Obbligo gestioni associate: nuova proroga
01.01.16
Nuova proroga per l'obbligo di gestione associata per i piccoli Comuni delle funzioni fondamentali: il decreto "Milleproroghe" subisce il quarto rinvio e sposta la scadenza per le piccole amministrazioni pubbliche al 31 dicembre 2016.
Arriva puntuale la reazione di UNCEM Piemonte, con la dichiarazione del suo presidente Lido Riba, che ribadisce l'impegno delle Unioni Montane, del Piemonte ma anche di altre regioni italiane, a proseguire con il lavoro che stanno portando avanti. Riba conferma infatti che le Unioni sono l'unica alternativa vera alle fusioni imposte dall'alto e ai provvedimenti statali di riduzione:
Le Unioni stanno lavorando con determinazione e impegno associando molte delle funzioni fondamentali comunali, usufruendo anche degli incentivi del fondo nazionale, gestito con bando regionale, che dal 2016 triplicherà come previsto dalla legge di stabilità. Il bando per l'associazionismo sull'annualità 2015 si aprirà nei prossimi giorni e scadrà il 15 febbraio. Vi sono 2,7 milioni di euro pronti per le Unioni che associano le funzioni fondamentali.
E ancora, come si legge sul sito di UNCEM:
Uncem non ha chiesto il rinvio, quarto, forse quinto in quattro anni - prosegue Riba - Non lo hanno chiesto le Regioni che in un'audizione alla Camera, un mese fa, con il vicepresidente del Piemonte, hanno insistito su un rafforzamento delle Unioni, senza proroghe. Uncem ha chiesto al Governo e ai Parlamentari di lavorare per rafforzare le Unioni, rendendole stabili, in un chiaro disegno organizzativo nazionale, mettendo regole ed evitando che flessibilità e autonomia si traducano in anarchia come in alcuni casi è avvenuto. Il Piemonte e l'Italia hanno bisogno di una stabilità associativa per i Comuni. Il Piemonte ha già degli ambiti nei quali i piccoli Comuni lavorano con quelli grandi. La montagna è un modello. Penso alle Unioni montane che hanno già unito tutto il personale dei Comuni che le compongono, oltre 50 persone in un paio di casi, con una decisiva spending review che genera risparmi notevoli e proietta i Comuni in una dimensione operativa nuova, dove emerge il territorio e non solo il campanile, dove il dialogo e il confronto tra sindaci e amministratori sono il cuore della democrazia, a vantaggio del territorio, delle comunità che insieme decidono come organizzare servizi e quali investimenti sono prioritari. Una nuova dimensione politica, istituzionale, culturale, una nuova categoria di amministratori, che nessuna proroga, nessun rinvio riuscirà a far maturare.
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