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Onanì è un antico borgo della provincia di Nuoro, immerso in un territorio dominato dalla macchia mediterranea che si estende dal complesso di monte Alvo fino ai monti di Lula.

Il Borgo di Onanì

La posizione geografica di Onanì’, situato al centro della Sardegna nella regione storica della Barbagia, caratterizza fortemente la conformazione e le abitazioni del centro storico, tipicamente barbaricine. Altro fattore di distinzione del borgo sono i caratteristici murales realizzati sulle facciate delle abitazioni, opere d’arte realizzate dal pittore Diego Asproni e da un gruppo di studenti dell’accademia di Brera, a partire dal 1984.

Onanì processione

 

La Storia

Abitato sin dall’età preistorica, il borgo di Onanì diventa parte del regno di Gallura durante il periodo medievale e in seguito passa sotto il controllo dei Giudici d’Arborea.

Dominio Aragonese a partire dal 1478 e nel XVIII secolo controllato dai Savoia, come il resto della Sardegna, ottenne l’indipendenza nel 1839.

Onanì notte

 

Da vedere

Tra le numerose attrazioni del borgo di Onanì quelle più numerose sono gli edifici religiosi. Alla periferia del borgo, su una piccola altura, sorge la chiesa di San Pietro, antica parrocchiale edificata nel XII secolo. La struttura è interamente realizzata in granito e in scisto. Più recenti sono la parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, risalente all’ottocento, e la chiesa della Madonna di Loreto, realizzata nel XIV secolo.

Poco distante dalla chiesa di San Pietro è possibile visitare il nuraghe di Santu Pretu che, insieme ai numerosissimi nuraghi presenti sul territorio, come   Lingheri, Lieri, Salamitti, S’Ena, e alle domus de janas, Sorastru, Collovras e Nuragheddu confermano le antiche origini di Onanì.

Da visitare anche anche le tombe dei giganti di San Bachisio e Tanca Pettorale.

Tra le zone di maggior interesse naturalistico nel territorio circostante troviamo i salti di Mamone, luogo di nidificazione dall’aquila reale e il complesso di monte Alvo, ambiente ricco di boschi, abitati da specie faunistiche tra le più caratteristiche della Sardegna.

Onanì paesaggio

 

Da gustare

Visitare Onanì significa anche degustarne i sapori della tradizione locale: dai succulenti piatti alle varie tipologie di pane, tra cui il caratteristico pane carasau.

Fedele compagno del pane carasau è sempre stato il formaggio pecorino, ottenuto con latte di pecora intero proveniente esclusivamente da allevamenti ubicati nel territorio circostante.

Il pane carasau è anche l’ingrediente principale dell’antica ricetta del pane frattau, la cui preparazione richiede l’aggiunta di salsa di pomodoro, formaggio pecorino e uova.

Tipico della tradizione gastronomica isolana è anche il celebre  porcheddu, il maialino da latte, cotto sullo spiedo e aromatizzato con sale e foglie di mirto.

Cosa fare

Nel borgo di Onanì la tradizione religiosa è molto radicata nella comunità, e manifestata con grandi festeggiamenti che si svolgono nell’arco dell’intero anno.

Ad aprire i rituali religiosi, il 16 e 17 gennaio, è la festa in onore di Sant’Antonio Abate con i suoi spettacolari fuochi artificiali. A maggio viene invece celebrato San Bachisio, con la caratteristica festa campestre, e i festeggiamenti proseguono il 17 ottobre con la festa di San Francesco.

Onanì interno

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