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Calagianus sorge su un altopiano granitico a 518 metri s.l.m. ai piedi del monte Limbara, in una conca circondata da vigneti e dalle tipiche sugherete della Gallura, regione storica della Sardegna.

 

Il Borgo di Calangianus

Il territorio di Calangianus fa parte del Parco Naturale Regionale del Limbara, ricco di ruscelli e formazioni granitiche, con una vegetazione dominata da querce da sughero, lecci, cisto e corbezzolo, vegetazione tipicamente mediterranea come il suo clima.

Calangianus, che rappresenta uno dei centri di riferimento della Gallura è sede di attività industriali e società sportive rilevanti a livello nazionale. E' il principale centro italiano per la produzione, la lavorazione e l'esportazione del sughero.

Il Corso Niccolò Ferracciu (chiamato in gallurese Carrera Longa) è la via principale del centro storico di Calangianus. Costruita interamente in lastricato granitico, attraversa il centro storico e ne collega i siti principali al rione di Lu Rizzatu (il rione centrale), per concludersi in piazza Niccolò Ferracciu. Il corso Niccolò Ferracciu, sede di una moltitudine di attività e negozi, è parte del centro principale della comunità del paese, in quanto via principale di collegamento al centro abitato storico ed al complesso religioso di Santa Giusta. Crocevia delle principali festività del paese, la Carrera Longa (dal gallurese, la grande, lunga via) costituisce una delle parti più importanti del centro storico. Al centro della Piazza il monumento al ministro calangianese Niccolò Ferracciu.

Collegato al corso attraverso un incrocio frontale a Piazza del Popolo, nel rione Lu Rizzatu, Viale Roma è il lungo viale dove sorgono il caseggiato delle scuole elementari, le scuole medie e la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Caratterizzato dal tipico lastricato granitico, forma un suggestivo ingresso in paese assieme al viale Cimitero, con una sequenza ordinata di alberi. Rappresenta il fulcro delle due principali feste non religiose organizzate a Calangianus.

A l centro della Piazza del Popolo il Monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Alto circa 5 metri, il monumento, che fu realizzato attraverso la fusione del bronzo di cannoni austriaci, venne inaugurato il 5 novembre 1927. L'autore è lo scultore siciliano Turillo Sindoni.

La Storia

Quest'area risulta densamente abitata a partire dall'età del rame e, come testimoniano i ritrovamenti, in età romana. Tuttavia, seppure l'origine dell'attuale centro abitato risalga all'Alto Medioevo, la prima notizia certa sul borgo medievale risale al 1100, periodo nel quale i flussi migratori degli abitanti delle zone costiere dell'isola causati dalle incursioni piratesche degli arabi favorirono lo sviluppo delle curatorie interne del Giudicato di Gallura, del quale Calangianus divenne uno degli abitati principali.

Calangianus fu sede di pretura e carcere mandamentale del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia, periodo nel quale fu anche capitale del mandamento comprendente i centri vicini di Luras e Nuchis fino al 1927.

I segni del futuro prospero di Calangianus si intravedono negli anni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, tra l'unità d'Italia, la belle époque e la prima guerra mondiale, periodo nel quale la popolazione tende a incrementare un'intensa attività mercantile.

Il primo decennio del XX secolo è fortemente caratterizzato, a partire dal successo del tappo da sughero calangianese all'Esposizione Internazionale di Milano nel 1906. Oltretutto, Calangianus diventa in questo periodo capitale di mandamento e sede di pretura.

Superata la crisi degli anni Trenta e la seconda guerra mondiale, Calangianus conosce un importante sviluppo economico e demografico. Nel 1977 ha luogo qui la prima Fiera Internazionale del Sughero e nel 1979 Calangianus ottiene la classificazione come uno dei cento comuni più industrializzati d'Italia (in contemporanea, la frazione di Sant'Antonio di Calangianus diventa un comune autonomo). Il primo Rapporto del CENSIS sulla situazione sociale della Sardegna ha classificato la cittadina tra i 128 comuni “verdi” d'Italia a crescita integrata. Nella seconda metà del Novecento si contano a Calangianus oltre 300 laboratori e industrie dediti alla lavorazione del sughero.

Nel 1999 viene fondata a Calangianus l'azienda Plastwood, società che produce e commercializza particolari giocattoli magnetici per bambini di tutte le età, in seguito alla concessione sotto licenza di Claudio Vicentelli, fondatore della Geomag. La Plastwood è famosa per essere stata la prima azienda al mondo ad aver creato e sviluppato il gioco di costruzioni magnetiche, insediata nel Toy Building di New York e diventata presto una delle dieci principali aziende italiane produttrici di giocattoli. Nonostante la crisi, la società ha continuato a ottenere diversi riconoscimenti, tra cui “Giocattolo dell’anno” alla fiera di Mosca nel 2010, ed a lanciare nuovi prodotti nel mercato di Norimberga, Slovenia e nel resto d’Europa, facendo rinascere la nuova Plastwood Italia s.r.l. dalle ceneri della vecchia Plastwood.

Nel 2012 il distretto industriale del sughero di Calangianus, associato a quello di Tempio Pausania, conta 677 imprese registrate. Rilevante è il calo di popolazione subito negli ultimi anni dalle cittadine sarde, che non ha risparmiato Calangianus, a partire dagli anni 2000 .

Da vedere

Le architetture religiose e civili costellano il centro storico di Calangianus.

La chiesa parrocchiale di Santa Giusta, principale luogo di culto di Calangianus, sorge nell'omonima piazza. Venne fatta costruire nel Cinquecento dal generale aragonese Mosen e citata per la prima volta in un documento storico del 1596, quando Andrea Lusso ne realizzò la pala d'altare. Rinnovata completamente tra il 2011 ed il 2016, si tratta di un tipico esempio di architettura granitica gallurese, caratterizzato da un interno ricco di affreschi e rappresentazioni marmoree, contornate esternamente da facciate completamente in granito a vista.

La chiesa di Santa Croce è situata di fianco alla chiesa di Santa Giusta, ed è del 1646. Interamente in granito a vista e discretamente decorata negli interni, ha subito due principali restauri nel 1793 e nel 1982. Presenta la sede dell'omonima confraternita, di cui si ha notizia nel 1616. All'interno di questa si trova un'opera di Andrea Lusso di Irgoli, rappresentante l'Assunzione.

Sede dell'omonima confraternita fondata nel 1626, l'oratorio di Nostra Signora del Rosario viene citato per la prima volta nel 1741, per quanto la sua costruzione risalga al settimo decennio del Seicento. Situato a destra della chiesa parrocchiale di Santa Giusta, è l'edificio più recente del complesso monumentale. Ospita oggi il Museo diocesano di arte sacra, il quale propone una ricca collezione di pezzi dei secoli tra il XVI e il XVIII secolo, con prevalenza di oggetti liturgici e dipinti.

La chiesa di Santa Maria degli Angeli è stata edificata e consacrata nel 1705 come chiesa del convento retrostante. Chiesa granitica di grande interesse architettonico, presenta sopra il portone un bassorilievo a mezzaluna rappresentante il coro degli angeli, opera dell'artista locale Mario Savigni, in marmo macinato e cemento bianco. Al suo interno iversi affreschi risalenti al 1946, statue lignee, pulpito e coro ligneo risalenti circa al 1700.

La chiesa di Sant'Anna risale al 1665, come attesta un'iscrizione sulla facciata laterale. Si tratta di una piccola chiesa in granito, situata in pieno centro storico, che conserva all'interno un rilevante dipinto ottocentesco raffigurante Sant'Anna attribuito al pittore cagliaritano Giovanni Marghinotti. Venne completamente ricostruita nel 1811 e restaurata nel 1987.

Il Santurio della Vergine delle Grazie sores all'interno del parco omonimo. Precedentemente ad esso un'antica chiesa rurale, dedicata a San Paolo Eremita e risalente al 1623. Ricostruito nel 1904 interamente in granito, il santuario ospita un ricco altare con le statue della Vergine, di San Paolo Eremita e di Santa Giusta.

Presso la casa cantoniera di Larai, nella strada verso Berchidda, è situata la chiesa campestre dedicata a Santa Caterina, costruita nel 1998. Presenta un prospetto semplice, un campanile a vela sormontato da una croce ed un piccolo porticciolo. Si affaccia sul lato opposto su una piazzetta granitica.

La chiesa campestre di San Leonardo sorge nell'omonima piccola divisione amministrativa nel territorio comunale di Calangianus, a circa 8 km dal centro abitato. Edificata nel 1623 da parte della parrocchia di Calangianus, attualmente la chiesa appartiene alla parrocchia di Sant'Antonio di Gallura e sorge nei pressi dell'omonimo nuraghe.

La chiesa di San Sebastiano Martire è nel parco di sugherete omonimo. Edificata nel Settecento, venne ricostruita nel 1855 da un proprietario terriero calangianese come voto per essersi salvato da un'epidemia di colera. Riedificata completamente nel 1995 e consacrata il 26 giugno 1999, trattasi di una tipica chiesa campestre in granito a vista della Gallura.

Costruita e consacrata nel 2016, la piccola chiesa campestre di San Tommaso è una cappella intonacata, costruita da un uomo calangianese in onore di un suo fratello deceduto. E' situata nella valle di Valentino, al centro di un parco.

Il convento dei Frati Cappuccini venne edificato nel 1705 dai frati minori cappuccini, venne soppresso nel 1866. Fu sede della caserma dei reali carabinieri, della scuola, del carcere e dell'ufficio pretoriale, per poi essere occupato dai soldati nell'intero periodo durante la prima e seconda guerra mondiale. Attualmente è utilizzato come luogo di convegni, teatro e cinema, nonché come sito ove sorge il Museo del Sughero, inaugurato nel 2011.

Il Palazzo Corda venne edificato nel 1892 da Marco Corda, il primo pioniere calangianese nel campo del sughero, e ne fece la sua dimora di famiglia nonché sede del primo settore industriale di Calangianus. Sede dei primi dibattiti sul campo del sughero, ospitò il 4 marzo 1888 le autorità per l'inaugurazione della ferrovia Monti-Tempio. Di proprietà del comune dal 2006, il palazzo è stato ristrutturato ed adibito a polo culturale e nuova biblioteca del paese.

Il vecchio Caseggiato di Calangianus, che oggi ospita le scuole elementari, ospitava fino agli anni '70 l'istituto professionale per l'industria sugheriera, ancora oggi il primo ed unico istituto specializzato nella lavorazione del sughero. Presenta un'architettura prettamente novecentesca, riscontrabile quasi analogalmente nei caseggiati scuole di Tempio Pausania e Luras.

Palazzu Mannu (dal gallurese, il grande palazzo) è stato edificato nel 1800 alle falde del colle Santa Justa, nei pressi della chiesa parrocchiale. Da tradizione prettamente gallurese, il palazzo è interamente costruito in granito e presenta un ampio balcone sovrapposto a due portali (prima del restauro, il portale era uno solo). Costruito in tre piani, presenta il tipico stile dei palazzi galluresi di età sabauda. Divenne sede di prefettura, per poi essere recuperato e restaurato nel terzo millennio.

Edificato nel 1751 alle falde del colle San Nicola, il Palazzo La Littranga è considerato il più antico palazzo granitico di Calangianus. Appartenne nel 1800 ad un noto notaio locale che venne assassinato nel 1850 nella strada verso Tempio. Il palazzo fu sede della giudicatura e più tardi della pretura. L'eredità di questo palazzo storico provocò una lunga lite che interessò diverse famiglie famose di Calangianus, da qui il nome Littranga (in calangianese, la persona "littrangosa" è una persona che impiega molto tempo nel concludere qualcosa). Nel 2006 è stato restaurato, ed è oggi adibito ad abitazioni.

Il Palazzo Niccolò Ferracciu è l'antica dimora restaurata del ministro calangianese. Edificato in 4 piani, presenta un portale sovrastato da una lunga lapide datata 1892, che attesta il palazzo come luogo di nascita e crescita del noto politico calangianese. Durante i lavori di restauro, vi fu ritrovato un busto in onore del ministro, che verrà in seguito utilizzato per costruire un monumento in suo onore.

La Fontana Nuova

La Fontana Nuova è un'antica fontana edificata frontalmente alla piazza della Madonnina. Completamente granitica, è stata edificata nel 1898. Le fontane pubbliche, monumenti considerati minori ma ricchi di storia, costituivano in passato importanti centri di aggregazione tra gli abitanti dei centri della regione storica di Gallura. Attorno alle stesse, pressoché analoghe nei centri storici dell'alta Gallura, si protrae un ampio piazzale che ha, come scopo natale, quello di celebrare il culto dell'acqua, portato avanti fin dalla Sardegna nuragica.

Lu Pultoni di lu Frati

Lu Pultoni di lu Frati (dal gallurese, il portone del frate) è l'antico ingresso monumentale alla villa Vignaredda, dimora di Padre Bonaventura, un tempo nell'estrema periferia cittadina. Presenta, oltre ad antiche statue marmoree rappresentanti dei santi, iscrizioni recitanti dei versi della Bibbia. Venne commissionato dal frate verso la fine dell'Ottocento e, recentemente restaurato, costituisce ora una rilevante rimanenza storica delle opere del frate e missionario calangianese citato, tra i tanti, anche da Grazia Deledda.

Cosa fare

Da visitare oltre al borgo ed alle attività di Calangianus

 

Un elenco ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione registra 11 nuraghi e 2 tombe di giganti in agro di Calangianus. Le tombe dei giganti, di cui una perfettamente conservata, si trovano l'una presso il rio Santu Paulu, l'altra presso Pascaredda. La presenza dell'uomo nuragico risale al 2000 a.C. e in epoca preistorica, in base ai numerosi ritrovamenti, questo territorio risulta abitato già nell'età del rame.

La tomba dei giganti di Pascaredda presso l'Area archeologica di Monti di Deu

In prossimità del rio Badu Mela è presente l'area archeologica di Monti di Deu. Il reperto più importante è costituito dalla tomba dei giganti di Pascaredda, ascrivibile al Bronzo medio-Bronzo recente (1700-1400 a.C.) e realizzata in stile dolmenico-ortostatico, secondo il classico modello architettonico che caratterizza questo tipo di monumenti funerari. La tomba è edificata con la tipica pietra locale, il granito, e si trova in buone condizioni di conservazione, atta a rappresentare un ottimo esempio di architettura prenuragica. Un altro elemento particolarmente importante è la fonte sacra di Li Paladini, ascrivibile anch'essa al Bronzo medio-Bronzo recente e realizzata in stile nuragico. Trattasi di una struttura megalitica in condizioni pressoché ottime. Situano nell'area archeologica anche il dolmen e nuraghe Agnu. Quest'ultimo è un protonuraghe risalente al II millennio a.c. e presenta un'ampia struttura a corridoio.

I Complessi nuragici

Nel territorio di Calangianus sono situati alcuni importanti complessi protonuragici e nuragici risalenti all'età del bronzo: i nuraghe Agnu, Bonvicinu, Lajcheddu e Monti di Deu sono ancora in buone condizioni, mentre dei nuraghe Casteddhu, Pulgatoriu, Pastinacciu, Paolucciu e San Leonardo rimangono solo dei resti.

Conca Fraicata

In gallurese, il termine conca fraicata indica una grotta naturale creata in un monolite dall’erosione delle acque. Anticamente questo tipo di grotte venivano chiuse con pareti di blocchetti di granito in modo da ottenere una sorta di edificio da utilizzare a scopo di abitazione o riparo per le famiglie o le singole persone dedite all’attività agropastorale. Due di questi particolari edifici si trovano nei pressi di Calangianus. L'usanza di riadattare le grotte granitiche era molto diffusa in età preistorica. Sulla SS 127 verso Telti, ad un chilometro dal centro abitato, è posta la più nota, facente parte di un suggestivo itinerario culturale ai piedi del monte Limbara. Un'altra formazione meno nota di Conca Fraicata è situata lungo i binari della ferrovia Sassari-Tempio-Palau, dopo uno svincolo della SP 38 sul noto "ponte dell'Allegria". Trattasi del sito nel quale fu girata una scena del film Una questione d'onore, diretto da Luigi Zampa.

Escursioni nel Parco Regionale del Limbara

Il versante orientale del Monte Limbara, uno dei due massicci più alti della Sardegna, si trova nel territorio di Calangianus e costituisce il Parco Regionale del Limbara. Qui prevale una vegetazione basata da leccio, conifere e macchia mediterranea, oltre a caratteristiche emergenze granitiche. Il Parco Regionale del Limbara è, grazie alla sua posizione geografica, il clima e la diversificazione degli habitat, rilevante e particolarmente protetto a livello europeo. L'area del "Limbara Calangianus" ha la denominazione SIC (sito di interesse comunitario), principalmente per la presenza dei tipici tafoni (cavità nella roccia)-

Parco La Vignaredda

Il parco La Vignaredda è un'area verde, situata nei pressi dell'antica villa di Padre Bonaventura. La Piazza dedicata a Giovanni Maria Tamponi, un carabiniere di Calangianus ucciso nel 1967, è introdotta da una lunga passeggiata granitica, la quale costituiva un tempo l'ingresso all'antica villa. Trattasi di una delle principali e più suggestive aree verdi del paese, dalla quale si raggiungono altri due parchi dedicati rispettivamente a Padre Pio ed allo svago per bambini, nei pressi del rione Siddaiu.

Altipiano di Li Conchi

Situato nei pressi del Limbara di Calangianus, si eleva fino a 1.120 metri, ed è raggiungibile attraverso la strada statale 127 Settentrionale Sarda per Olbia.E' un'area di fitti boschi di lecci e sugherete nei cui pressi le cavità presenti nelle rocce granitiche hanno ospitato anticamente anche un villaggio romano. 

Valle di Valentino

Da Calangianus, sulla strada verso Telti ed Olbia, s'imbocca una strada secondaria che si stacca a sinistra della statale e che in pochi minuti conduce al centro della suggestiva valle di Valentino, ricca di fitti boschi di sughere, lecci, roverelle e macchia mediterranea. La zona, gestita dall'Azienda forestale, ha un'estensione di circa 1.500 ettari ed è punteggiata da stazzi, i cui pascoli ravvivano lo scenario circostante di boschi e di rocce. Trattasi di un'area, situata alle pendici del monte Limbara, ad alto interesse naturalistico che ospita la chiesa di San Tommaso ed il parco ad essa associato.

Parco della Vergine delle Grazie

Il parco della Vergine delle Grazie è una vasta e frequentata località, al centro della quale sorge l'omonimo santuario. Caratterizzato da un fitto bosco e vasti percorsi, si trova ai piedi del monte Limbara a pochi chilometri dal centro abitato. Presenta, oltre al suggestivo santuario, un contorno formato da formazioni granitiche, corsi d'acqua e cascatelle.