Tu sei qui

Il Centro storico di Rende, in provincia di Cosenza, è un borgo antico nel quale si conserva tutta la memoria storica dell'antica Aruntia (che significa "le case dei forti") del 520 a.C.

Il Borgo di Rende (centro storico)

Con lo spostamento a valle, nella zona residenziale, di gran parte della popolazione, il centro storico di Rende è oggi divenuto un vero e proprio Borgo Antico, dov’è concentrata tutta la memoria storica della città, un vero e proprio punto di attrazione culturale della comunità rendese, della provincia di Cosenza e della Calabria. Lo animano la vivacità culturale e associativa delle famiglie residenti, esercizi di ristorazione, quattro importanti musei, la scuola di conservazione e restauro, l'Istituto comprensivo Rende Centro con scuola dell'infanzia, primaria e secondario di primo grado e una delle due biblioteche comunali e l'antico Cinema Santa Chiara, recentemente ristrutturato.

La Storia

Prima Aruntia (nel 520 a.C.) poi Arintha (di origine enotra), e intorno alla fine dell'anno 1000 il nome Renne (che significa Regno, in francese antico), comparso per la prima volta negli anni in cui fu terminata la costruzione del castello normanno(1095).

Nei decenni recenti Rende si è espansa lungo la valle del Crati "accondandosi" allo sviluppo urbano di Cosenza, con quartieri residenziali e altri agglomerati urbani, come ad esempio la frazione sorta in prossimità dell'Università della Calabria, separandosi dal centro storico.

In esso, popolato oggi da circa 800 persone, sono conservati il castello normanno svevo, palazzi e chiese di valore storico patrimoniale, numerose opere d'arte scultorea, pittorica e ceramica, alcuni musei.

 

 

Da vedere

Il Museo Civico, ospitato nel Palazzo Zagarese, contiene i capolavori di arte, in prevalenza meridionale, dal '500 al '700. Una sezione del Museo è dedita ad una ricca collezione demo-antropologica, nella quale sono ricostruiti i luoghi simbolo della vita di un tempo: dai laboratori tessili alla vita dei pastori. In un'altra area la pinacoteca con i dipinti di Mattia Preti, Pascaletti, Santanna ed altri.

Nel Palazzo Zagarese vi è anche un laboratorio di liuteria.

Il Museo dell'Arte dell'Otto e Novecento (MAON) è ubicato nel settecentesco Palazzo Vitari. In esso sono raccolte le opere di artisti calabresi tra cui Giuseppe Benassai, Gaele Covelli, Umberto Boccioni, Antonio Marasco e di artisti legati alla Calabria come Luciano Caruso, Vinicio Berti, Marlis Nussbaumer, Camilla Thompson, Alejandro Garcia.

Il Museo di Arte Contemporanea "Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona", collocato nel Castello, con opere che vanno dalla pittura alla scultura, alla fotografia alle installazioni e alla videoarte. Il Museo ospita un'esposizione permanente di Arte contemporanea che include 200 opere tra cui quelle di Andy Warhol, Claudio Abate, Mario Ceroli, Pietro Ruffo, Marion Greensone, Vettor Pisani, Maurizio Savini. 100 le opere della Scuola Romana recentemente donate al Museo che ospita anche una sezione dedicata agli Abiti d'Arte  con abiti realizzati da Chiara Dynys, Omar Galliani, Luigi Ontani, Giosetta Fioroni e tanti altri.

Il Museo di Ceramica è in allestimento a Palazzo Bucarelli e contiene la più ricca collezione di ceramica calabrese proveniente da tutti e 39 i centri storici di produzione. Permette di ripercorrere la storia della Calabria e delle sue dominazioni in un arco di tempo che va dal neolitico ad oggi, passando per la produzione magno-greca, romana, medievale, rinascimentale e barocca.

Il Castello normanno-svevo fu fondato nel 1095 per ordine di Boemondo d'Altavilla. La fortezza fu radicalmente ricostruita  durante la dominazione aragonese e trasformata in residenza delle famiglie Magdalone e Alarcon de Mendoza.

Oltre ai palazzi sedi di musei, di rilievo architettonico sono anche i palazzi Basile e Montesano e il Palazzo Vercillo-Martino, oggi sede di una vivace scuola di conservazione e restauro gestita dall'Associazione Co.Re.

Il centro storico di Rende è ricchissimo di Chiese. Tre di queste sono state dichiarate di interesse storico artistico:

la Chiesa di Santa Maria Maggiore del XII secolo, la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di costruzione seicentesca a croce latina a navata unica; la Chiesa del Rosario di architettura settecentesca.

La Chiesa di S. Michele del Ritiro risale al periodo normanno con pianta a croce greca e cappelle in stile barocco e ancora le Chiese di San Giovanni Battista, di S. Antonio Abate, la chiesa di San Francesco del 1500 e il Monastero di S. Chiara. Nella Chiesa di Maria SS. dell'Assunta sono conservati un bassarilievo marmoreo che rappresenta il miracolo di San Giacomo a Santo Domingo de la Calzada e un quadro a tempera di Donato Mali raffigurante Santa Maria Assunta in Cielo.

Chiesa di San Michele Arcangelo o Chiesa di San Michele del Ritiro

 

Da gustare

LE ANTICHE RICETTE “RENNITANE”

La cucina rendese, come quella di tutta la Calabria, è una cucina povera ma, allo stesso tempo, ricca di genialità, estro e fantasia di prevalenza delle donne. Infatti, alla pochezza di ingredienti a loro disposizione, esse sopperivano con l’aggiunta di tanti odori. Così un piatto semplice, realizzato magari solo con acqua e farina, diventava una leccornia. Sono pietanze tipiche della cucina mediterranea, che soddisfano il palato e fanno bene all’organismo; anzi, si può dire, lo aiutano nel suo lavoro quotidiano, soprattutto quando accompagnate da un buon bicchiere di vino. Eccone alcune.

LAGANI  E  CICIARI

Lagane (tagliatelle senza uovo): impasto di acqua e farina. Si cuociono le “lagane” e si mischiano con i ceci cotti, insieme a un poco di brodo.

FISCHIETTI  E PATATI  A   RA  TIEDDRA

In una teglia circolare si mette un suolo di pasta, formaggio, patate a fette, pomodori a pezzetti, origano e aglio. Si ripete per altre due volte. Si cosparge il tutto con mollica di pane, si copre con acqua, quindi, si inforna.

PASTA E CIPUDDRI

Tagliare a pezzetti le cipolle scalogne, sia nella parte bianca che in quella verde, e soffriggerle. Lessare gli spaghetti e mischiare il tutto.

PIPI  CHJINI

Svuotare i peperoni (tipo cornetti) e riempirli di mollica di pane aggiustata con prezzemolo e aglio. Aggiungere acciughe sott’olio e capperi. Infornarli o friggerli.

SAUZA  DI  CUCUZZIEDDRI

Lessare e tagliare le zucchine a bastoncini. In una insalatiera stendere uno strato di zucchine e di mollica di pane arricchita di formaggio, prezzemolo, aglio e menta. Aggiungere tre o quattro cucchiaiate di aceto e di olio di oliva. Ripetere per due o tre volte l’operazione.

MAJATICA

Impastare farina, acqua e sale. L’impasto deve rimanere piuttosto liquido. Friggere, di volta in volta, la quantità di un mestolo.

PURPETTUNI

Preparare un impasto con carne tritata di maiale e vitello, pane ammollato e strizzato, formaggio, prezzemolo e aglio. Modellare delle grosse polpette, con all’interno uova bollite e caciocavallo. Friggere.

PATATI  E  BACCALA’

In un tegame mettere olio, cipolla, pelati, baccalà e patate. Quando è a metà cottura, aggiungere sale, prezzemolo e origano. Coprire con acqua calda e cuocerlo.

PITTULIDDRI  ‘I  MINOSCIA

Preparare un impasto di farina, acqua, prezzemolo e un uovo. Aggiungere la neonata pulita e friggere le frittelle.

FETTINI  CCU  RI  MANDORLI

Impastare uova, zucchero, un poco di latte, burro, farina e una bustina di lievito. A questo impasto aggiungere le mandorle fatte a pezzetti. Ricavare dei bastoncini larghi 4.5 centimetri e lunghi mezzo metro. Infornarli. Appena sfornati tagliarli a fettine di traverso.

CUDDRURIEDDRI

Impastare patate, farina, acqua e lievito di birra. Fare crescere l’impasto per un paio d’ore e friggerli modellandoli a ciambella.

BUCCHINOTTI

Impastare uova, zucchero, farina, strutto. Fare la base nelle formine e poi aggiungere la marmellata di mostarda e coprire con un altro strato dell’impasto. Infornare.

SCALIDDRI

Dentro una scodella si sbattono dei chiari d’uovo fino a montarli a neve. A parte si sbattono i tuorli e poi si mischiano insieme. Sulla spianatoia si dispone la farina a cerchio e dentro vi si mettono le uova, l’anice ed il grasso. Si lavora il tutto, aggiungendo farina quanto serve. Si stenderà la pasta a bastoncini, i quali andranno attorcigliati su di loro formando la classica forma degli “scaliddri”. A parte viene preparato il giulebbe di zucchero, con il quale ricoprire i dolci appena preparati.

TURDIDDRI

In una pentola si metterà del vino moscato, olio, bucce d’arancia e si farà bollire il tutto. Si aggiungerà poi lo zucchero, un pizzico di sale e, dopo aver tolto la pentola dal fuoco, la farina. Si rimescola tutto per bene ottenendo un impasto, che viene rovesciato sulla spianatoia. Qui viene modellato in forma cilindrica e tagliato a pezzetti di 3-4 cm., che verranno girati su di un crivello assumendo una forma arricciata. Infine, dopo averli fatti asciugare, vengono fritti e calati nel miele, che nel frattempo è stato riscaldato in un’altra padella. Alla fine i “turdiddri” avvolti di miele vengono posati in un capace piatto smaltato pronti per essere gustati.

Cosa fare

Oltre ad una approfondita visita al centro storico e alle sue importanti testimonianze culturali, le manifestazioni culturali a cui partecipare sono tantissime. Tra queste:

le rassegne settimanali di cinematografia presso il cinema Santa Chiara, i concerti di musica da camera al Museo Civico e i Master Class di canto lirico, eventi culturali ciclici e storicizzati come la Giornata europea della cultura ebraica o la Notte europea dei Musei, le osservazioni astronomiche dal Castello, il Premio Arintha e svariate mostre temporanee seghuite da dibattiti.

Ancora, il Rende Book Festival dedicato alla promoione della piccola e media editoria italiana e straniera, il Festival delle Culture intrecciate, che racconta, attraverso le arti, musica, film e letteratura, diversi infine gli appuntamenti del venerabile festival Settembre Rendese di musica cantautoriale. 

Sempre nel Centro storico è ubicato il progetto Residenze per artisti, scrittori e studiosi nel Borgo Antico di Rende.