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Saviano: lettera per il Sud

03.08.15
Sabato 1 agosto Roberto Saviano ha pubblicato sul quotidiano La Repubblica una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, una let

E' proprio in questo senso che la lettera di Saviano tocca un punto particolarmente importante nell'azione di Borghi Autentici: credere nella forza dei territori che erroneamente vengono chiamati "minori", territori che nella percezione comune si tende a vedere come abbandonati, senza un futuro, senza obiettivi. Ma in molti casi non è così. Per questo il claim dell'Associazione è "territori e comunità che ce la vogliono fare": spesso sono proprio questi paesi, e reti di paesi, a lavorare con Borghi Autentici e a impegnarsi per costruire, con le risorse presenti e nonostante la crisi ancora in corso, un futuro di qualità, ma questi sforzi vanno riconosciuti anche a livello delle istituzioni, e incoraggiati, stanziando risorse e rimuovendo i tanti impedimenti burocratici ancora presenti.

Molti di questi piccoli e medi Comuni si impegnano ogni giorno per migliorare la vita delle comunità locali, per permettere ai giovani di non dover fuggire altrove, per incentivare nuove imprese, salvaguardando ambiente e identità del territorio ma, nello stesso tempo, puntando all'innovazione. Sono realtà che vanno valorizzate, non abbandonate a se stesse come inutili fardelli.

Riportiamo l'incipit della lettera e consigliamo la lettura dell'intero articolo.

Caro Presidente del Consiglio Matteo Renzi, torno a scriverLe dopo quasi due anni e lo faccio nella speranza di poter ottenere una risposta anche questa volta. La prima volta Le scrissi quando il Suo governo aveva appena iniziato la propria azione di "riforma radicale della società italiana". Oggi non si può certo pretendere dal Suo esecutivo la soluzione di problemi endemici come la "questione meridionale": ma non ci si può neppure esimere dal valutare le linee guida della sua azione.

Game Over. Questa è la scritta immaginaria che appare leggendo il rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno. Game Over. Per giorni i media di tutto il mondo sono stati con il fiato sospeso in attesa di un accordo che scongiurasse l'uscita della Grecia dalla zona euro: oggi apprendiamo che il Sud Italia negli ultimi quindici anni ha avuto un tasso di crescita dimezzato rispetto a quello greco. La crisi è ben peggiore: ed è nel cuore dell'Italia. Il lavoro come nel 1977, nascite come nel 1860.

Tra i fattori di grave impoverimento della società meridionale ci sono il decremento del tasso di natalità e l'aumento esponenziale dell'emigrazione che coinvolge soprattutto i giovani più brillanti: quelli formati a caro prezzo, nelle tante Università meridionali, funzionali più agli interessi dei docenti che a quelli degli studenti.

Ci sono meno nascite perché un figlio è diventato un lusso e averne due, di figli, è ormai una follia. Chi nasce, poi, cresce con l'idea di scappare: via dall'umiliazione di non vedere riconosciute le proprie capacità. Questo è diventato il meridione d'Italia: spolpato dai tanti don Calogero Sedara che non si rassegnano ad abbandonare il banchetto dell'assistenzialismo.

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Leggi l'introduzione e la sintesi del Rapporto Svimez 2014...

 

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