Tu sei qui

Festa Nazionale BAI - Galtellì 2011

Galtellì, provincia di Nuoro, è stata per tre giorni - dal 17 al 19 giugno 2011 - la sede principale di un grande evento: la quarta Festa Nazionale dell’Associazione Borghi Autentici.

Non si è trattato semplicemente di celebrare il lavoro di BAI, l’impegno di questi anni per la rinascita, il rilancio e la riqualificazione dell’immenso patrimonio di piccoli gioielli urbani che costellano il nostro Paese: è stata soprattutto l’occasione per progettare il futuro.

Gli oltre 150 comuni membri si sono dati appuntamento, hanno allestito nel parco comunale Malicas oltre 30 stand traboccanti di proposte turistiche, prodotti enogastronomici del territorio e del calore che caratterizza luoghi della cosiddetta provincia, dal Friuli alla Calabria. E hanno fatto molto di più. Hanno discusso, nel corso dei tre Convegni Nazionali di Sorradile, Santu Lussurgiu e Galtellì, e di numerosi tavoli di discussione, di argomenti di grande importanza strategica:

- la valorizzazione dei laghi interni del territorio nazionale – in Sardegna sono 32, di cui 31 artificiali, e rischiano, senza l’intervento concertato di imprese, associazioni e società civile, di languire senza prospettiva;

- il vero e proprio tesoro costituito dalla musica tradizionale e folklorica delle nostre regioni – ne sono un esempio i cori di tenores sardi, la pizzica salentina celebrata a Melpignano e proiettata sullo scenario mondiale;

- i progetti di collaborazione e dei protocolli d’intesa con CNA e amministrazioni per la riapertura di botteghe artigiane che sappiano mantenere vivo il sapere tramandato per secoli e che crea ancora prodotti artigianali di qualità unica.

Festa Nazionale Borghi Autentici Galtellì (Nuoro) 2011

Tra gli altri argomenti discussi nei giorni dell’evento: i progetti attivati insieme a Lega Coop per la costituzione di cooperative di comunità in grado di garantire servizi nei piccoli centri (dall’assistenza agli anziani al sistema postale), il recupero urbano e l’innovazione tecnologica ed energetica (riqualificare gli immobili ed estendere l’uso di pannelli fotovoltaici e energie alternative), lo sviluppo di un vero nuovo turismo dell’accoglienza, in cui le comunità danno il benvenuto agli ospiti come a cittadini coinvolti nella vita dei paesi.

La festa è stata inaugurata ufficialmente venerdì 17 nel borgo autentico di Galtellì, con la partecipazione dei Sindaci e delle autorità regionali ed è proseguita a Sorradile, con il convegno dal titolo "I Laghi interni del territorio italiano: politiche di valorizzazione per uno sfruttamento sostenibile della risorsa acqua" e con la conferenza congiunta di Associazione BAI e CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e piccola e media impresa), nella quale è stato presentato il programma congiunto per la valorizzazione dell’artigianato nei borghi caratteristici. La serata si è conclusa con l’esibizione dei gruppi di musica popolare sarda.

La giornata di sabato si è invece aperta con il convegno nazionale di Santu Lussurgiu (Or) "Musica e canto popolare quale risorsa strategica per la valorizzazione dell'identità locale quale prodotto attrattivo" e, sempre per restare in tema musicale, la serata ha visto l’esibizione dell’Orchestra Popolare Notte della Taranta, di Melpignano (Le).

L’ultimo giorno di festa è stato domenica 19 giugno, una giornata di incontri e scambi, che si è concluso con il concerto di musica mediterranea “Il mio Sud”, a cura di Cataldo Perri e lo Squintetto.

Insomma, com’è stato detto dai rappresentanti BAI, sindaci, assessori, amministratori, docenti, artigiani e soprattutto cittadini che hanno dato vita all’evento, si è trattato un’esperienza umana profonda, che non ha tralasciato nulla dello specifico nazionale. L’Italia è davvero l’insieme di centinaia di secoli di stratificazione culturale, di saperi musicali, culinari, imprenditoriali che si sono sedimentati nelle grandi città, ma soprattutto nei piccoli borghi; luoghi in cui le persone hanno saputo conservare lingue, dialetti, manualità, musica, tradizione culinaria e rapporti umani che hanno costruito identità molto definite e preziose, e che non possono rischiare di andare perdute. L’intento di BAI, però, è molto più ambizioso: aprire i borghi, non chiuderli nell’autoreferenzialità e nell’isolamento, e farli diventare l’emblema di nuovo sviluppo, l’esempio virtuoso per uscire dalle secche di un economia che rischia di tagliare i ponti alle nuove generazioni e di disgregare il tessuto sociale. Incontrarsi, dialogare e trasmettere esperienze concrete di buona economia e buona convivenza non è solo un impegno astratto, ma un percorso concreto da sviluppare passo dopo passo.