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Vieste è una cittadina costiera della provincia di Foggia che sorge nell’area del Gargano, lo “Sperone d’Italia”, una vera e propria isola biologica circondata dal mare Adriatico e dalla pianura del Tavoliere di Puglia.

Il Borgo di Vieste

Nonostante la crescita edilizia, Vieste conserva un centro storico in ottime condizioni, un antico quartiere medievale caratterizzato da vicoli a scalinata che offrono bellissimi scorci tra le case bianche.

Vieste si caratterizza per un’elevatissima biodiversità interna. Nel territorio del borgo si possono infatti trovare circa 600 grotte, 2.000 specie vegetali, 18 generi con 65 specie di orchidee e 170 specie diverse di uccelli nidificanti. Questa particolarissima condizione dell’ambiente ha fatto sì che fosse istituito il Parco Nazionale del Gargano, che copre un’estensione di oltre 100 mila ettari e comprende al suo interno 18 territori comunali.

Tra i comuni appartenenti al Parco c’è anche Vieste che, nella sua area di competenza, si caratterizza per la presenza del maggior numero di cavità soprattutto marine.

Vieste Torre Faro

 

La Storia

Le fonti storiche descrivono Vieste come una delle città più antiche della Daunia, che ebbe il suo massimo periodo di espansione tra il X e il VI secolo a.C. Fu colonia greca e municipio romano e le origini del suo nome hanno varie interpretazioni, tutte però ricollegabili alla parola “fuoco”.

Dopo il declino dell’Impero Romano fu saccheggiata diverse volte dai Saraceni e dai Turchi, dai quali cercò di difendersi costruendo un sistema di fortificazioni: risale infatti all’XI secolo la costruzione del castello. Ma le difese non furono sufficienti e, nel 1500, venne conquistata dal corsaro algerino Dragut. Gli uomini più forti vennero ridotti in schiavitù e gran parte degli altri abitanti vennero decapitati su una roccia che in seguitò prese il nome di “chianca amara”, la roccia amara.

Vieste fu sede vescovile dalla fine del X secolo alla prima metà del XIX e, in quel periodo di tempo, condivise con le altre terre della regione, le sorti che la portarono a subire varie dominazioni, fino all’annessione al regno d’Italia.

Da vedere

Tra gli spettacoli della natura da visitare mentre si è a Vieste, sicuramente spicca il Gargano, sperone roccioso al limitare del Tavoliere delle Puglie, un vero e proprio mondo a sé per quanto riguarda la biodiversità delle specie vegetali e animali che vi si trovano. Il territorio è Parco Nazionale, da lì si possono percorrere le antiche strade che i pellegrini seguivano per arrivare al Santo Sepolcro e alla Terra Santa, arrivando da Santiago de Compostela.

La Foresta Umbra, inserita nel Parco, è provvista di aree di sosta e per il pic-nic, e di un centro visitatori dove reperire mappe e informazioni. L’area della Foresta Umbra si estende per più di 10.000 ettari e ha una variazione altimetrica che passa dai 272 agli 827 metri sul livello del mare. Ricca di specie di verse di alberi e fiori, anche la sua fauna è particolarmente ricca e i visitatori potranno incontrare il capriolo (Capreolus italicus), sottospecie appenninica, il picchio dalmatino (Dendrocopos leucotos lilfordi), il gatto selvatico (Felis silvestris), il biancone (Circaetus gallicus) e il Gufo reale (Bubo bubo).

Vieste presenta, sul suo territorio, architetture di grande pregio, sia a livello storico che artistico-architettonico.

La cattedrale risale alla seconda metà del XI secolo, e sorge nei pressi del castello. Conserva ancora oggi, nel suo complesso, il suo stile romanico-pugliese mentre, nel campanile, quello tardo barocco. L’edificio nel corso dei secoli ha subito molti danni, dovuti soprattutto ai saccheggi, ai terremoti e all’incuria: della costruzione originaria rimane il corpo centrale della facciata a settentrione, in cui si trova l’ingresso laterale. Al suo interno si trovano però ancora oggi opere di grande valore, come la pala del Rosario del genovese Michele Manchelli del 1581; le settecentesche tele della SS. Trinità del viestano Giuseppe Tomaiuolo e della Madonna col Bambino e Santi di scuola veneta; il Cristo Morto, altorilievo marmoreo di scuola michelangiolesca e la pregevole statua in legno di tiglio di S. Maria di Merino, protettrice di Vieste, di epoca incerta.

Vieste la Cattedrale
Vieste la Cattedrale

Costruito per difendere l’abitato dagli attacchi degli invasori, il castello viene fatto risalire alla seconda metà dell’XI secolo. Subì notevoli danni nel 1240 per opera dei Veneziani, durante le lotte tra il Papato e Federico II. Sembra addirittura che l’Imperatore stesso accorse a Vieste e impose la sua riedificazione: in quell’occasione il castello venne ampliato, le mura della città rafforzate e si restaurò la cattedrale. Con il terremoto del 1646, gran parte dell’edificio crollò e subì poi altri danni nel 1915, durante l’inizio delle ostilità con l’Austria. Il pizzomunno è un grande monolite che si eleva a pochi passi dallo strapiombo sul quale si affaccia il castello.

La Necropoli La Salata è un complesso cimiteriale spettacolare, posto di fronte al mare. Alcune tombe sono scavate nella parete della grotta e il cimitero si sviluppa in diverse falesie, nelle quali i loculi sono sparsi ovunque, in piani e altezze diverse. Gli archeologi che hanno studiato il sito lo hanno definito come la più maestosa e suggestiva dell’intero bacino mediterraneo, ed è inoltre la più antica testimonianza dell’arrivo del cristianesimo sul Gargano.

Il faro di Vieste, unico nell’Adriatico per i tre lunghi raggi che inondano di luce l’immensità del mare fino a circa 50 km di distanza, sorge sullo scoglio di Sant’Eufemia, che si allunga tra la punta di San Francesco e quella di Santa Croce. La leggenda vuole che qui sia seppellita Vesta, moglie di Noè, fondatore della città.

Da visitare il museo malacologico di Vieste, che raccoglie oggi circa 13.500 esemplari di conchiglie, coralli e affini. Nasce dalla passione di Anna Ragni e Biagio Simone che nel corso dei loro viaggi hanno raccolto migliaia di reperti in tutto il mondo, soprattutto nei paesi asiatici. Il museo, adatto sia per grandi che per piccoli, è aperto da aprile a ottobre sia di mattina che di pomeriggio.

Vieste la "chianca amara"
Vieste la "chianca amara"

 

 

Da gustare

La cucina di Vieste presenta le caratteristiche tipiche di quella del Gargano: è una cucina semplice, povera, ma saporita e genuina, basata soprattutto sui prodotti locali. Molto spazio è riservato ai prodotti derivati dalla farina, come il pane e i vari tipi di pasta.

Tra i piatti tipici, ricordiamo l’insalata di “caparrun”, la caponata, il pancotto del contadino, il “ciambotto” (zuppa di pesce), fave e cicorie, rape e fagioli, le orecchiette con pomodoro e cacioricotta, carne con patate racanate, la frittata di lampascioni, le sarde impanate e fritte o ripiene.

Per quanto riguarda i dolci, invece, i più caratteristici della cucina locale sono le “cartellate con miele o vincotto”, i calzoncelli con pasta di ceci, i mostaccioli e le castegnette.

Tipiche sono infine le conserve, come la composta di peperoni e i pomodori secchi.

I calzoncelli
I calzoncelli

 

Cosa fare

L’evento tradizionale che più caratterizza Vieste è la festa di Santa Maria di Merino, protettrice della città. La festa prende il via il pomeriggio del 7 maggio con la banda cittadina che attraversa le vie della città. Il 9 maggio si svolge la suggestiva processione della statua lignea della Vergine, raffigurante l’Annunziata, statua che risale al XIV secolo: secondo la tradizione, questo simulacro in legno di tiglio sarebbe giunto dal mare e ritrovato da alcuni pescatori sulla spiaggia di “Scialmarino”, a nord di Vieste, dove oggi sorge il santuario dedicato alla Madonna.

Alla statua è legato anche il racconto di un miracolo, avvenuto nel ‘600, che la rese particolarmente cara alla popolazione: durante un incendio, che colpì la cattedrale, la statua rimase illesa e da quel momento divenne simbolo di speranza per gli abitanti del borgo.

Ogni anno, il 9 maggio, la statua viene portata in processione, accompagnata a spalla su una portantina d’oro fino a Merino, nel santuario posto a 7 km dalla città, attraverso tratturi e spiagge. La sera tardi la processione torna al paese, alla cattedrale, dove il giorno dopo la statua viene riposta.

Altre manifestazioni importanti sono la festa di San Giorgio Martire (22-23 aprile) e la festa di Sant’Antonio da Padova (13 giugno).

Vieste Santa Maria

 

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