Tu sei qui

Piccoli comuni, si riparte dalle Poste. L'analisi del Presidente Stomeo

17.11.17

Il nuovo piano di Poste esclude nuove chiusure e rimodulazioni orarie degli uffici postali nei piccoli comuni. Il Presidente di Borghi Autentici d'Italia Ivan Stomeo "Confidiamo che questo sia solo il primo di tanti risultati "

Arriva la prima risposta concreta dalla legge sui piccoli comuni, recentemente approvata dal Parlamento. Il 14 novembre, l'Amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante ha esposto in audizione alla Camera, il nuovo piano di Poste che esclude nuove chiusure e rimodulazioni orarie degli uffici postali nei piccoli comuni (con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, se non in condivisione con gli enti locali e in piena aderenza allo spirito della nuova legge sui piccoli Comuni ndr).

Una buona notizia per i paesi e le comunità. Un passo in avanti apprezzato da Ivan Stomeo, Presidente dell'Associazione Borghi Autentici d'Italia: “La Legge 158/2017, Legge Realacci inizia a dare i primi significativi risultati. La legge prevede per i borghi fino a 5.000 abitanti la sostanziale sospensione di ogni chiusura dei servizi degli uffici postali presenti - commenta - Per i comuni o le frazioni di essi, ad oggi non serviti dal servizio postale, la legge prevede la possibilità di stipulare apposite convenzioni con Poste Italiane per effettuare i pagamenti di imposte comunali, tasse, bollette e vaglia presso gli esercizi commerciali, come confermato da Matteo Del Fante a.d di Poste Italiane”.

Un piccolo cambio di rotta rispetto al passato che infonde speranza ai borghi italiani anche se la strada è ancora in salita. “Pur avendo al momento una piccola disponibilità finanziaria, la legge e l’accordo confermato da Poste Italiane, dimostrano che il paradigma che vedeva i piccoli comuni come un problema sta cambiando – sottolinea Stomeo - In Italia i comuni sotto i 5.000 abitanti sono 5.567, quasi il 70% della totalità dei municipi del Paese, con oltre 10.000.000 abitanti; garantire i servizi in uno di questi piccoli comuni vuol dire non farlo spopolare e quindi non perderlo dalla geografia del nostro Paese”.

L'Associazione Borghi Autentici d'Italia lavora con impegno per i piccoli comuni, patrimonio da sviluppare e tutelare. “Programmare interventi per garantire il “buon vivere” nei borghi è compito della Politica – prosegue il Presidente Stomeo - L’Associazione Borghi Autentici d’Italia prova ad articolare un percorso di interventi ed azioni concreti, con l’obiettivo di innescare un processo di cambiamento e miglioramento della qualità della vita e rendere possibile “lo stare e vivere” nei borghi. L’Associazione è da sempre al fianco di Realacci nel sostegno alla legge 158/2017, che ci offre nuovi strumenti nell’applicare concretamente il nostro manifesto politico. Siamo convinti – aggiunge Stomeo - che i borghi ce la possono fare. Basterà metterli nelle condizioni di poter fare i borghi, con le loro identità culturali e sociali, semplicemente provando a costruire una strategia di sviluppo economico partendo dal capitale sociale presente sui territori. Un capitale sociale, spesso costretto a scegliere le grandi città o altri Stati a scapito del periferico ed interno, con conseguente perdita d’identità delle piccole comunità locali”.

Un capitale che il Governo toccherà con mano il prossimo 20 novembre durante una visita istituzionale in Piemonte. Insieme all'onorevole Enrico Borghi, co-relatore della legge e al promotore Ermete Realacci, il Ministro Gentiloni arriverà nel piccolo comune di Volpedo, in provincia di Alessandria, dove presenterà la legge sui piccoli comuni. “Confidiamo che questo sia solo il primo dei tanti risultati dell’applicazione della 158/2017, che nei suoi contenuti prova a dare una nuova speranza e un punto di vista alternativo allo sviluppo del nostro Paese Italia” conclude Stomeo.