"Sosta e Gusta" diventa una buona pratica a livello europeo
Il progetto della Via Francigena elogiato nel Rapporto Annuale 2019 dell'Istituto Europeo degli itinerari Culturali
Che la Via Francigena fosse un’eccellenza internazionale è risaputo da sempre. La sua storia, la sua filosofia, la sua fruizione dal respiro mondiale. Oggi, però, non è soltanto quel caleidoscopico fascio di vie e di cammini ad essere elogiato, ma un progetto specifico che la Via Francigena ha ideato di recente.
“Sosta e Gusta”, infatti, consente di immergersi nei territori attraversati amalgamando l’enogastronomia locale con la storia e il paesaggio. La possibilità per i singoli viaggiatori di tuffarsi nella tradizione casearia dell’Emilia Romagna attraverso la visita ai laboratori di produzione e di stagionatura del Parmigiano Reggiano.
Degustazioni guidate imperdibili alla scoperta di un prodotto unico, grazie ad un accordo siglato con le tante aziende della zona. Un intreccio tra pubblico e privato volto a valorizzare in maniera olistica l’intero territorio, elogiato non a caso anche dall’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali del Lussemburgo, che nel Rapporto Annuale 2019 ha inserito il progetto “Sosta e Gusta” tra le buone pratiche da perseguire a livello comunitario.
Una soddisfazione profonda, ma anche l’ennesima conferma di quanto il turismo lento e sostenibile perseguito dalla Via Francigena sia la strada vincente per lo sviluppo territoriale dell’oggi e del domani.
In questi spazi è possibile consultare l’intero rapporto. A pagina 69, punto 6.2.5 (Cultural tourism and sustainable cultural development) il cenno al progetto “Sosta e gusta”.