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Corridoi umanitari: Recosol collabora al progetto di accoglienza profughi

16.01.17

La rete dei Comuni Solidali ha collaborato con la Comunità di Sant'Egidio e la Tavola Valdese per la buona riuscita di "Corridoi umani",  un importante progetto di accoglienza profughi in Italia.

I corridoi umanitari fanno parte di un importante progetto di accoglienza profughi, frutto di un Protocollo d'Intesa tra la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e il governo italiano. Tra febbraio e dicembre 2016 è stato possibile portare in Italia circa 500 siriani, scelti tra coloro che vivevano in una situazione di maggiore disagio e difficoltà, come disabili e famiglie con bambini. La Chiesa Valdese e la Comunità di Sant'Egidio danno un contributo per l’ospitalità di queste persone; in particolare, la Chiesa Valdese elargisce 25 euro a persona per un anno ai Comuni e alle Associazioni che li accolgono.

 

Secondo Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, "i corridoi umani sono la risposta della società civile italiana alla guerra in Siria".

 

La Rete dei Comuni Solidali ha scelto di collaborare attivamente a questo progetto che ha come obiettivi principali evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini e concedere a persone in condizioni di vulnerabilità un ingresso legale e sicuro sul territorio italiano, garantendo il visto umanitario e la possibilità di presentare in un secondo momento anche la domanda di asilo.

Ora si è aperta una nuova fase di accoglienza per il progetto corridoi umanitari: tra febbraio e ottobre 2017 infatti è previsto l'arrivo di altre 500 persone. In questa fase sarà decisivo costruire un inserimento lavorativo. L'appello è perciò rivolto a tutti i Comuni e le Associazioni che vorranno partecipare ed è finalizzato ad una accoglienza attiva, che permetta almeno al capofamiglia di trovare un impiego. La maggior parte dei profughi siriani rimasti nei campi in Libano è formato da famiglie di  5-6 membri: l'idea dei promotori di questo progetto è che nell’agricoltura e nell’artigianato tradizionale italiano vi sia una reale carenza di manodopera. Questa scommessa potrà portare alla creazione di un nuovo modello di accoglienza basata sul lavoro e sulla collaborazione reciproca. Se volete approfondire questa tematica, leggete il nostro approfondimento sul blog!