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Dal Missouri a Bisacquino: il cantautore americano innamoratosi dei piccoli borghi

19.06.20

La storia di Jim Perkins, cantautore americano che ha comprato casa nel Borgo Autentico di Bisacquino (PA)

Esiste un’Italia recondita e silenziosa, dove la storia e la tradizione entrano sottopelle, nel profondo, cicatrizzandosi negli sguardi e nel paesaggio, dove la cultura è un elemento aggregante e la vita quotidiana sfocia nella dimensione comunitaria. Un’Italia minore solo in apparenza, dalla quale hanno origine i migliori prodotti enogastronomici e dove dietro ad ogni bottega si nasconde un percorso da raccontare e un’esperienza da provare.

È l’Italia dei piccoli comuni, dei borghi isolati e arroccati su uno sperone roccioso, che l’emergenza Covid-19 sembra aver improvvisamente riscoperto. È l’Italia dei Borghi Autentici soprattutto, di quei territori e di quelle comunità che ce la vogliono fare e il cui respiro, a volte, arriva addirittura dall’altra parte dell’Oceano. Come accaduto per Bisacquino, poco più di 4.000 persone nell’entroterra palermitano alle falde del Monte Triona.

Nel 2016 il fascino di questo angolo di Sicilia arriva fino a Nixa, 19.000 abitanti nel cuore del Missouri. Lì abita Jim Perkins, cantautore e musicista americano, innamoratosi dell’Italia grazie a Vacanze Romane e a Sophia Loren. “Fin da subito ne ho ammirato la bellezza e l’estro recitativo, ma è stato soprattutto il suo accento ad incantarmi. Poi mi sono emozionato guardando Gregory Peck e Audrey Hepburn che si rincorrevano tra le strade e i monumenti di Roma. Per diversi anni, però,l’Italia mi è rimasta nel cuore e nulla più. Finalmente, nel 2011, il mio primo viaggio: Roma, Siena e Firenze. Una vera folgorazione per un amante della storia dell’arte come me”.

Da quel momento Jim pensa, medita, interiorizza. “Il senso del tempo. Ecco quello che mi ha colpito visitando l’Italia per la prima volta. Qui tutti hanno fretta a prescindere dalla dimensione della città. Da voi, invece, le cose accadono quando devono accadere”. Banale? Forse. O magari semplici e moderne reminiscenze della filosofia stoica. Nella mente del cantautore, allora, l’idea di ritornare e l’urgenza di un appiglio in quel territorio così lontano ma così attraente. “Un giorno mi sono deciso e ho incominciato a cercare casa.Due le condizioni preliminari: che non costasse tanto e che fosse lontana dal turismo di massa. Molti risultati riconducevano alla Sicilia e così ho ristretto il campo alla sola isola, affidandomi anche alla sua patrona Santa Rosalia. Alla fine le abitazioni che corrispondevano ai miei parametri si trovavano tutte a Bisacquino. La cui patrona, ovviamente, è Santa Rosalia!”.

Tra fede e superstizione, Jim rischia e compra a scatola chiusa, senza aver mai visto dal vivo la sua futura dimora. Soltanto foto, Google Earth e tanta immaginazione, come si addice ad un vero artista. Dopo l’acquisto studia e si documenta. “Ho letto molto sulla Sicilia e sui suoi abitanti. In base ad alcuni testi i siciliani sembravano poco propensi all’accoglienza e piuttosto chiusi verso l’ospite esterno a causa delle dominazioni passate. Lì per lì mi sono preoccupato, ma sono bastate poche ore nella piazza di Bisacquino per cacciar via ogni dubbio”. Già, proprio quella Piazza Triona che lo ha stregato per la sua convivialità. “La prima volta che ho messo piede in piazza, la gente si è avvicinata a poco a poco, si è presentata e si è resa disponibile per ogni evenienza. Una generosità naturale, sincera e disinteressata che mi ha scaldato il cuore”. A tal punto da solleticargli l’estro creativo. “Bella Bisacquino è una canzone scritta di getto. Un piccolo riconoscimento per un grande paese. Proprio in questi giorni, poi, è uscito anche un e-book sulla mia esperienza. Perché le cose belle vanno sempre condivise”.

L’emergenza sanitaria ha bloccato Jim oltreoceano, ma non gli ha impedito di rimanere in contatto con i suoi amici bisacquinesi. “Li ho seguiti sui social network e li ho sentiti per telefono. Si sono attenuti alle regole in maniera scrupolosa. Seguivo settimanalmente gli aggiornamenti e gli incoraggiamenti che il Sindaco e l’intera amministrazione rivolgevano a tutti gli abitanti. Oggi fremo dalla voglia di poterli finalmente rivedere”. E stavolta, magari, non soltanto per qualche mese. Perché Jim ha intenzione di trasferirsi definitivamente in Italia. “Non so ancora quando accadrà di preciso, ma Bisacquino diverrà la nostra casa per sempre”. Già, nostra. Perché Jim prima si è innamorato dell’Italia e poi di un’italiana (Donatella) che vive in Sudafrica. Un Borgo Autentico, dopotutto, è anche questo: un punto d’incontro tra persone e culture diverse. Un racconto a cielo aperto di chi guarda al futuro con ottimismo e ce la vuole fare, nonostante tutto.