Tu sei qui

ARCO, il primo progetto Erasmus+ per le aree interne sul Community Management rurale

18.11.21

Il progetto ARCO raccontato dai ragazzi del Borgo di Tiggiano (LE), uno dei cinque comuni italiani impegnati in un processo di sviluppo intergenerazionale

 

“ARCO-Giovani Community Managers per l’attivazione delle comunità rurali”. Questo è il titolo dell’innovativo progetto promosso dalle Associazioni Interculturali Nur e Sardarch, approvato dall'Agenzia Nazionale per i Giovani e finanziato dal Programma Erasmus+, che consentirà a cento giovani di formarsi sull’attivismo giovanile per lo sviluppo locale seguendo il modello del Community Management. Un’esperienza, quest’ultima, già sperimentata in Sardegna nei comuni di Nughedu Santa Vittoria (OR) e Ollolai (NU).

Cinque i Borghi coinvolti in questa fase, nella quale si cercherà di favorire la collaborazione tra l’amministrazione pubblica e un’associazione giovanile già attiva sul territorio: Condove (TO), Genazzano (RM), Petrurio Irpino (AV), Seneghe (OR) e Tiggiano (LE). Proprio nel Borgo di Tiggiano, nostro associato attraverso l’Unione dei Comuni Terra di Leuca, abbiamo contattato alcuni dei protagonisti, chiedendo loro qualche considerazione sull’esperienza che si stanno apprestando a vivere.

 

Loretta Alessio – Gruppo Redazionale

«Il mio cammino in ARCO è iniziato lo scorso anno, durante una delle mie quotidiane visite al Celacanto (sede dell’Associazione Coppula Tisa ODV, partner di progetto, ndr). Carla e Geri, che da anni mi coinvolgono in attività di cittadinanza attiva, mi hanno proposto il progetto come una grande occasione di crescita per la nostra comunità. Trattandosi di un’opportunità da cogliere al volo, ho accettato e sono stata subito inserita nel gruppo nazionale della redazione. Il coinvolgimento di rappresentanti dei giovani di ogni paese ha favorito una strategia comunicativa in linea con le nostre istanze di partecipazione da attuare nel corso del progetto. Questa attività rappresenta per noi il primo nodo che ha dato vita ad una fitta rede di relazioni, amicizie e collaborazioni, nonostante l’emergenza Covid-19 limitasse le nostre azioni a settimanali riunioni online.

Le informazioni acquisite durante un corso di social media management, curato da una giovane esperta del settore, insieme al continuo scambio di consigli con il team di progetto, ci hanno permesso di sviluppare nuove skills con le quali abbiamo potuto attuare al meglio il piano di comunicazione partecipata. È stato interessante vedere come le criticità e i bisogni individuati dai giovani di Tiggiano siano simili a quelli segnalati dai partecipanti di Condove, Genazzano, Petruro Irpino e Seneghe. Questa particolarità ci ha fatto comprendere come i problemi generazionali siano vissuti similmente in altre realtà d’Italia. Ci siamo anche confrontati sul modo di operare, sulle azioni da compiere a livello locale, consultandoci e sostenendoci a vicenda con impegno e spirito critico. E dopo questa esperienza possiamo dire di essere cresciuti insieme, nonostante le lunghe distanze che ci allontanano».

 

Lorenzo Alessio – IT. A. CÀ

«Il progetto ARCO prevedeva lo svolgimento di un’attività locale conclusiva programmata e messa in atto dai partecipanti, coadiuvati dall’Amministrazione comunale e dall’associazione partner. Quest’ultima, l’associazione Coppula Tisa ODV, con la quale mi interfaccio da un paio d’anni, ha proposto al gruppo di organizzare la tappa salentina di “IT.A.CÀ - Festival del turismo responsabile” che ha coinvolto i comuni di Tiggiano, Tricase ed Andrano nei primi giorni di ottobre. L’invito mi è sembrato da subito allettante e rappresenta, per me e per tutti i partecipanti di Tiggiano, l’opportunità per concretizzare alcune delle belle idee avute in questi mesi ed anche un bel traguardo da raggiungere. Quelli che abbiamo identificato come “i nostri luoghi del cuore” o quelli “in stato di abbandono” sono diventati le fondamenta sulle quali strutturare un progetto concreto per proporre una ipotesi di rinascita del nostro territorio.

Abbiamo voluto sviluppare il tema del festival nazionale, il “diritto di respirare”, in un percorso da Torre Nasparo ad una ex cava comunale, in una zona di recupero acque situata nelle campagne tiggianesi. Le passeggiate attraverso i vecchi tratturi hanno portato i partecipanti a scoprire lentamente il nostro territorio, grazie anche ad una serie di suggestive installazioni che abbiamo immaginato e realizzato grazie all’aiuto dei partner e della rete di associazioni con le quali siamo in contatto, tra i quali “A.Lib.I. - Artisti Liberi Indipendenti” che ha curato tutte le performance artistiche-teatrali. Fiore all’occhiello del percorso tiggianese è stato il momento conclusivo svoltosi nella ex cava in zona Tajate-Matine, scenografia di una mostra fotografica a cura di Vito Chiarello e delle associazioni ProLoco Tiggiano e Contrabbando Speranza. Un pianoforte elegantemente suonato da Francesca Serafino, giovane talentuosa tiggianese, e la performance artistica di Gustavo D’Aversa e Walter Prete, ci hanno permesso di creare una forte suggestione, in netto contrasto con il luogo abbandonato, ora riconsegnato alla cittadinanza».

 

Viviana Serafino – Rapporti con Coppula Tisa

«Coppula Tisa non è solo partner di progetto! Frequento il Celacanto, sede dell’associazione, da qualche anno ed è per noi uno spazio per esprimerci, per crescere e per acquisire nuove competenze, inoltre, con Geri, Carla e con le persone che la frequentano abitualmente, abbiamo instaurato un rapporto solido di fiducia e rispetto. Personalmente, ritengo che il partenariato con Coppula Tisa sia stato fondamentale durante tutto il percorso, soprattutto per la sensibilità di Carla e Geri, per la loro attenzione alle nostre debolezze e al loro saper valorizzare i nostri punti di forza. Ci hanno supportato durante i momenti di sconforto, hanno raccolto i nostri dubbi e li hanno trasformati in energia, ci hanno dato spazio e tempo per sognare e realizzare le nostre idee, ci hanno spronati ad uscire dalla nostra “comfort-zone” per sperimentare e scoprire nuovi talenti in ognuno di noi.

Guidati dall’esperienza di Geri e Carla, ci siamo interrogati sull’elemento associativo, abbiamo considerato le difficoltà delle realtà nate a Tiggiano ma che non hanno avuto continuità e abbiamo convenuto che si tratta di una forma di organizzazione utile per completare la propria personalità. Abbiamo anche discusso sugli spazi a disposizione, immaginando possibili soluzioni, nuove prospettive e ipotizzando un futuro per le realtà del nostro comune. Speriamo di poter presto realizzare i nostri progetti e condividere con i nostri concittadini, coinvolgendo tutte le generazioni sulla scia della nostra bella esperienza con Coppula Tisa».

 

Simona Serafino –Esperienza con i giovani: prospettive e futuro

«L’esperienza del progetto e, soprattutto, della restituzione fatta tramite l’evento del 17 agosto, vuole essere l’inizio di un grande e lungo percorso. Abbiamo immaginato, infatti, l’evento come una chiave d’accesso, una password, appunto, che consenta ad ognuno di noi di accedere ad una piattaforma nella quale tutta la comunità fa rete. Il titolo dell’evento era, infatti, “Password: ARCO, accedi al futuro”. Organizzandolo abbiamo avuto modo di riscoprire il valore delle relazioni umane e crediamo sia imprescindibile tenerne conto in un paese di soli 2800 abitanti. Abbiamo scoperto in giovani concittadini dei talenti innati per la musica e per l’arte e abbiamo ritenuto necessario ospitarli durante l’evento. Quindi ci auguriamo anche che questo know-how di risorse culturali giovanili possa essere coltivato maggiormente dalle istituzioni.

Usando le parole di Carla Quaranta, dell’associazione Coppula Tisa ODV, se i giovani devono “avere il coraggio di bussare alla porta e la pazienza di farsi aprire”, di vedersi come protagonisti, avere la curiosità di andare oltre ciò che già si conosce uscendo dalla comfort zone. Il resto della società, soprattutto le amministrazioni, dovrebbero affiancarci per sostenere i nostri sogni e le nostre speranze, e ci auguriamo che il progetto sia il punto di partenza per raggiungere un traguardo comune e la coesione sociale, perché, come dice Geremia De Giuseppe, dell’associazione Coppula Tisa ODV, “il sogno porta alla visione, la visione alla realizzazione”».

 

Marco Martella – Rapporti con l’Amministrazione

«Rapportarsi con l’Amministrazione per un giovane non è sempre facile a causa di termini tecnici, norme a noi sconosciute, concessioni e gestioni oggetti di bando, innumerevoli impegni, scadenze, procedure, uffici, ruoli, ecc. Durante il progetto abbiamo individuato le nostre lacune e ci siamo posti l’obiettivo di colmarle. Abbiamo sottoposto all’amministrazione comunale, tecnici compresi, dei questionari prodotti dall’associazione capofila e alcune domande scritte sulla base di nostre esigenze conoscitive. Ricevere una risposta ha rappresentato una lunga attesa dovuta all’invio delle domande tramite vie istituzionali e al procrastinare per impegni molto più importanti. Il progetto ARCO si pone l’obiettivo di costruire un ponte tra i giovani e l’amministrazione comunale e possiamo dirci soddisfatti di aver compiuto almeno dei piccoli passi. Tante sono le promesse da ambo le parti.

All’alba del termine del progetto, un dialogo è stato costruito solo con il sindaco e con Francesco Melcarne, consigliere, con i quali abbiamo collaborato nell’organizzazione della tappa salentina di “IT.A.CÀ - Festival del turismo responsabile” che ha coinvolto il nostro comune il giorno 1° ottobre, per poi spostarsi su Tricase ed Andrano. Grazie all’aiuto dell’amministrazione abbiamo organizzato una giornata ecologica per ripulire e ridare respiro all’area delle ex cave, ormai zona di recapito acque Matine, che ci avrebbe ospitato in occasione del festival. I rifiuti raccolti sono stati, poi, esposti durante l’evento come monito, affinché il luogo non venga più considerato una discarica a cielo aperto bensì una risorsa da preservare. Abbiamo grandi progetti per il futuro, proponendoci di individuare e/o creare una scala di colori ed opportunità che vadano a rompere le dicotomie giovani-politica e giovani-attivismo. Crediamo che smettere di lamentarsi ed agire in forma critica ma collaborativa con le istituzioni sia il primo passo da compiere per realizzare questo nostro sogno e ci auguriamo che altri/e giovani si uniscano e condividano con noi le loro energie.»