caratteristica che emerge in particolare nel richiamo alla natura presente nelle “Olmate”, gli antichi giardini di Palazzo Altieri.
C’è però anche una particolarità che rende il borgo di Oriolo Romano unico in Tuscia a livello architettonico: Oriolo è infatti uno dei pochissimi insediamenti razionalmente pianificati dal punto di vista urbanistico già a partire dalla sua fondazione.
La Storia
Non si conoscono le vere origini di Oriolo Romano ma si può però affermare che, sorgendo sulla via consolare Clodia, il paese sia sempre stato un luogo di passaggio e una zona strategica per le civiltà etrusche e romane. Le prime testimonianze storiche di Oriolo si riscontrano a partire dal 1560, quando gli Orsini cedettero il feudo ai Santacroce, i quali diedero il via allo sviluppo urbanistico dell’abitato con l’obiettivo di costruire una sorta di città ideale, dal piano regolatore perfetto.
Da vedere
Il centro storico di Oriolo Romano è uno dei primi esempi di pianificazione urbanistica moderna, una fondazione civica “ex-novo” in un luogo spopolato. Si tratta di un progetto visibile ancora oggi nelle caratteristiche del sistema viario, nei rapporti e nelle proporzioni tra il palazzo signorile e il resto del borgo.
Il Palazzo, fulcro del paese, appartenne ai Santacroce dal 1578 al 1604 e si presenta con le tipiche caratteristiche delle dimore-fortezza del Cinquecento-Seicento: circondato da un fossato, si eleva per quattro piani ed è protetto da due bastioni angolari dai quali partono le due ali posteriori che conferiscono all’edificio un impianto ad U. Da visitare, nel palazzo, il giardino di circa 8 ettari, ora di proprietà del Comune, che si raggiunge attraverso un piccolo ponte. Al suo interno si possono ammirare alberi secolari, quali tassi, abeti bianchi, lecci, cerri e un monumentale tasso ultracentenario. All’interno del Palazzo, che fa parte del Polo museale del Lazio, le diverse sale ospitano gallerie di dipinti di fattura pregiata, stucchi e arredi di gusto neoclassico e affreschi.
Tra le architetture religiose del borgo, ricordiamo la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, di impianto tardo barocco, e la Chiesa di Sant’Anna.
Tra le architetture civili da vedere la Fontana della Picche, costruita su disegno di Jacopo Barozzi da Vignola, e la Mola dei Biscione, antico mulino costruito per volere di Giorgio Santacroce.
Splendide sono poi le aree naturali che circondano il borgo, in particolare il complesso di viali alberati che dà origine alle Olmate e la Faggeta di Oriolo, bosco di faggio che appartiene al Parco naturale regionale del complesso lacuale di Bracciano – Martignano.
Da gustare
La cucina tradizionale di Oriolo Romano richiama quella del territorio umbro-laziale: i piatti tipici sono prevalentemente a base di carne e funghi e i gusti sono decisi e forti.
I secondi piatti vedono come protagonista la carne, in particolare di maiale, mucca e pecora proveniente da allevamenti locali. Ma il re incontrastato della cucina di Oriolo è il fungo porcino, al quale è infatti dedicata una sagra annuale. I boschi della zona sono ricchi di questo prodotto prezioso che quindi viene spesso utilizzato per creare ricette che spaziano dalla tradizione all’innovazione. Tipici della zona sono però anche i formaggi, sia di mucca che di capra, freschi o stagionati, e le tipologie che meglio raccontano le tavole di Oriolo sono le ricotte e le caciotte.
Infine, sul territorio si producono vini DOC, sia bianchi che rossi, e un olio extravergine di oliva dal gusto prevalentemente erbaceo.
Cosa fare
Tra gli eventi più importanti organizzati nel borgo di Oriolo Romano ricordiamo la festa patronale di San Giorgio, celebrata l’ultima settimana di aprile e caratterizzata dal corteo storico.
Il mese di giugno è dedicato alla Sagra dell’acquacotta con stand gastronomici, spettacoli e musica.
La sera del 14 agosto si celebra la Festa della Madonna della Stella e, in concomitanza, viene organizzato il Rodeo dei butteri maremmani.
Tra fine luglio e inizio agosto si svolge la Festa del cacciatore, evento ideale per assaggiare piatti tipici a base di cinghiale.
Il re del mese di settembre è il Fungo Porcino a cui, durante la seconda metà del mese, viene dedicata una sagra.
Durante il periodo natalizio è possibile passeggiare per le vie del borgo e ammirare il presepe vivente organizzato ogni anno dall’intera comunità.
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